Chiara, Agnese Anna e le cartoline scritte col cuore
“Cartoline per Agnese”, edito presso le Edizioni Damiano, è il primo libro della promettente scrittrice abruzzese Chiara Grossi. L’autrice è riuscita ad immergersi abilmente in un’epoca storica lontana dal nostro presente ma, ancora viva nella nostra memoria: il periodo che vede protagoniste le due grandi guerre del ‘900.
Ed è la cura nel dettaglio che sensibilizza il lettore, la Grossi indaga nella psiche di due donne, Anna ed Agnese. Due donne legate da una situazione di pressante coinvolgimento emotivo che ha, profondamente, saturato le loro vite. Un presente che si tinge di passato per ripercorrere a ritroso la difficoltà di abitare in un mondo nel quale l’intelligenza ha sempre destato paure e sospetti se caratteristica di una donna. “Cartoline per Agnese” trasuda emozioni senza collocazione temporale e spaziale, medesime di ogni luogo ed era.
“Cartoline per Agnese” è la tua prima pubblicazione? Il titolo ha un significato particolare?
“Cartoline per Agnese” è la mia prima pubblicazione se si escludono due piccoli articoli comparsi su Vignettopoli, il mensile online di Nicoletta Damiano. Il titolo riprende lo schema del racconto, infatti, questo inizia quando muore Agnese. La protagonista, Anna, racconta ciò che conosceva della vita della sua amica.
Il tuo romanzo si svolge su due piani distinti, ci puoi spiegare la principale differenza fra i due?
Il romanzo si svolge nel presente, è Anna a raccontare le vicende del passato. Si può comunque affermare che ci sono due piani temporali distinti: il primo è quello presente ed il secondo è basato sul passato in un periodo di tempo a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale. La storia passata, quella di Agnese, è presentata in parallelo come se Anna e Agnese vivessero nella stessa epoca.
Chi è Agnese? E’ una persona reale oppure è frutto della tua fantasia?
Agnese è una donna libera, in primis. Il periodo in cui è nata non era semplice, costretta ad un matrimonio infelice senza amore e con fin troppa violenza. Considero Agnese una somma di molteplici sfaccettature dell’universo femminile nel quale coraggio, amore per le cose semplici e voglia di non omologarsi si fondono insieme per creare un’idea. Un’idea diversa da quella abituale del tempo, una persona che non vive in una linea continua e sempre uguale, ma che si lascia trascinare dal cuore, dall’anima, dall’intelligenza, e dalla voglia di esistere al di fuori di stereotipi e condizionamenti sociali. Agnese non è un personaggio reale nella carne, lo è nel modo di essere, potrebbe incarnare, forse, una delle tante donne che non hanno mai raccontato la loro storia, perché prive di coraggio oppure, semplicemente, di occasioni.
Qual è la storia di Anna?
Anna non racconta la sua storia, noi non sappiamo nulla della storia della narratrice. Anna ed Agnese sono due donne diverse. Agnese è forte, caparbia. Anna tentenna su tutto, non ha certezze, sicurezze. Dopo la morte di Agnese, Anna decide di raccontare la storia dell’amica, per trovar sollievo nella propria. Si può considerare una cura letteraria. La dimensione temporale si affievolisce e le due donne sembrano vivere la stessa epoca, gli stessi sentimenti, le stesse angosce.
Anna decide spontaneamente di raccontare la vita di Agnese oppure è spinta da qualche evento o persona?
Anna ha ritrovato una lettera indirizzata a lei scritta da Agnese. Agnese è già morta e chiede all’amica di indirizzarle una cartolina per ogni luogo visitato. Da questo nasce anche la scelta del titolo.
Quale delle due donne ti somiglia maggiormente?Anna o Agnese?
Io vedo in me entrambe: sono Anna, la narratrice, e nello stesso tempo sono Agnese, la donna narrata. Ma, in generale, credo che all’interno del libro ci siano tutte le donne che ho conosciuto nella mia vita e che mi hanno insegnato a ricamare, a cucinare, a leggere, ad amare il silenzio della chiesa la mattina, a crescere i figli ed a vivere da sola.
Com’è strutturato il racconto? E’ simmetrico?
“Cartoline per Agnese” ha una struttura varia, è simmetrico in alcune parti ed in altre s’intreccia. Le due storie e le due dimensioni temporali s’intersecano continuamente. Una serie infinita di flash back. Vorrei sottolineare che non son solo gli eventi ad intrecciarsi ma soprattutto i sentimenti e le sensazioni. Le emozioni sono percepite come una vita distinta, propria. Bisogna tener presente che le due donne non sono parenti, si sono conosciute, hanno maturato velocemente insieme un mondo di percezioni e, la struttura mutevole del racconto vuole proprio simboleggiare la discontinuità delle impressioni e delle commozioni tipiche dell’uomo ed, in questo particolarissimo caso, della donna.
Scrivere un romanzo sulla guerra non è semplice, quale impulso ti ha indotto a scrivere del sentimento d’amore nella guerra?
Il mio non è un romanzo sulla guerra, è solamente una storia che ha come sfondo l’evento bellico, prende spunto da quello, la protagonista ha vissuto in quel determinato periodo storico. Io amo la storia, è una mia forte passione, e la amo troppo per pensare di essere capace di una simile performance. Scrivere un romanzo sulla guerra non è facile, ed, infatti, il mio è soltanto un canovaccio per mettere dentro altro. Non è tutto frutto della mia fantasia, alcuni luoghi esistono. Secondo me la guerra non è territorio per romanzi ma memoria e ricordo per evitare orrori odierni.
Non credi che possa destare delle contrarietà da parte dell’opinione pubblica leggere dell’amore verso un tedesco durando la seconda guerra mondiale?
Credo fortemente che la contrarietà sia insita nella vita. La storia si narra o si tenta di raccontare per esorcizzare le paure e le fobie degli uomini. I sentimenti non hanno colore, non hanno patria ne credo politico. La storia di Agnese ed Anna potrebbe essere accaduta in ogni luogo ed in ogni momento storico. Il lettore, ovviamente, può e deve trarne l’interpretazione e l’immagine che vuole.
Come definiresti il tuo stile prosastico ?
In verità non riesco a definire il mio stile. Non credo di avere uno stile ben definito. Non mi considero ancora una scrittrice, sono solo una persona che, in un determinato momento della sua vita, si è regalata una grande emozione. Ho sentito il bisogno di scrivere questa storia, fa parte di me e di tutti coloro che leggeranno il mio “Cartoline per Agnese”.
Quali autori del passato e del presente rappresentano per te un esempio?
Non saprei dirti, ora, quali autori siano per me un esempio. Li considero tutti troppo grandi ed, ovviamente, non alla mia portata. Io amo leggere. Leggo volentieri qualsiasi libro mi capiti. Vado spesso in libreria ma con i soldi contati onde evitare di lasciarci lo stipendio. Non leggo mai un solo libro alla volta, mi piace basarmi sul mio umore. Onestamente ho una predilezione per i trattati di storia e di psicologia e forse questo spiega anche il perché della scelta delle due tracce storiche del mio libro.
Chiara, Agnese e poi… Anna, cartoline scritte col cuore da una donna, per ogni donna che in questo libro ha la possibilità di riconoscere o riconoscersi, attraverso le piccole e grandi vicende narrate a compendio di un palcoscenico di vita che partendo da Agnese, riesce ad avvicinarsi a tutte.
Il libro è in vendita presso lo l’e-commerce Edizioni Damiano www.edizionidamianoshop.com o direttamente con l’operatore nello shopping telefonico al n. 0541.678554 (più linee) 7 giorni su 7 con tutte le modalità di pagamento