Vignettopoli
La nuova conquista di Salvatore Capriglione
Sabato 24 aprile 2010 presso il Teatro di Costanzo Mattiello, a Pompei, alle ore 20:00, ci sarà una rinomata premiazione che vede protagonisti ben 73 artisti tra pittori, scultori, fotografi e poeti.Salvatore Capriglione è tout court un’artista. E’ nato nel 1964 a Sant’Egidio del Monte Albino (Sa) e già da ragazzo si è cimentato nella sua passione primaria: la pittura. Ha partecipato ad importanti mostre italiane ed europee riuscendo a toccare ambite destinazioni per tutti gli artisti (Venezia, Lugano, Berlino, Goteborg, Copenaghen, Bruxelles, Dusseldorf, Monaco, Amsterdam, Stoccolma), collezionando anche numerose vittorie e riconoscimenti. Il “Premio Giovanni Paolo II” è ormai giunto alla sua terza edizione. Nasce nel 2006 creato da Pio Pinto, è promosso dall’A.M.I. e patrocinato dall’Alta Adesione della Presidenza della Repubblica Italiana, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, dall’Alta Autorizzazione e Patrocinio della Delegazione Pontificia per il Santuario di Pompei, dal Consolato della Repubblica di Polonia in Napoli, dal Premio della Presidenza del Senato della Repubblica, dal Premio di Rappresentanza della Presidenza della Camera dei Deputati ed infine dall’Azienda autonoma di cura soggiorno e turismo di Pompei. Il premio prevede la consegna del “Premio speciale Giovanni Paolo II” e di un “Diploma speciale ad Honorem”.
Più di 5.000 artisti hanno partecipato e per l’esattezza 5.018 dei quali 3.492 tra poeti, scultori e fotografi e 1.526 pittori. Saranno premiate 50 opere poetiche, 18 pittoriche, 3 scultoree e 2 fotografiche. Tra i 18 pittori premiati spicca un nome conosciuto: Salvatore Capriglione.
Salvatore Capriglione è tout court un’artista. E’ nato nel 1964 a Sant’Egidio del Monte Albino (Sa) e già da ragazzo si è cimentato nella sua passione primaria: la pittura. Ha partecipato ad importanti mostre italiane ed europee riuscendo a toccare ambite destinazioni per tutti gli artisti (Venezia, Lugano, Berlino, Goteborg, Copenaghen, Bruxelles, Dusseldorf, Monaco, Amsterdam, Stoccolma), collezionando anche numerose vittorie e riconoscimenti. Ma la bramosia d’arte e di comunicazione non si ferma alla pittura, Capriglione si è, recentemente, messo alla prova con la scrittura ottenendo energici consensi. Edito presso le Edizioni Damiano, il suo libro, “I colori dell’anima” celebra un’interessante commistione fra arti: prosa, poesia, fotografia e pittura.
Abbiamo incontrato l’artista per conoscere qualcosa in più del “Premio Giovanni Paolo II” e per individuare la tematica portante dell’opera che sarà premiata.
Il “Premio Giovanni Paolo II” è solo alla sua 3°edizione ma è riuscito in poco tempo ad avere una discreta fama nazionale ed internazionale. Qual è stata la motivazione secondo la quale hai deciso di partecipare al premio?
Sì, il “Premio Giovanni Paolo II” esercita un interesse particolare per gli artisti, la sua eterogeneità intriga e lascia spazio ad una raffinata creazione. Non potevo non partecipare vista la tematica di quest’anno derivante da una lettera scritta da Giovanni Paolo II scritta nel 1995 in occasione della Solennità dei Santi Pietro e Paolo. La “Lettera alle Donne” celebra la promozione della donna, la promozione, in poche parole, di una nuova presa di coscienza diretta verso un’universale dignità della donna. La tematica mi è parsa davvero stimolante considerando sia il livello artistico sia quello etico e sociale.
Qual è il titolo della sua opera?
La “Lettera alle Donne” mi ha dato modo di riflettere, avevo il bisogno di comunicare la mia consolidata affezione per la donna, per la “madre”. E devo ammettere che non è stato facile scegliere un soggetto. La mia opera s’intitola “Tecla” in onore per l’appunto di Santa Tecla. Considerando le parole della lettera di Giovanni Paolo II e, quindi, rifacendomi al discorso della donna, Santa Tecla mi è sembrata una perfetta fusione tra passato e presente. Infatti, è stata la prima donna che ha segnato una rottura con il conformismo vigente all’epoca, una rottura dell’accettazione della dimensione etica e sociale della donna. Credo che ci sia ancora da imparare dal passato e dalle lotte del passato per il miglioramento dell’animo umano. Santa Tecla è un esempio di nobiltà d’animo e di pensiero, di grande acutezza ed elevazione di spirito.
Che cosa rappresenta per lei questa vittoria?
Hai detto bene, una vittoria. Sono soddisfatto. Sono riuscito a sviluppare esattamente un percorso composto da segni, simboli e colori che ha ampliato lo spazio dentro me per l’emozione. Il premio non presenta un primo o un secondo e terzo classificato, tutti e diciotto sono vincitori. Vorrei anche comunicare che di questa premiazione verrà fatto un libro che racchiude pittura, poesia, fotografia che sarà inviato al Santo Padre e sarà stampato in 30.000 copie distribuite negli ambienti ecclesiastici, politici ed istituzionali.
Oltre alla sua recente e fortunata pubblicazione “I colori dell’anima” e questa importante premiazione, hai per caso qualche altra novità?
Sì, la mia fatica editoriale sta andando bene, ne sono orgoglioso e vorrei approfittarne per salutare e ringraziare la mia editrice Nicoletta Damiano. Il libro sta avendo consensi ed in parecchi lo stanno richiedendo. Se mi chiedi qualche altra novità, allora, mi vengono in mente due premi, entrambi ovviamente del 2010. Il primo è un riconoscimento ad un concorso d’oltre mare “Il 1° Premio Internazionale della città di New York”, ho partecipato con l’opera “Csontovary”. Il secondo è l’ “Euro Art Expo” di Casalpusterlengo che ha decretato il mio passaggio da “pittore emergente” a “grandi firme di pittori contemporanei”. Mi son classificato con una decina di opere pittoriche.
Salvatore Capriglione ha chiuso la breve intervista con un invito esteso a chiunque fosse interessato ad un evento di grosso spessore artistico, positivo sia per la cultura sia per l’anima. E’ pregevole notare che l’arte, in questa nostra vecchia penisola, sia ancora viva ed in continua crescita. In un periodo difficile per l’economia mondiale il bisogno dell’uomo di comunicare si sperimenta sempre più in dimensioni variegate e vitali con un occhio rivolto alle lezioni del passato e l’altro verso le possibilità del futuro.
- VIA
- nicdamiano