Editoriale
UNA SCARPA TIRA L’ALTRA SU TWITTER
Roma. Siamo arrivati allo scontro per eccellenza tra colei che si dice sarà quasi certamente il nuovo presidente del consiglio, se si dovesse votare domani e, Giuseppe Conte che si trova una cortina di ferro su ogni cosa che fa e dice, a causa del suo diplomatico ardire che fino a ieri sembrava coesistere con la linea del Governo ed oggi (sondaggi alla mano!?), registriamo qualche passo indietro. Giorgia Meloni non è da meno, la leader, di FdI si sta imponendo con una linea più morbida o quasi, più vicina alla maggioranza di Governo, di quanto non lo fosse.
La questione “invasione” russa dell’Ucraina, tiene il banco e così anche le misure restrittive, che non solo penalizzano Putin, ma in primis noi. Ci domandiamo se questi politici meravigliosi e illuminati, prima di battere la grancassa se lo siano chiesto dove avrebbero portato le loro grida e sussulti?? Noi pensiamo che si stiano muovendo solo per far cassa e che nessuno di loro abbia il coraggio di battere i pugni in stile Nikita Krusciov, che il 12 ottobre del 1960 in una burrascosa riunione dell’ONU, l’allora Premier Sovietico, sbatté ripetutamente la sua scarpa sul tavolo per meglio bussare la sua protesta al mondo, contro un delegato filippino che accusava la ex-Unione Sovietica, l’URSS di imperialismo in Europa orientale. Ma non è tutto. Gli animi surriscaldati, fecero, al fine di interrompere gli animi tumultuosi, da parte del Presidente dell’Assemblea Frederick Boland, spaccare il proprio martelletto, a furia di ristabilire l’ordine. Vien da chiedersi come si sarebbero comportati a quei tempi, se avessero avuto, i capi di stato, gli strumenti che oggi hanno a disposizione i politici di tutto il mondo?
Facebook, Twitter, Instagram le nuove postazioni cui faranno riferimento, sempre di più i politici, che tanto chiacchierano e poco fanno per i loro elettori ma si conserveranno per sempre un posto al sole.