Vignettopoli
Manuela Anese, nuova autrice ‘Nel cerchio del destino’
L’amore è al centro del nostro mondo, il motore di ogni cosa a livello individuale e collettivo. Oggi nella società ipertecnologica dove uomini e donne usano il computer per incontrarsi in luoghi virtuali, consumano pasti veloci e riempiono il tempo con passatempi edonisti, come può una storia d’amore coinvolgere e far sognare ancora?
La giovane Sara, protagonista del romanzo, incarna il prototipo della donna moderna, dedita alla realizzazione professionale e al tempo stesso alla ricerca di una stabilità affettiva. il suo fidanzato le ha appena chiesto di sposarla, e il lavoro nell’azienda procede a gonfie vele. Tutto sembra andare nel verso giusto. Come capita spesso nella vita reale, gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo e sono proprio quelli che rendono eccitante una storia d’amore.
Lo scenario idilliaco, introdotto amabilmente e con una scrittura diretta e fluente, si trasforma nel suo contrario e diventa l’inizio di un percorso esistenziale segnato dal dramma e dall’elaborazione del lutto. Durante un banale incidente, Albert (il fidanzato di Sara) deve sottoporsi a un intervento, qualcosa va storto, forse in anestesia, o durante l’operazione stessa, non è precisato dall’autrice come a voler enfatizzare l’alone di mistero attorno alla vicenda, e la storia d’amore si termina con un inaspettato lutto. Da questo momento in poi, Sara si toglie la maschera e mostra le sue fragilità. Intravediamo il passato familiare della giovane, caratterizzato da genitori emotivamente assenti, e il lettore comprende che dietro il morboso attaccamento verso il cognato, si nasconde la ricerca di una figura paterna. Tom rappresenta una compensazione, una forma regressiva di legame che non è mai di natura sessuale, più semplicemente il soccorritore di Sara quando scivola in stati depressivi. Il ruolo della sorella, Samanta è molto marginale, quasi inesistente, una figura discreta che c’è ma che non pretende tanto spazio. Nella seconda parte del romanzo, la vicenda assume una connotazione romantica. Dopo mille pressioni da parte del cognato, Sara si concede una vacanza e va a Miami. Qui incontra David un medico che la cura amorevolmente da una brutta insolazione, qualcosa che non era stato calcolato succede.
La protagonista allenta per una volta le redini della razionalità, sempre ben salde, e si lancia in una relazione apparentemente senza avvenire. Chi è veramente David? Che cosa nasconde? L’autrice tinge il dramma di ambivalenza, rosa e giallo si alternano in modo accattivante. Prima l’amore improvviso e appassionato che travolge Sara e David e poi il segreto che si nasconde dietro a questa relazione. Un dubbio agghiacciante e provocatorio. La storia narrata, propone il legame conflittuale fra vittima e carnefice, la tensione emotiva crescente pone il lettore nella condizione di domandarsi quale sarà la decisione di Sara ed è inevitabile interrogarsi sulle conseguenze che potrebbero derivare da una scelta differente. La vittima o presunta tale, s’innamora del carnefice, ignara della sua reale identità, fin dal loro primo incontro si sente attratta dall’uomo in maniera inspiegabile. L’autrice inganna il lettore e gli fa credere che la morte di Albert sia soltanto un fatto privato di Sara, un dolore da superare imprigionato dentro l’io del personaggio e quindi inaccessibile a terzi. In realtà tutta la vicenda ruota attorno all’elaborazione del lutto, che nella prima parte non è affrontato ma solo subito passivamente. Sara si lascia risucchiare dal dolore, e i continui input del cognato la scrollano momentaneamente dal torpore. E’ di Tom infatti, l’idea del viaggio.
L’autrice non poteva scegliere metafora più appropriata per descrivere l’ingresso della protagonista in una fase di non ritorno, che condurrà a una rinascita affettiva e psicologica. Albert, colui che non c’è, riappare sulla scena narrativa come uno spettro. Il fantasma non si può elaborare, senza conoscere la verità.
Il titolo del romanzo “Nel cerchio del destino” anticipa uno scenario in cui qualcosa dovrà essere svelato, ma l ‘ambiguità del termine “destino” sollecita identificazioni generalizzate, e non specifiche, per questo motivo il lettore seguendo l’avvincente trama, si dimentica di esso, e si lascia travolgere dall’intensa storia d’amore. Il destino diventa allora il vero protagonista, poiché è lui che decide gli eventi, e di conseguenza le emozioni dei personaggi coinvolti. Un arguto simbolismo che pone degli interrogativi sull’eternità dell’amore e sulla sua fragile consistenza. Nel cerchio del destino, si rivolge al lettore colto, a quello più disimpegnato, a chiunque abbia voglia ancora di sognare.
- VIA
- nicdamiano