Costume & Società
GIUSEPPE PLACENTINO E IL PRESEPE DI PADRE PIO
Padre Pio è, assieme a San Francesco d’Assisi, uno dei Santi maggiormente venerati in Italia e nel mondo e ne parliamo con l’avv. Giuseppe Placentino che ogni anno organizza il presepe del Santo denominato “Natale in grotta” vicino a San Giovanni Rotondo e che si occupa dei diritti dei malati.
Chi è Giuseppe Placentino e di cosa si occupa Difesa Salute?
Sono un laico di ispirazione cattolica, devoto di Padre Pio da Pietrelcina; la mia devozione è collegata al mio luogo di nascita e residenza, in Puglia, proprio San Giovanni Rotondo, dove è vissuto per oltre 50 anni il frate stigmatizzato.
Nella mia cittadina garganica ogni strada, ogni vicolo, ogni piazza parla di padre Pio, ovunque risuona l’eco della sua presenza. Questa è la ragione per cui mi sono subito incuriosito della sua figura di Uomo, oltre che di Sacerdote.
In merito all’ associazione che ho fondato nel 2007, Difesa Salute, si tratta di un network di professionisti della salute, avvocati, medici ed operatori sanitari, attiva in tutta Italia, che vuole dare seguito alle parole di padre Pio, che voleva una forma di “francescanesimo militante” da parte dei religiosi, ma anche dei laici. Questa è appunto la missione dell’associazione: fornire assistenza legale agli ammalati, agli invalidi di ogni tipo, alle vittime di errori sanitari.
Accanto all’ opera ospedaliera di Padre Pio, la Casa Sollievo della Sofferenza, ho voluto affiancare un organismo indipendente, che seguisse i pazienti nella fase post-ricovero, nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, con il Servizio Sanitario Nazionale, per l’ottenimento, ad esempio, delle provvidenze economiche, dei benefici fiscali, riservati agli invalidi, e per tutelarli nelle sedi giudiziarie nei casi di accertata “malpractice” medica. Un ammalato, dopo essere stato dimesso, non deve restare solo.
La Sua attività nel campo del diritto sanitario e tutela degli invalidi e degli handicappati, annovera casi eclatanti trattati:
a) riconoscimento ad una cittadino statunitense, di San Diego, di origini italiane, quindi con doppia cittadinanza, di un farmaco sperimentale per la lotta alla Sla: egli venne in Italia attraverso una viaggio della speranza al contrario, ossia dalla California all’Italia. Grazie al mio intervento legale gli fu riconosciuto il farmaco“ad uso compassionevole” da un tribunale italiano. Ironia della sorte la casa farmaceutica era americana, quindi, sebbene il farmaco si trovasse fisicamente nella casa di produzione negli Usa, fu trasportato in Italia per curare l’ammalato, nel frattempo trasferitosi nella nostra Penisola;
b) riconoscimento dell’indennità di accompagnamento, tramite un Giudice italiano, ad un cittadino con “stomia”, di origine pakistana, ma residente in Italia: la particolarità è che gli fu riconosciuta tale provvidenza economica in presenza della sola “stomia”, quindi di un deficit di “continenza”. Un unico atto quotidiano della vita è stato riconosciuto sufficiente per il diritto alla indennità di accompagnamento;
c) riconoscimento a diversi ammalati di Sla di un farmaco, molto costoso, “ad uso compassionevole”, con il nome commerciale “Iplex” (molecola 1-GF1/BP3), di produzione americana dopo alcune estenuanti battaglie giudiziarie;
d) riconoscimento per la prima volta in Italia dell’indennità di accompagnamento ad un bambino con “emofilia”, invece dell’indennità di frequenza. Infatti, i parenti di un bambino emofilico a causa del continuo rischio di emorragie, sono sottoposti ad un continuo regime di sorveglianza ed allerta con relativo stress psico-fisico
e) riconoscimento dell’indennità di accompagnamento ad un bambino con “fibrosi cistica”, invece dell’ indennità di frequenza. Infatti, il Giudice ha condannato l’Inps ad attenersi alle Linee Guide internazionali in tale settore, costringendo l’ente a pagare l’indennità di accompagnamento, che ha un importo maggiore, di oltre 500 euro, rispetto alla indennità di frequenza.
Chi ne fa parte e come nasce l’omonimo Premio?
Dell’associazione fanno parte diversi professionisti italiani. Il premio “Difesa Salute” è nato da un’ idea congiunta del direttivo associativo.
Di che cosa parlano i Suoi libri?
Uno, dal titolo “Farmaco Orfano”, parla di una storia realmente accaduta: è la trasposizione letteraria di una battaglia legale che ho combattuto per un farmaco sperimentale contro la Sla; l’altro, dal titolo “Perché è dottore della Chiesa –l’ultimo traguardo del frate con le Stigmate”, è una monografia che propone una lettura particolare (da un’ angolatura diversa) di San Pio. La domanda a cui tenta di dare una risposta è: può San Pio fregiarsi del titolo ecclesiastico di Dottore della Chiesa? Dopo un’accurata lettura delle opere letterarie del frate stigmatizzato, <>.
Cosa si intende con “Dottore della Chiesa” e a che punto è l’iter per la canonizzazione di Padre Pio già Santo in questo senso?
In merito all’iter canonico, posso riferire che una Commissione di Studio “ad hoc”, voluta da Papa Francesco ed incaricata dalla Congregazione delle Cause dei Santi, sta studiando la “positio”. Ci vorranno però molti anni per la concessione di questo titolo.
Di che cosa si occupa il “Premio Internazionale di Letteratura Religiosa: Città di San Giovanni Rotondo – Cristo faro dell’Umanità”?
Il detto Premio è un riconoscimento legato agli autori di fede cattolica; tuttavia, a causa della pandemia, non si sono tenute altre edizioni, oltre la prima. Contiamo di ripartire quanto prima con altre assegnazioni.
Padre Pio “Patrono degli invalidi” e “Compatrono di San Giovanni Rotondo”
Mi sono interessato della figura di San Pio e per questa ragione, da devoto, ho semplicemente osservato che la canonizzazione è recente. Quindi, al nostro Santo mancano dei titoli onorifici. Il primo, quello di “Patrono degli invalidi e riformati di servizio”, scaturisce dalla sua vita terrena, dato che fu riformato come un qualsiasi soldato durante il corso della Prima Guerra Mondiale: quindi, fu un riformato di servizio, per il titolo di “Compatrono di San Giovanni Rotondo”, basta sfogliare i documenti pubblici, presso il municipio cittadino, per rendersi conto che San Pio non lo è ancora!
Cosa distingue Padre Pio dagli altri Santi?
Sarò ovvio. Padre Pio è per me un Santo che più degli altri si avvicina a Cristo, poiché ha sofferto sulla sua pelle, senza lamentarsi, le stesse piaghe del Nazareno. Un dono di Dio, un Alter Christus.
Prossime iniziative?
Vorrei che “Natale in Grotta” crescesse sempre di più, con la presenza di tanti pellegrini. A mio parere, è giusto che la Natività venga rievocata in ambienti poveri, contadini, agricoli, dato che il messaggio del “Natale in Grotta”, che si svolge in località Valle della Monaca – San Marco in Lamis, nel Gargano meridionale, è quello di dare un freno al lusso, alla bellezza esteriore creata dall’Uomo, in favore della Bellezza della Natura. Duemila anni fa di bello a Betlemme c’erano solo gli animali, i prati, le casette, la grotta. Ecco questo occorre: ammirare la nascita del Gesù Bambino in una grotta rupestre, immersa nella Natura, nulla di più.
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