Vignettopoli
L’UOMO NERO ESISTE
Il 16 aprile presso il Caffè Letterario di Via Ostiense 95 a Roma, presentazione ufficiale del libro della scrittrice Cinzia Lacalamita, “L’Uomo nero esiste”.
Ospiti illustri e sensibili parteciperanno all’evento, da Andrea Ward, che la stessa scrittrice presenterà e in modo molto particolare, all’amico Fabio Amanti che aprirà la serata . Barbara Barbieri &BBBanD concluderà l’incontro con canzoni che si ricollegano al libro. Un intervento politico e uno di Telefono Rosa arricchiranno l’evento. La serata sarà moderata dai giornalisti Ezio Tamilia, Lucia Di Spirito. Tutti insieme, per sostenere ancora una volta Cinzia Lacalamita che con la sua penna riesce ancora una volta a smuovere le coscienze e sensibilizzare l’opinione pubblica su grandi temi sociali. Oggi, la scrittrice si schiera a favore di tutte le donne che ogni giorno vedono violati i loro diritti o che convivono con la paura di “uomini” che non riescono a combattere e irrompono con brutalità nei loro affetti, dilaniano interi nuclei familiari con azioni violente, se nza mai ricevere la giusta punizione, questo secondo quello che urla lìopinione pubblica ogni giorno nel Web.
E la nostra Penna del Web, colpisce ancora e con maggior forza, dopo il bel libro “Daniele, un bambino che spera” storia del piccolo Daniele Amanti affetto da Distrofia muscolare di Duchenne, ora ritorna ancora a t uonare nel Web e non solo a favore di un’altra lodevole causa.
L’Uomo nero esiste, di pagina in pagine, apre su spaccati di vita vera e vissuta in prima persona da donne che ancora cercano giustizia per la perdita di una figlia, per le violenze subite. Vite violate da uomini, che nella violenza verso le donne, raccolgono il premio alle loro patologie e che troppo spesso, dopo il delinquere, si trovano ad un metro dalla vittima, grazie a tutti i cavilli e ricamini vari che tutelano sempre e solo Caino, liberandolo, anziché carcerarlo.
Cinzia Lacalamita, denuncia con questo libro la necessità di dare certezza alla pena, affinché coloro che si sono macchiati di atti aberranti non possano più ricadere nel vortice tentatore della loro bestialità. Se le donne si sentivano perse, perché incapaci di dar voce alle loro realtà vissute nella disperazione e silenzio più profondo, Cinzia le accompagna con rispetto e offre loro una mano in più per amplificare quella disperazione che non si riesce a placare ed è in ognuna di loro; a riempire quel vuoto che non riescono più a fare nemmeno con i ricordi, perch é le immagini che sovrastano i momenti più belli della loro vita, sono state orribilmente sfregiate e appartengono ad un film dell’horror.
In Facebook, la scrittrice ha un seguito notevole di amici che, oltre ad aiutarla, ogni qualvolta ce ne sia bisogno, la segue con affetto. Certo Cinzia non è una donna facile, in alcuni momenti, il suo procedere fa scattare i nervi a chi non la conosce, ma poi, ci si rende conto che il suo tuonare impulsivo, probabilmente infastidisce solo chi di queste cose non vuole sentirne nemmeno parlare. Talvolta, anch’io, nel vedere la sua camminata internettiana, rimango perplessa per i toni forti che usa verso chi tenta di ostacolare il suo cammino, chi fraintende il suo lavoro e la taccia di utilizzare il dolore per vendere un libro…allora mi dico “Ma se non si alza la voce, come si riesce a farsi sentire e richiedere quei diritti che dovrebbero essere alla base di una convivenza civile tra uomini e donne?” e ancora, “Come mai sono proprio alcune donne a esserle contro, anziché aiutarla in un percorso non facile e che appartiene a tutte?”
Sono tante le domande che mi pongo, ma non cerco risposte, le so già.
Siamo sempre noi che dovremmo fare la differenza, invece, su una forte tematica che riguarda proprio noi, anziché trovar ci fianco a fianco, ci ostacoliamo, non parliamo la stessa lingua e senza rendercene conto, alimentiamo quel fragile terreno sul quale camminiamo e dove l’uomo nero si aggira pronto a colpire ancora. Siamo troppo individualiste dal non voler riconoscere, che c’è chi può anche permettersi di esserlo per una giusta causa, quando può rendere dignità a chi non ne ha più. Essere solidali è l’unica arma per combattere i cattivi comportamenti, di chi si veste da uomo nero.
Che nessuna donna si senta al sicuro…non ci sono territori esclusivi sui quali si muove l’uomo che vuol far male a una donna, egli vive allo stato brado, non ha legge, esiste solo la sua, quella che c’è, non lo punisce in modo adeguato per il male che infligge e lui, sembra saperlo.
Il grido di Cinzia, di tutte le donne protagoniste del libro e di quelle che ne potrebbero riempire con le loro drammatiche vicende, altri mille, è solo uno, sempre lo stesso da troppo tempo: certezza della Pena.
Dal libro è nato un gruppo in Facebook che prende il nome dal titolo “L’uomo nero esiste” e porta avanti, ciò che le donne chiedono e hanno racc ontato a Cinzia. Lei, coraggiosamente le rappresenta, queste le parole della scrittrice estrapolate da un suo commento nel social network:
“Lotto affinché l’ergastolo sia la regola non l’eccezione per chi commette un omicidio. REGOLA SENZA SE E SENZA MA. Pareri più morbidi o inclini ad offrire alternative agli assassini non mi interessano e non avranno spazio su questo gruppo. ERGASTOLO PER CHI UCCIDE. PUNTO.”