Politicando
AI POSTERI LE SCORIE
Cerco un regista per questo film di fantascienza, ora vi dico la trama: siamo nel 10.000 D.C., ma pure nel 30.000 o nel 100.000, la storia regge lo stesso. Gli uomini sono pressappoco come siamo noi oggi, continuano ad attuare il piano biologico della specie: nascono, si accoppiano, fanno figli e muoiono.
A volte stanno in pace, altre in guerra, continua a esserci chi ha di più, chi di meno e chi niente, ogni tanto chi ha di meno o niente si solleva, succede qualcosa, ma non si sa bene cosa, alla fine resta chi ha di più, chi di meno e chi niente. La Terra è un po’ diversa, ma non tanto: ci sono ancora le foreste, i mari, le montagne, ecc. ecc. Insomma un mondo che andando a stringere è uguale a questo qui, perciò ci vogliono un po’ di effetti speciali se no non si capisce che è fantascienza. Dicevamo, quindi, che questi uomini come noi continuano a popolare la terra e a spargerci sopra gioie e dolori a gocce e a secchiate, come dalla notte dei tempi. Sanno che ci sono state sul pianeta, più o meno, altre civiltà, in particolare una molto intrigante intorno all’anno 2.000 D.C., ma ne sanno meno di quanto ne sappiamo noi degli indoeuropei anche perché quei trogloditi avevano iniziato a conservare tutte le informazioni su supporti informatici che ora nessuno era in grado leggere, stavano immagazzinate in ferrivecchi che non funzionavano più e non c’era modo di tirarle fuori, le martellate non funzionavano. Però avevano anche l’usanza di mettere in giro cartelli con scritte indecifrabili associate a volte a disegnini altrettanto incomprensibili.
Gli uomini del 10.000, o del 30.000 o del 100.000 (dobbiamo ancora decidere l’era in cui collocare il nostro film) facevano studiare questi cartelli a pool di studiosi che se li tenevano per cinquanta anni come fanno i nostri con i rotoli del Mar Morto e alla fine formulavano ipotesi più o meno sensate sul loro significato. Però c’era un cartello che ricorreva spesso con qualche variante, più grande di tutti gli altri, era giallo e riportava la scritta “SCORIE NUCLEARI” accompagnata da disegnini inquietanti tra cui un teschio con le ossa incrociate. Questo cartello li incuriosì parecchio perché lo trovavano ovunque, individuavano un sito per costruire un asilo, incominciavano a scavare ed ecco che spuntava, oppure lo trovavano tutto arrugginito quando perforavano una collina. Allora investirono nella ricerca la stessa commissione di studiosi che era stata incaricata di decifrare la scritta “FORA DI BAL” rinvenuta in un’area interessata nel passato da una certa confusione geopolitica poiché per alcuni era da ritenersi ricompresa nell’antica Italia, mentre altri avevano sollevato il dubbio che si trattasse della Padania.
La commissione di studio brancolava nel buio più totale anche perché ogni volta che ad un ricercatore veniva un’idea brillante, gli scadeva il contratto di co.co.co. e si doveva ricominciare da capo. Dopo 100 anni durante un congresso mondiale di tutte le commissioni archeologiche si scoprì che un’altra commissione aveva accertato l’usanza globale degli anni duemila di celebrare la festa di Halloween, che consisteva in mascherarsi da mostri. Furono anche ritrovati reperti archeologici, tra cui un costume da scheletro in buono stato di conservazione e un depliant con scritto “DOLCETTO O SCHERZETTO” con il disegnino di un teschio e in basso a destra la scritta “HALLOWEEN”. Si fece strada perciò l’ipotesi che quei cartelli segnalassero i posti dove si tenevano le feste tribali di Hallowen, durante le quali era probabile che organizzassero anche cacce al tesoro, il che consentiva di spiegare anche che cos’erano quei contenitori che giacevano in prossimità dei cartelli. Entusiasti della scoperta gli uomini del 10.000 o del 30.000 o del 100.000 D.C. decisero di commissionare scavi per scoprire in che consistessero queste divertenti cacce al tesoro e soprattutto quale fosse il premio.
P.S.: ho appena scoperto che ci hanno già pensato. Si sono posti il problema che i nostri posteri potrebbero non capire, né la nostra lingua né la nostra simbologia per cui stanno cercando il modo per segnalare inequivocabilmente dove sono seppellite le scorie nucleari. Abbiamo iniziato a ferire la Terra con piaghe che non si rimargineranno mai: dovremo pur dirglielo ai nostri discendenti. Peccato, non posso vendermi il soggetto del film.
- VIA
- Lucia Del Grosso