Mondo
Cambogia: esplosione deposito munizioni esercito
Kampong Speu. Riprendiamo la notizia, di qualche giorno fa, per sottolineare quanto il mondo, indipendentemente dai due conflitti che ci tengono con il fiato sospeso, Russia-Ucraina e Israele e Gaza, ci siano moltissimi luoghi, dove la “guerra” è all’ordine del giorno. Pare che senza la guerra non si possa vivere nel mondo.
Si può vivere in santa pace e nel rispetto dell’altro, purtroppo, i peggiori hanno nelle loro mani il destino del mondo e continuano a fabbricare e commerciare armi, in tutto il mondo, con la scusa che se non lo si fa, potremmo diventare facili prede di un qualsiasi oppressore??? Ne circolano tante di stupide verità, pur di creare un alibi a chi, non gliene frega niente se un’arma può uccidere, l’importante è continuare a sacrificare popolazioni intere, che con le armi, aumentano credibilità e potere, agli occhi del mondo. E’ come il cane che si morde la coda e non si accorge del danno che fa a se stesso mentre gira in tondo. In Cambogia, sono venti i soldati rimasti uccisi nell’esplosione e un numero imprecisato di feriti. La tragedia si è consumata in un deposito di munizioni dell’esercito cambogiano. Il paese interessato dallo scoppio si trova ad ovest, nella base di Kampong Speu. Il primo ministro Hun Manet, lo ha reso noto, sottolineando il fatto di essere rimasto “profondamente scioccato” dall’improvvisa tragedia. Al momento non sono ancora note le circostanze che hanno portato all’esplosione. La vicenda però, mette in risalto un altro pericolo, ovvero, quello che sono sempre di più i giovani che continuano a morire per l’uso di armi da fuoco o per la realizzazione delle stesse. La nostra società, quella globale, vende e favorisce i venditori di morte, quando la possibilità che un pazzo qualsiasi, schiacci il bottone sbagliato, non è più dietro l’angolo, ma ci cammina accanto.
- VIA
- laredazione
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