Vignettopoli
X FACTOR: il bello , il brutto, il cattivo e il maleducato
Milano. Un tempo era l’Authority, il garante ed il notaio. Un tempo c’era Francesco Facchinetti in completo nero, con cravattino, camicia bianca e con bretelle inverosimili a dare colore, tono e personalità ad un abbigliamento fin troppo istituzionalizzato, indossato con due finalità ben precise.Rispetto per la prima serata sulle reti RAI e pudicizia antidiluviana per coprire i tanti tatuaggi che aveva ed ha disseminati un po’ ovunque sul corpo. Un tempo c’erano anche i giudici, sui quali ci interrogavamo del perché fossero lì e quale autorità e competenza avessero alcuni di loro (in primis Simona Ventura) nel giudicare e far conoscere il panorama musicale mondiale. C’era Morgan che, tra scandali per uso di stupefacenti e abbigliamenti eccentrici, rappresentava un po’ l’anima storica del programma e tentava, a modo suo, di far arrivare un messaggio musicale altrimenti inascoltato o troppo spesso dimenticato. La musica la conosceva e soprattutto, la sua presenza, si inseriva piacevolmente, con ironia e simpatia, tra i giudici così diversi tra loro, musicalmente parlando. Mara Maionchi donna un po’ retrò e dalle forti espressioni verbali ma anche produttore di pregio e che annovera tra i tanti artisti da lei battezzati, anche la Nannini. E i cantanti o aspiranti tali? Salivano sul palco con l’emozione che gli strappava la gola, con la passione e la partecipazione di chi insegue un sogno. Una grande vetrina multimediale per la RAI che ha capito che fare il cantante è una professione, oggi più di ieri e meno di domani, così come Mediaset che l’aveva capito da un pezzo e già sfornava trasmissioni ideali per poter far conoscere la parte artistica degli aspiranti cantanti, ballerini…
Belle voci falle televisioni italiane sono nate ed hanno camminato da sole nel panorama musicale: Giusy Ferreri, Marco Mengoni, per non parlare della splendida voce di Noemi. C’è stato anche chi non ha avuto successo ma ha lasciato un posto nel nostro cuore come un tal Silver, carino, educato, determinato, un alieno tra i giovani di oggi che vivono solo di cose materiali e presenti e che ci strinse il cuore quando sul palco fece scena muta, lì, in piedi, con gli occhi chiusi, davanti ad un microfono, con la musica che riempiva l’aria di una tristezza infinita!
Poi tutto questo un giorno è finito. Sky cambia la scena. Al posto della Maionchi, Anna Tatangelo, trattata malissimo dai cantanti della propria scuderia e da loro considerata incompetente; poi arrivò Arisa. Morgan smise di fare la prima donna quanto ad abbigliamento e trucco perché gli venne contrapposto un alter ego altrettanto forte come quello di Elio e rimase sempre lì; Simona Ventura che con gli anni ha cominciato a piacerci e, a starci anche simpatica!
Vi domanderete: ma allora cosa è cambiato oltre al canale?
Signori miei, si è perso il senso della misura e del rispetto per le persone con le quali lavori, ti confronti ma soprattutto, dei telespettatori. Il 22 Novembre abbiamo assistito all’esempio più brutto, becero e maleducato di televisione da buttare. Un tempo si sarebbe chiamata televisione spazzatura, ai nostri giorni non vediamo all’orizzonte appellativi tali che possano descrivere, in modo univoco e chiaro, lo squallore a cui abbiamo assistito. Ragazzini di 19 e 24 anni, i perfetti “signor nessuno”(il termine è puramente ironico), che davanti ad un’eliminazione ‘ingiusta’, hanno dato il “peggio” di loro stessi insultando personaggi di un forte spessore storico musicale come Elio, dando giudizi su importanti artisti come Paola Folli e usando parole come “gioco brutto e cattivo” o “falsa” indirizzati ora ad Elio ora a Simona Ventura. La cosa ancora più orripilante non è stata tanto assistere a questa pantomima di ragazzini viziati, saccenti, maleducati ed irrispettosi, seduti in terra a gambe incrociate, come se fossero nel salotto della propria casa, quanto vedere il loro giudice, Arisa, inseguirli sul palco col proprio microfono per dare loro voce e pubblico ad una serie di insulti, di ingiurie e ad essere lei stessa in prima linea a gridare in faccia a squarcia gola a Simona Ventura “falsa”!
Beh, è troppo! I tempi sono cambiati, perché amici cari, non sempre il cambiamento si sposa con le apposizioni “giusto” e “bene”; persone come i Frères Cahos ed Arisa, oltre a recitare un mea culpa pubblico, avrebbero dovuto essere allontanati dalle telecamere, invece non è successo e non succederà giovedì prossimo. Le scuse di Arisa sono arrivate, tant’è che vedendo una Simona Ventura incredibilmente silenziosa per lo spettacolo offerto dall’artista, ha ribadito più volte “io ho chiesto scusa”.
Buonsenso avrebbe imposto di chiedere scusa ed abbandonare, almeno per quella serata, le telecamere ma, come detto prima, buonsenso e rispetto, da un paio di anni a questa parte, sembrano non esistere più ad Xfactor!
Si dovrebbe spiegare ai Frères Cahos che non necessariamente (anzi quasi mai) il nome determina il comportamento, perché altrimenti i Rolling Stones dovrebbero salire sul palco e tirare pietre al loro pubblico, giusto per onorare il loro nome ma non lo fanno ed un perché ci sarà o no?
Si dovrebbe dire loro che le sconfitte fanno parte della vita e che dietro ad un talent non ci sono intrighi di corte mirati contro di loro … perché i Frères Cahos non sono nessuno e, dopo questo comportamento rabbioso e maleducato, molto probabilmente continueranno ad essere dei perfetti signor nessuno!
Si dovrebbe far capire, come ha fatto notare Luca Tomassini, coreografo di fama mondiale, che gente come Morgan, Simona Ventura ed Elio, rappresentano la storia della musica e dello spettacolo e non si insultano e non si sta davanti a loro ed alle telecamere accese seduti in terra. Forse alla femminuccia dei Frères Cahos si sarebbe dovuto dire con anticipo che ha 19 anni e non è più a Ti lascio una canzone con la Clerici e che comportamenti da bimba viziata dovrebbero essere accantonati se si vuole diventare artisti! Così come si sarebbe dovuto dire a Fabio, 24 anni e ormai un adulto che educati è meglio, in special modo verso quelle persone che di rispetto ne meritano, grazie all’esperienza che hanno confezionato nelle loro lunghe carriere.
Ad Arisa si dovrebbe dire ben poco perché noi rispolvereremo volentieri quel velo pietoso che mettevamo su spettacoli tristi che lasciavano il tempo che trovavano e si commentavano da sé!
In una trasmissione dove un giudice si permette di dire “mi stai sulle palle” e noi a ridere, dove all’ordine del giorno volano parolacce ed insulti, con quella puntata si è davvero toccato il fondo.
Giovedì prossimo i Frères Cahos saranno tornati al loro paese, dove, come hanno detto loro stessi, nessuno li sopporta ed ora sappiamo il perché, Arisa non avrà più modo di insultare o criticare gli altri cantanti per favorire i suoi e tutto tornerà all’ordine giusto delle cose.
Trash batte trash con tanto di televoto al seguito!
In un mondo in cui la televisione diventa figlia dei tempi noi, scusateci ma preferiamo restare ottocenteschi e spaventarci ed indignarci davanti a cose del genere!
- VIA
- nicdamiano