PRESO L’ASSASSINO DI YARA GAMBIRASIO
Roma – La notizia ha suscitato un’eco che ha rimbalzato alla velocità della luce nelle redazioni dei giornali italiani e non solo. Il ministro Alfano, con un annuncio che non ha ammesso repliche e sorpreso per l’incredibile lavoro delle Forze dell’Ordine. Grazie alla sovrapposizione del DNA del Guarinoni, padre di Ignoto1), è stato possibile raggiungere questo grande successo. Un ottimo lavoro svolto dagli organi competenti, che con una serie di minuziose ricerche comprendenti una campionatura che ha inquadrato una precisa area su cui lavorare alla ricerca di Ignoto1 e a tappeto, parliamo della zona del delitto, Brembate di Sopra. Alfano, riferisce che l’individuazione di chi si è macchiato dell’orrendo delitto, è stato preso. In questo momento è in stato di fermo ma non intende parlare. «le forze dell’Ordine, d’intesa con la Magistratura, hanno individuato l’assassino di Yara Gambirasio e vive nella zona» afferma il ministro dell’Interno.
La notizia che si attendeva da qualche tempo, oggi ha un presunto omicida con un nome e un cognome. Ma veniamo alla vicenda che toccò così profondamente la gente nel momento in cui scomparve nel lontano 2010. Massimo Giuseppe Bossetti, quarantaquattro anni, sposato e padre di tre figli, di professione muratore incensurato di Clausole. Ros e Polizia insieme sono arrivati alla sua abitazione e posto in stato di fermo. L’interrogatorio è in corso.
Secondo quanto riferisce l’ANSA, la sovrapposizione dei DNA, presenta un alto grado di compatibilità da togliere ogni dubbio, indicando nel giovane uomo fermato, l’unico autore del delitto. Massimo Giuseppe Bossetti, ha lasciato le sue tracce sul corpicino della bambina e così facendo, ha permesso agli investigatori scientifici, di estrapolare il DNA che l’ha inchiodato e indirizzato i ROS verso il padre biologico Giuseppe Guerinoni, rintracciare la donna ottantenne che aveva avuto una frequentazione con lui, ed arrivare infine, al loro figlio naturale e autore del crimine.
Il Sindaco di Brembate, fa sapere attraverso l’ANSA, che se tutto questo corrisponderà al vero, ne sarebbero stati felici, considerando un atto dovuto il ritrovamento del killer di Brembate.
Inutile sottolineare quanto disse la sensitiva Rosemary Laboragine all’alba del triste giorno di Yara, difatti, quando scomparve nel lontano 2010, la scrittrice e autrice di Oltre ogni ragionevole dubbio di Edizioni Damiano, tra le tante cose che “vide”, una, comprendeva proprio il fatto che l’uomo misterioso era ben conosciuto dalla ragazzina e si fidava. Pare che una parente del presunto assassino, fosse stata al servizio dei Gambiraso, come badante. La bambina, lo conosceva.
Nei prossimi giorni, altre notizie si affiancheranno a queste. Intanto le maggiori televisioni riportano la notizia, arricchendola sempre di nuovi elementi che illuminano ulteriormente una vicenda oscura e tragica che ha colpito una famiglia e, un’intera comunità.