Vignettopoli
Festa della Liberazione: GRAZIE A TUTTI GLI EROI
Buona giornata della Liberazione e cerchiamo di non dimenticare che se non ci fossero stati gli Americani, col cavolo che la festeggiavamo. Mio zio è stato partigiano e intellettualmente onesto, le parole dell’occhiello, non mancava di farcele arrivare, forti e chiare.
Alla prossima invasione- cosa credete che verranno gli Europei capitanati da quell’iperbole di donna che è la Merkel, a liberarci da chi sta cominciando a credere erroneamente che siamo diventati la patria degli Iman che, grazie ad intercettazioni pare si siano lasciati andare che nel nostro paese, i loro atti “eventuali” contro il Patrimonio e lo Stato, si risolvevano con pene detentive di tre anni di carcerazione. E’ dell’ultima ora la notizia che vede nell’isola di Sardegna, un importante tassello dove Al Qaeda promuoveva sotto l’egida del suo Iman, una filosofia atta a colpire gli infedeli. Pare che non abbiano scelto il Pakistan, proprio perché in quello stato vige la pena capitale: impiccagione.
Meditiamo sulla festa della Liberazione e smettiamo di correre dietro a tutti coloro che da destra sinistra centro, muovono le parole solo a proprio uso e consumo. Puntate la vostra attenzione sui problemi veri, quelli con cui vi trovate a combattere ogni giorno e che nessuno vi risolverà se non vi date da fare.
Il 25 aprile del 1945, mentre le forze partigiane ponevano fine alle insurrezioni, contro le occupazioni le insurrezioni partigiane ponevano fine, qualche giorno prima dell’arrivo delle truppe alleate, all’occupazione nazi-fascista di Milano e Torino, liberate dopo Bologna e prima di Genova e Venezia. Il 1º maggio, tutta l’Italia settentrionale fu libera. Era la fine della dittatura di Mussolini, che ci portò nella seconda guerra mondiale. La paura lasciò il posto alla gioia.
La Festa della Liberazione, istituita dal Governo provvisorio nel 1946 e per 1 anno solo, al fine di celebrare la totale liberazione del territorio italiano. Da Bologna Milano, Ferrara Verona, il tripudio della popolazione civile accolse gli alleati. Ci fu una gran festa in ogni città liberata e non solo.
Oggi a sessant’anni di distanza si celebra nuovamente in ricordo di tutte le vittime della grande guerra e liberazione delle città occupate. Vogliamo ricordare un solo uomo per tutti, il Brigadiere Salvo D’Acquisto, nella città di Torre di Polidoro a Roma. Medaglia d’oro al valore che fu poi celebrato ulteriormente nel 1975 con un bel francobollo commemorativo di Poste Italiane e con queste parole: “Esempio luminoso d’altruismo, spinto fino alla suprema rinuncia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle orde naziste insieme a 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, pure essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile di un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così — da solo — impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell’Arma.» — Torre di Palidoro (Roma), 23 settembre 1943
Un grazie quindi a tutti i Salvo D’Acquisto che con totale sprezzo del pericolo, han fatto si, che noi, uomini e donne del loro futuro impedito dalla grande guerra, potessimo essere oggi, qui a parlarne. Peccato che non sono abbastanza!