Editoriale
Grecia e i destini sospesi
Grecia e i destini sospesi: dentro o fuori? E se dentro, si renderanno conto che Varoufakis non può pensare di fare il Ministro delle Finanze, mentre taccia di terrorismo chi, continua a sistemare i rientri di un debito megagalattico che soltanto gli armatori greci potrebbero pagare con la stessa disinvoltura di quando lasciano la mancia al cameriere di un Grand Hotel a sette stelle? A proposito, loro non possono essere toccati, lo dice la Costituzione Greca.
Tsipras è atteso al varco dalla Storia, dalla Grecia e da quei pochi noti che sopravvalutano (furbescamente) il Referendum indetto, rivestendolo di antica storia. Ma la natura delle cose non cambierà ma è già sufficiente a far spostare l’attenzione sul “momento” democratico illuminato, al fine di appannare “altro”: i soldi che gli italiani pagheranno per colpa dei Greci che non vogliono rinunciare a niente.
E’ il popolo GRECO il debitore dell’Italia che è il terzo creditore per importanza in Europa, dopo Germania e Francia e non viceversa.
Tsipras il “greco”, fa di tutto a livello mediatico per farsi credere la vittima sacrificale di un “eurozona” implacabile e sorda alla solidarietà , che sebbene abbia le sue pecche, con le sue sparate, Tsipras da solo prova di arrampicarsi sugli specchi, nel tentativo “vuoto a perdere” di far passare, con quello che ai più sembra un furbesco vittimismo, un ulteriore lamento “socratico” atto a costringere l’Europa, a fargli nuova “solidarietà “. Ora, qualcuno può spiegare agli “italiani” tutti, perché, nei comizi a favore del SI ed in quelli a favore del NO, nessuno dei governanti greci ha detto: faremo pagare le tasse a chi non le ha mai pagate e per questo, interverremo sulla Costituzione, mostrando un senso di responsabilità che il mondo si aspetta?
I Greci hanno la flotta navale più potente del mondo, noi NO. E’ stato chiesto di intervenire, al fine di risanare la situazione disastrosa in cui versa la nazione ellenica. Tassare gli armatori. Non è stato fatto e di tempo ne è passato. Junker è stato chiaro. E’ stato chiesto di abbassare le spese militari e non è stato fatto. Tsipras ha continuamente battuto il chiodo che la volontà popolare non può essere disattesa. Ma se realmente è volontà popolare, bisogna richiedere che anche gli altri appartenenti alla UE, possano dire la loro. Sappiamo tutti che in Italia, come in altri Paese dell’Unione Europea non è possibile indire in cinque minuti un referendum. Le regole, quelle che i governanti ellenici, alle quali, pare non vogliano sottostare, ci sono e noi, a differenza loro, le seguiamo… a malincuore? Può darsi. Ma se le regole ci sono, bisogna rispettarle o ci si troverebbe nell’anarchia…ma siamo popoli democratici, tanto decantati da Tsipras.
Dobbiamo avere 60 miliardi se considera anche la quota versata per il fondo salva stati. Solo noi italiani.
Una volta – adesso lo dicono meno- si diceva che gli italiani avevano i governati che si meritano, forte di questo assioma mi permetto di dire la stessa cosa: i greci hanno ciò che si meritano. Possibile che davanti al mondo siamo solo noi i vagabondi e nullafacenti? No, c’è qualcuno che ci batte in importanza. Questa non vuole essere una filippica per alimentare una querelle inutile e che non porterebbe da nessuna parte ma smetterla di dire “poverini i greci” che scomodano gli dei dell’Olimpo per evitare di pagare i debiti, per ricevere aiuti, insultandosi perché esigiamo un debito? Ma dall’alto della loro ellenica radice natia, al solo scopo di aumentare il polverone che stanno alzando da tempo, si permettono di muovere la storia antica per il loro mero utilizzo. Vincerà il SI, il NO? Non cambierà nulla! Vedrete e alla fine, a tre euro a testa ci faranno pagare il loro debito per la seconda volta. Io sono per salvare la Grecia ma non per regalargli altro denaro ma affinché prenda coscienza che i debiti se contratti si pagano. I tempi della solidarietà sono finiti da un pezzo.
Infatti, non è cambiato nulla. L’intervento del capo del Governo Greco, Alexis Tsipras, non ha fatto arrivare un segnale forte, importante e che possa mettere nelle condizioni la UE di pensare che finalmente la Grecia e i suoi governanti siano nelle condizioni propositive di voler restituire il debito, di presentare un progetto serio e rispettoso, oltre che del popolo greco, anche di tutte le persone appartenenti alle nazioni UE che elargiscono aiuto. La responsabilità dei governanti è importante, non possiamo, noi cittadini d’Europa, pensare che come ci si sveglia la mattina, la nostra quotidianità si colorerà di conseguenza.