Politicando
AUTISMO: MATTEO RENZI C’E’ POSTA PER TE
Ancora una volta, Facebook, mette il dito su uno dei tanti problemi che gli italiani si trovano a dover affronatare, spesso senza strutture idonee o personale all’altezza per poter gestire al meglio le leggi che ci sono ma che dovrebbero essere applicate con maggiore elasticità interpretativa. L’autismo, le famiglie di coloro che ne soffrono, si ritrovano a dover gestire, difficoltà aggiuntive proprio per la staticità di Leggi che potrebbero fare la differenza ma che rischiano di complicare e non risolvere le tante realtà toccate da chi ha un figlio colpito da questa patologia.
“Io sono Sara-Ferdinando. Chiedo a Renzi il mio progetto individuale art.14 della Legge 328/2000 e la libera scelta sulla gestione indiretta. Rif. Art.19 Legge 18/2009”
In questo caso, un signore munito di cartello ed in compagnia di un minore, sta facendo girare una supplica rivolta al nostro Premier Matteo Renzi. Il suo nome è Alessandro Capobianchi. Queste le sue parole.
“L’egoismo ed il vivere per se stessi, senza condivisione né partecipazione, è il vero nemico degli altri e del futuro di questa società ; siccome la società siamo noi, viene meno la possibilità per costruire il futuro per i miei figli per i vostri non so.
Non sono qui per dare giudizi, ma casomai a far comprendere, avendo io preso atto da tempo, che il crollo verticale dei partiti politici, l’associazionismo politicizzato e le varie ideologie, hanno fatto mancare riferimenti importanti per favorire la libera partecipazione alle attività di condivisione.
Qual è il tessuto associativo di oggi? L’assenza di azioni associative collettive da una parte e le istituzioni con i loro attori politici dall’altra, hanno generato nelle persone la convinzione che per tutelare i diritti e gli interessi personali l’attuale sistema associativo di tipo politicizzato esistente sul territorio, non mi può rappresentare.
Continuano a nascere sempre più associazioni che si compongono di poche unità , senza mai trovare un’identità nazionale a cui affidare il compito di condivisione e unione di intenti. E’ come essere una regione senza stato o un comune senza provincia o per fare un esempio calcistico, una squadra di calcio senza il suo tricolore.”
Nella pratica, il signor Alessandro Capobianchi, chiede che sia lui stesso a gestire ciò di cui la sua persona e la sua famiglia necessitano e che gli spetta di diritto. La legge lo prevede e nessuno, è in grado di tutelarlo in questo difficile cammino che lo vede penalizzato, perché senza veri punti di riferimento cui fare la sua proposta. Giriamo la sua supplica, nella speranza che le prossime, abbiano i giusti e attenti interlocutori. https://www.facebook.com/acapobianchi1?fref=ts A QUESTO INDIRIZZO TUTTE LE INFO SUL CASO.