Vignettopoli
GENERAZIONE ARMATA
Viviamo in un mondo dove ci nascondiamo per fare l’amore, mentre la violenza e l’odio, si diffondono alla luce del sole. (J.Lennon)
Un aforisma di un artista mai dimenticato che insieme a Paul Mc Cartney, costituì il gruppo che più di ogni altro ha asciato un’impronta indelebile nel mondo delle 7 note: i Beatles. Lennon non era nuovo a prese di posizioni forti nei confronti della società e dopo l’incontro con Yoko Ono, diventò ancor più espressivo il suo modo di comunicare e degno di nota per i media che facevano a gara per avere da lui, qualche pillola di saggezza o stravaganza. Tutto andava bene se veniva dalla sua voce. Lennon parlava di pace e di amore. E’ stato ucciso da chi lo amava troppo, un suo fan.
Ma la frase/occhiello con cui apro il pezzo, ben si sposa con i tempi che stiamo vivendo: attentati, società violenta, minori allo sbando e senza protezione, maestre d’asilo e di asili nidi, che si scoprono picchiatrici, aggredendo con cattiveria e violenza bambini da poco nati, infermieri che fanno selfie con i cadaveri ed altri, che con violenza battono anziani e portatori di handicap.
Si diceva degli insegnanti che fossero l’estensione naturale dei nostri genitori, coloro che avrebbero forgiato e indirizzato i giovani avidi di curiosità e voglia di conoscere, sulla strada del futuro,ma tronfi del loro sapere distillato dall’alto del loro scranno, con un ‘potere’ che non sentono più di avere, si ritrovano in classi violente dove è sempre meglio non partecipare con posizioni forti. Orde di bulli terrorizzano chi ha voglia di studiare e chi, di insegnare. Nessuno sa più chi comanda e chi punisce, ed è così, ovunque e sempre più manifestato. Le baby gang terrorizzano e diventano protagoniste di fiction. Oggi corriamo verso il successo con un ego che straripa per ogni dove dalla nostra persona, non ci chiediamo se le regole imposte dagli altri debbano essere rispettate oppure no, ce ne freghiamo e basta! E’ un po’ come entrare a gamba tesa nella casa di un altro e pretendere di avere ragione.
Sarà per un eccesso di insicurezza che ci pervade tutti? Del resto è inevitabile, se tentano di violare la tua privacy con armi alla mano, l’intento di delinquere, scavalcando il cancello perché di suonare il citofono, i ladri non ne hanno nessuna intenzione, devi solo sperare di non ammazzare nessuno ma non ‘temere’ che ti ammazzino. Ma chi sono queste persone che fanno del crimine la loro ragione di vita, senza che ne siano consapevoli, infliggendo terrore e subendolo?
Siamo noi! Anzi, i nostri figli.
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