Vignettopoli
Noi, followers del NULLA
Gli orrori reclamano la nostra attenzione, gli scherzi aberranti ridicolizzano la gente per bene, le frustrazioni colpiscono chi non le ha, i più deboli sono i bersagli di imbecilli che non riescono a realizzarsi nemmeno nella propria famiglia ma la devono far pagare a tutti, proprio perché non ci sono riusciti. Video disumani che seviziano o picchiano neonati, sfilano nel web, come se nulla ci toccasse, come se fosse un altro telefilm ma è la vita vera, quella che facciamo finta di non vedere e che, grazie ai social, continuiamo a convivere e condividere con gli altri.
Siamo in una società globale, è vero ma rimaniamo sempre delle “brave persone” che tutti conoscono. E chi sono quelli che ci conoscono? I followers! Ieri era il parroco, l’insegnante e il medico di famiglia, la vicina di casa o la portinaia, ma oggi sono i “followers” e quando desideriamo farci riconoscere con un profilo più alto, ecco che attiriamo nel nostro profilo (segui), artisti, giornalisti o personaggi di grido, rivolgendoci a queste figure mitiche per la società moderna, come se fossimo appena andati in scena al Teatro Manzoni, quindi, a pari “notorietà” e grazie ai loro “followers”, Instagrammmmiamo con chi conta e “riconta”. Twitter, Facebook, MySpace, Google+, Pinterest, Messanger, WhatsApp, Viber, Skype. Così fan tutti…ed anche noi che siamo i “followers” di qualcun altro.
Nel Web, siamo diventati come tanti cani che si mangiano la coda e gira gira, si finisce sempre col vedersela penzolare davanti al proprio naso ma è la nostra. Si ha la sensazione di essere sulle slitte dirette nel Klondike che abilmente guidate da Jack London nel lontano 1897, decise di lasciare San Francisco per buttarsi nell’avventura, raggiungendo l’Alaska che attirava come un magnete la gente da ogni parte dell’America che presa dalla febbre dell’oro, aveva in cuor suo la speranza di riuscire ad accaparrarsi la miniera con un gran filone aurifero. Si ritrovò, tra mille e rocambolesche avventure che lo coinvolsero personalmente e poi, le raccontò come scrittore.
Ebbene, la febbre dell’oro è oggi la febbre del Web. Stanno succedendo le stesse e identiche cose e, non per amore, non per amicizia ma per soldi. Sono tutti alla ricerca forsennata dei soldi. E’ vero che la vita è molto cambiata e il progresso non si può fermare ma nemmeno “subire”.
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- nicdamiano