Vignettopoli
Il principio di (S)LEALTA’
Leggendo un intervento del giornalista Paolo Mieli sulla Sinistra e l’attenta riflessione che ne ha fatto, mi sono tornati in mente altri autorevoli personaggi che con le loro idee, la loro cultura e passaggio nel nostro tempo, hanno segnato la storia contemporanea, proprio ponendosi delle domande su quelle che da sempre sono le colonne portanti del nostro Paese, a torto o a ragione, i partiti e la loro ‘utilità’ in seno ad esso… La Sinistra ha sempre avuto un posto pulsante nelle menti di chi si chiede il perché delle cose.
Ma cosa dice Paolo Mieli, quando interviene sulla Sinistra? La vede “malata” e l’unico partito legittimato dalle Primarie è il PD. Su Pisapia, che pare si sia messo in moto, come tanti prima di lui per creare ulteriore caos (secondo noi) laddove Renzi si muove, dice che dovrebbe farsi le ‘sue’ di Primarie, ovviamente, il giornalista lancia ironia, nero su bianco e, a fronte di una situazione diventata insopportabile per chi è del PD ma anche per chi non lo è, e che sta ridisegnando uno scenario ridicolo sul territorio politico italiano e dando prova di qualcosa che manca agli appartenenti alla casta politica, tanto da essere così evidente a tutti e difficile da NON sottolineare: il Principio di LEALTA’.
Congressi, Primarie su Primarie, si batte a tappeto l’Italia, tra balere e balletti, teatri e teatrini, ed ogni volta che il sipario si chiude, si ricominciano a vivere, come un “de-javu”, gli stessi fotogrammi di una situazione ormai trita e ritrita, che sta danneggiando così tanto il nostro Paese e un solo uomo, Matteo Renzi. E dai suoi stessi compagni.
Tutto si chiude sempre a tarallucci e vino, “la vittoria ce l’ho in tasca io”, nessuno perde ma le toppe le indossa solo il Paese. E’ sempre così. Ai posteri l’ardua sentenza.