Editoriale
Salvo D’Acquisto. PER NON DIMENTICARE
Il 25 aprile del 1945, le forze partigiane ponevano fine alle insurrezioni, contro le occupazioni, qualche giorno prima dell’arrivo delle truppe alleate, all’occupazione nazi-fascista di Milano e Torino, liberate dopo Bologna e prima di Genova e Venezia. Il 1º maggio, tutta l’Italia settentrionale fu libera. Era la fine della dittatura di Mussolini, che ci portò verso la seconda guerra mondiale. La paura lasciò il posto alla gioia.
La Festa della Liberazione, istituita dal Governo provvisorio nel 1946 e per 1 anno solo, al fine di celebrare la totale liberazione del territorio italiano. Da Bologna Milano, Ferrara Verona, il tripudio della popolazione civile accolse gli alleati. Ci fu una gran festa in ogni città liberata e non solo.
A sessant’anni di distanza fu celebrato l’eroico carabiniere, in ricordo di tutte le vittime della grande guerra e liberazione delle città occupate. Oggi a 74 anni di distanza, preferiamo puntare su quest’eroe, evitando di parlare di altre figure che a differenza sua, stanno adombrando l’Arma dei Carabinieri, con le loro gesta “discutibili” e gravi. Ecco perché vogliamo ricordare un solo uomo per tutti, il Brigadiere Salvo D’Acquisto, nella città di Torre di Polidoro a Roma. Medaglia d’oro al valore che fu poi celebrato ulteriormente nel 1975 con un bel francobollo commemorativo di Poste Italiane e con queste parole: “Esempio luminoso d’altruismo, spinto fino alla suprema rinuncia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle orde naziste insieme a 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, pure essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile di un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così — da solo — impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell’Arma.» — Torre di Palidoro (Roma), 23 settembre 1943
Un grazie a tutti i Salvo D’Acquisto che con totale sprezzo del pericolo, han fatto si, che noi, uomini e donne del loro futuro impedito dalla grande guerra, potessimo essere oggi, qui a parlarne. Peccato che non sono abbastanza!