Il brutto sogno
A volte capita di svegliarsi nel cuore della notte, a causa di un brutto sogno. Il sognatore racconta di provare al momento del brusco risveglio, una sensazione di fastidio, senza alcun sentimento di terrore. (A.B.) Nonostante la reazione del toro sia feroce e tempestiva, A. asserisce di non aver provato emozioni di paura al risveglio, manifesta indifferenza emotiva verso l’animale.
In casi come questo, come ho accennato all’inizio, esamino il sogno all’indietro, e così le azioni principali sono: infilarsi un giacchetto di colore diverso dal rosso- fuggire- l’inseguimento del toro- animali pronti all’attacco – uomini che cercano di domarli – il cammino nel sentiero; l’atto di infilarsi il giacchetto indica che A. desidera mascherare un aspetto del Sé, si definisce riservata e discreta nella vita reale, ma in realtà il suo non mostrarsi suggerisce il desiderio opposto, quello di essere al centro dell’attenzione. Fuggire, infatti, rappresenta il tentativo di liberarsi da un problema, e allontanare la consapevolezza da qualcosa che tocca il Sé, nel caso di A. si tratta della sua rabbia repressa. Due sono gli elementi che suggeriscono questa interpretazione, il protagonista principale è il toro animale apparentemente mansueto capace di diventare feroce da un momento all’altro, soprattutto quando provocato, e il rosso che indica violenza, rabbia, passione e più in generale energia vitale. A. ha represso da troppo tempo le emozioni negative che crede erroneamente provocate da altri, nel sogno simbolicamente rappresentati dai tori e dagli uomini che cercano di domarli, così per non danneggiare l’immagine perfetta di se stessa, delega ogni colpa e l’origine dell’aggressività al toro, e nasconde questo aspetto conflittuale del Sé, infilandosi una giacchetta color lillà, nascondendo il rosso, cela agli occhi degli altri ma soprattutto di se stessa, una qualità negativa che le appartiene e non riconoscendola si mette in situazioni di conflitto che, di fatto, affronta solo con la fuga. In questo sogno, l’animale letto in una chiave simbolica e il rivolgimento al contrario delle scene oniriche aiutano l’interpretazione del contenuto latente e sollecitano la consapevolezza dormiente della sognatrice. La paura e il cuore in gola, tipici di un’esperienza post incubo, non hanno niente a che vedere con questo tipo di sogni che occorre interpretare proprio a partire dalla sensazione che ci hanno lasciato al risveglio. In pratica, si fa un processo a ritroso, dall’emozione suscitata si torna indietro con la mente e si ripercorrono le scene fondamentali del sogno. Facendo in questo modo, ciò che ci era parso un sogno inutile, incomprensibile o da dimenticare in fretta, si trasforma in una risorsa dell’Io. I sogni con gli animali sono dal mio punto di vista molto interessanti poiché permettono un’analisi del contenuto manifesto del sogno a partire dal significato simbolico dell’animale che di solito, mostra il tratto di personalità latente del sognatore. La caratteristica di questi sogni è che sono piuttosto brevi e irruenti, e vengono sottovalutati da un sognatore poco attento. L’animale ci mostra un modo di essere che ignoriamo, una parte del Sé tenuta segreta a se stessi e agli altri, qualcosa di inaccettabile che ci ostiniamo a non voler vedere. A dimostrazione di ciò, l’animale nel racconto post onirico viene messo da parte, la sua presenza è nei contorni e il sognatore si mette al centro della storia, credendo automaticamente di essere il protagonista. Ma non è così.