Sogno lucido: le nuove frontiere del mondo onirico!
Nell’ultimo cinquantennio, la psicologia si è occupata dello studio del sonno e dell’attività onirica insieme ai contributi delle ricerche psicofisiologiche, che hanno individuato nelle fasi Rem, il momento elettivo di inizio del sogno.
Successivamente alla scoperta della fase Rem, l’attenzione degli psicologi si è spostata su un altro interessante fenomeno onirico che tocca da vicino molte persone, ovvero l’esperienza del sogno lucido.
Hooper e Teresi (1986) i quali hanno studiato a fondo il fenomeno del sonno lucido, sostengono che il soggetto è consapevole di stare sognando ed è capace di riscrivere la trama e di far muovere i personaggi con la disinvoltura di un autoritario regista di Hollywood sul set. Sostanzialmente si tratta di questo, rispetto al sogno ordinario, quello lucido si caratterizza perché il soggetto è in grado di controllare gli eventi e per la presenza di processi mentali autoriflessivi.Il sogno lucido ha inizio dentro una fase Rem del sonno, caratterizzata da rapidi movimenti oculari e immobilità del resto del corpo, per la durata di circa venti minuti. Numerosi esperimenti condotti in laboratorio, hanno provato la “consapevolezza di stare sognando” del sognatore lucido. Prima dell’avvento della sperimentazione nel laboratorio, le esperienze sul sonno lucido, si basavano esclusivamente su testimonianze soggettive, purtroppo non verificabili con un metodo scientifico. La situazione difatti è cambiata con l’avvento delle registrazioni mediante il polisonnografo. Questo strumento registra i movimenti muscolari del dormiente, il suo elettroencefalogramma e l’elettrocardiogramma, è utile perché al soggetto viene detto di inviare specifici messaggi attraverso i movimenti oculari e la contrazione della muscolatura degli avambracci (Hearne 1978; La Berge, Nagel, Dement e Zarcone 1981).I soggetti di questi esperimenti dimostrarono di poter comunicare volontariamente con lo sperimentatore, attestando che la consapevolezza è la condizione necessaria della capacità di compiere movimenti volontari, esprimendo un’intenzione comunicativa.
Fare un sogno lucido, implica la capacità spontanea o appresa di discriminare fra stato di veglia e sonno. Esistono tuttavia delle tecniche, sperimentate da diversi psicologi in tutto il mondo, che favoriscono l’induzione del sogno lucido. Esso può avere inizio a partire dallo stato di sogno, dallo stato ipnotico oppure dallo stato di veglia, in quest’ultimo caso non è spontaneo, ma ricercato mediante tecniche specifiche. Le tecniche hanno come obiettivo quello di produrre e mantenere un interrotto stato di attenzione, detto anche “pensiero auto-riflessivo” (Prince, Cohen 1988) nella fase in cui il soggetto si addormenta. Gli si chiede di fissare l’attenzione su un oggetto che può essere: un’immagine ipnagogica, il proprio corpo o il proprio “Io pensante”, ciò determina il passaggio diretto dalla veglia al sogno lucido. Questi metodi di induzione solitamente vengono applicati la mattina presto, al risveglio dopo un sogno, per metterle così in pratica subito dopo, quando ci si riaddormenta.
Esistono poi numerose tecniche di induzione, la cui esecuzione comincia durante il sonno. La suggestione post ipnotica (PHS) consiste nel dare al soggetto ipnotizzato il comando di diventare lucido durante i suoi sogni, a volte seguito da un ulteriore comando che indica l’argomento da sognare.La PHS, sembra efficace con persone che non hanno mai avuto l’esperienza del sonno lucido. Un’altra tecnica utilizzata efficacemente da LaBerge(1995) si chiama “Dreamlight”, e si serve di stimoli luminosi inviati al soggetto dormiente durante la fase Rem.Nella fattispecie, delle lampadine vengono poste sopra gli occhi del soggetto e accese in modo intermittente.I risultati sono incoraggianti, pare che questi segnali luminosi aumentino la probabilità di avere dei sogni lucidi. La procedura di Hearne(1982) si basa sull’assunto che il fenomeno del falso risveglio (quando si sogna di essersi svegliati, magari nel proprio letto, ma il sogno continua) precede o segue il sogno lucido.Da qui è nata la FAST: la tecnica del falso risveglio con la verifica dello stato di coscienza, in pratica lo sperimentatore induce il falso risveglio nel soggetto svegliandolo ripetutamente durante una notte in laboratorio. Si crea così uno schema anticipatorio che induce l’esperienza del falso risveglio, raggiunta questa fase il soggetto addestrato precedentemente, deve attraverso alcune procedure verificare il proprio stato di coscienza, per esempio spostare una mano ma restando fermo con il resto del corpo; oppure provare a galleggiare nell’aria…ecc.. una volta effettuato il test di verifica, il sognatore si rende conto di trovarsi nel sogno lucido. Sempre in materia di induzione del sonno lucido, la meditazione e lo sviluppo dell’immaginazione, ottengono dei buoni risultati. Sparrow(1972) con il metodo “Dream reliving”, chiedeva ai suoi sognatori di rivivere con l’immaginazione, un sogno realmente avuto, prima di coricarsi, fingendo di essere lucidi e provando così a modificare gli avvenimenti e i ruoli dei personaggi.
Sulla base dei suoi studi, LaBerge afferma che solamente un individuo su dieci, è un sognatore lucido naturale, e le tecniche di induzione possono essere efficaci se affiancate da una forte motivazione a vivere l’esperienza di un sonno consapevole e libero da conflitti.