EsoteriKaMENTE Sognando
Applicazioni terapeutiche del sogno lucido
L’esperienza del sogno lucido permette di riscrivere la trama del sogno a partire dai propri bisogni e desideri inappagati nella vita diurna, ma non solo; esso svolge una fondamentale azione riparatrice relativa a quei sentimenti e vissuti di natura conflittuale che sembrano riaffiorare nella vita quotidiana nella forma di sintomi nevrotici, disturbi psicosomatici e incubi ricorrenti.
La pratica del “sognar lucidamente” richiede una certa dedizione da parte del soggetto coinvolto, il quale affronterà le varie tappe di questo apprendimento con l’aiuto dello psicologo. Quest’ultimo in base al disturbo lamentato si adopererà ad applicare alcuni dei modelli clinici più in auge, per la cura con il metodo del sogno lucido che secondo la letteratura competente è applicabile in diverse aree di intervento e : a) favorisce lo sviluppo di una maggiore auto-consapevolezza nei confronti dei processi mentali che regolano la vita diurna e la vita onirica; b) è terapeutico per liberarsi da incubi o sogni d’angoscia ricorrenti; c) aiuta il soggetto a sviluppare maggior senso critico verso se stesso e quindi a risolvere eventuali problemi di adattamento psicosociale; d) offre uno scenario immaginario in cui sperimentare azioni alternative, senza preoccuparsi delle conseguenze e successivamente riprodurre nella realtà tale modello di comportamento; e) incrementa l’attività del sistema immunitario; f) permette la scoperta e lo sviluppo di nuovi elementi nella propria personalità; g) facilita l’esplorazione di potenzialità creative della mente; g) aumenta l’autostima; I contributi clinici in materia di sogno lucido sono molteplici ed in questa sede, citerò solo i più significativi. Lo psicologo Paul Tholey (1988) ha ideato un metodo di intervento molto efficace, che individua nel sogno lucido uno strumento efficace per la diagnosi e per la risoluzione dei conflitti inconsci con l’obiettivo di promuovere la crescita psicologica.Il fulcro del programma terapeutico di Tholey, consiste nell’interazione tra sognatore e personaggio del sogno condotta con l’atteggiamento amichevole del sognatore. L’obiettivo è quello di promuovere un processo di riconciliazione con i personaggi onirici terrorizzanti. Il soggetto deve cercare attivamente un’interazione con i personaggi spaventosi all’interno dei propri sogni lucidi e qualora non ve ne fossero, cercherà intenzionalmente di produrre all’interno del sogno, situazioni e personaggi capaci di spaventarlo. Tholey ha riscontrato che gli elementi di paura sono riconducibili a esperienze del passato rimosse, per questo motivo una volta che il soggetto è riuscito a controllare il sogno lucido, compaiono dei meccanismi di difesa in veste di elementi onirici come per esempio, porte, cancelli, forze invisibili e paralizzanti, oppure personaggi del sogno che si ribellano e mostrano comportamenti aggressivi. In questi casi, il soggetto deve affrontare le varie resistenze oniriche in modo graduale, da quelle meno spaventose a quelle più terrificanti. Tholey individua alcuni principi fondamentali da seguire per affrontare l’interazione con le figure oniriche, suggerisce infatti di operare un confronto diretto e amichevole con il personaggio terrificante, guardandolo apertamente evitando reazioni di fuga e di panico. Stabilire un dialogo è il primo passo. Se il personaggio dimostra un’intenzionalità litigiosa, allora il soggetto deve “combattere” per vincere ma non per uccidere, nel senso che evitando insulti e minacce, può intavolare una discussione e offrire all’avversario la possibilità di una riconciliazione.La riconciliazione deve sempre avvenire attraverso le parole, i pensieri e i gesti. Qualche volta, precisa l’autore, capita di doversi separare da un personaggio con cui ci siamo già riconciliati in vita, per esempio un defunto o una persona che non è più presente nella vita del soggetto, occorre prima di allontanarsi ringraziare per l’aiuto dato in passato. Infine, quando il soggetto ha raggiunto una riconciliazione con il personaggio prima terrificante, può a quest’ultimo chiedere consigli circa i problemi della vita da veglia. L’analisi delle interazioni e dei dialoghi fra il sognatore lucido e i personaggi onirici è rivelatrice della natura della sorgente di tensione che affligge il soggetto, e i principi guida di Tholey favoriscono in quest’ottica il superamento del conflitto e il raggiungimento di un benessere terapeutico. Peter Fellows (1990) al contrario di Tholey, mette l’accento sulla capacità del sogno lucido di potenziare l’autostima e promuovere una completa integrazione psicologica. Fellows spiega che durante il sogno lucido, il sognatore crea uno “spazio alternativo” in cui può esercitare condotte nuove, sperimentare scelte “azzardate” senza assumersi la responsabilità delle conseguenze. Ciò conduce a un incremento nella fiducia delle proprie capacità e i risultati delle ricerche di Fellows vanno in questa direzione, confermando che la pratica del sogno lucido, nei soggetti demotivati e che lamentano una difficoltà a realizzarsi nella vita e nell’espressione delle proprie emozioni, promuove una rinnovata auto-consapevolezza e una maggiore autostima.