Vignettopoli
VASCA DI RIABILITAZIONE al Cervesi di Cattolica
Cattolica. Si svolta questa mattina, presso l’Ospedale “Domenico Cervesi” di Cattolica, l’inaugurazione della vasca fisioterapica situata al piano terreno dell’ospedale stesso.
Infrastruttura che sar adibita alla riabilitazione dei pazienti con patologie disabilitanti in carico al Servizio aziendale di Riabilitazione guidato dal dottor Riccardo Galassi, fungendo anche da supporto per l’attivit dell’Unit Operativa di alta specialit di Chirurgia della Spalla e del Gomito del “Cervesi”, diretta dal dottor Giuseppe Porcellini. L’apertura della vasca fisioterapica coincide con il potenziamento del Servizio di Riabilitazione, attivo in tutti gli ospedali della provincia (oltre a quello di Cattolica, anche a Riccione, Rimini e Santarcangelo) che sar integrato con la idrokinesiterapia per accrescere le potenzialit terapeutico riabilitative per i pazienti affetti da patologie ortopediche e traumatologiche. Questa nuova opportunit rientra, inoltre, in un programma di riorganizzazione complessiva del sistema riabilitativo dell’Azienda Usl di Rimini, con l’acquisizione di metodiche moderne che integrano i programmi riabilitativi .
Il progressivo sviluppo della ricerca nel campo della medicina riabilitativa ha evidenziato in modo sempre pi convincente l’importanza della idrokinesiterapia come approccio riabilitativo nelle patologie dell’apparato locomotore. Attualmente l’acqua viene vista, nell’ottica riabilitativa, come un elemento determinate per ottenere prestazioni non altrimenti perseguibili in un ambiente condizionato dalle leggi di gravit. Le attivit terapeutiche, innovative e non attuabili a secco, possono essere sfruttate dal riabilitatore per raggiungere obiettivi specifici di recupero con modalit diverse rispetto alle tecniche utilizzate in palestra abbreviando i tempi e facilitando la riacquisizione di competenze motorie perse.Ovviamente presso il sevizio sar garantita l’attivit di personale altamente qualificato, medici fisiatri e fisioterapisti, con particolare esperienza di riabilitazione in acqua. Il personale sanitario sar inoltre affiancato da personale di salvamento atto a garantire il massimo livello di sicurezza ai pazienti durante il trattamento riabilitativo. Le prestazioni di idrokinesiterapia sono erogabili attraverso il Sistema Sanitario Nazionale in quanto previste nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) e sono mirate prevalentemente ai pazienti con patologie ortopediche e traumatologiche, dopo valutazione fisiatrica da parte del medico referente che ha il compito sia di prescrivere il programma riabilitativo, sia di escludere eventuali controindicazioni.L’attivit riabilitativa sar organizzata a gruppi di utenti: da 3 a 5 persone in rapporto al tipo e complessit di patologia. La vasca riabilitativa sar aperta all’utenza per cinque giorni alla settimana, dal luned al venerd, per almeno 6 ore giornaliere.
L’area riabilitativa complessivamente di 200 metri quadrati comprensiva di palestra, vasca fisioterapica e locali di supporto quali spogliatoi, servizi igienici, disimpegni e locale tecnico. La vasca fisioterapica misura 3 metri di larghezza per 6,80 metri di lunghezza ed ha due livelli di profondit di acqua, il primo pari a un metro 1 ed il secondo pari a metri 1,35. La vasca, oltre ad essere in regola con tutti i requisiti normativi, dotata di mancorrenti in acciaio sviluppati sull’intero perimetro interno, di una spalliera in acciaio e di un seggiolino sali/scendi amovibile come base di lavoro o di riposo per tutte le attivit terapeutiche. L’accesso alla vasca assicurato da una scalinata messa in sicurezza dal rivestimento antisdrucciolo e dai corrimano laterali che assisteranno il paziente sia in entrata sia in uscita. Chi non riuscir ad usufruire di detta scalinata, potr accedere alla vasca assistito dal sollevatore ad incasso posto sul bordo vasca, installato mediante una bussola di ancoraggio a scomparsa che permette di lasciare completamente libero il bordo vasca quando l’attrezzo non viene utilizzato. La normale temperatura di lavoro dell’acqua sar compresa tra i 32 e 35 gradi, in funzione delle varie tipologie di pazienti che verranno trattati. I lavori rientrano nel pi generale intervento di ristrutturazione, ancora in corso ed in fase di ultimazione, che ha coinvolto gran parte dell’intero ospedale di Cattolica. Il costo complessivo pari a 3.700.000 euro (finanziati dalla Regione per 3.000.000 e dall’A.Usl per 700.000 euro); la ditta esecutrice la Gpl Costruzioni Generali S.r.l. di Ancona. Il gruppo di progettazione costituito da tecnici della U.O. Attivit Tecniche dell’Azienda: il Direttore, architetto Enrico Sabatini, l’architetto Sandra Fantoni, i tecnici Andrea Balducci e Giovanni Carlini, l’ingegner Laura Carlini, e da progettisti esterni: ingegner Roberto Giorgi, tecnico Luca Giordani e ingegner Domenico Bordoni. La Direzione dei lavori in capo all’architetto Davide Burg, all’ingegner Roberto Giorgi e al tecnico Luca Giordani. All’inaugurazione odierna sono intervenuti l’assessore alla Sanit del Comune di Cattolica Salvatore Epiceno, il Direttore Generale dell’A.Usl Marcello Tonini, il Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero di Riccione e Cattolica Romeo Giannei, il direttore dell’Unit Operativa di Riabilitazione Funzionale e Protesica dell’A.Usl Riccardo Galassi, il Direttore dell’Unit Operativa di Chirurgia della Spalla e del Gomito dell’Ospedale di Cattolica Giuseppe Porcellini e il dottor Andrea Magagni, dell’Unit Operativa di Riabilitazione Funzionale e Protesica.
Giannei ha ricordato come la vasca, unica nel panorama regionale con l’eccezione di Reggio Emilia, sar naturalmente utilizzata dai pazienti di tutti gli ospedali provinciali. Galassi ha invece sottolineato come la riabilitazione in acqua sfrutti i vantaggi di lavorare con la forza di gravit attenuata, avendo cos risultati maggiori rispetto alla riabilitazione “a secco” con la quale comunque quella in piscina si integra. Magagni ha fatto un excursus delle caratteristiche tecniche dell’infrastruttura, ricordando anche la presenza di un sollevatore per i pazienti con disabilit maggiori. Porcellini ci ha tenuto a sottolineare che continuer il proprio impegno mirato a fare della sua specialit, presso l’Ospedale cattolichino, un punto di richiamo anche extra-provinciale. “Comunque – ha chiosato – abbiamo gi anche dei pazienti stranieri. E io conto molto di fare anche ricerca, qui al ‘Cervesi'”. Ad esempio con pazienti sportivi, veri e propri atleti (come noto sono molti i professionisti di vari sport che scelgono l’Ospedale di Cattolica per farsi operare) e i paratleti. “Ormai – ha concluso Porcellini – siamo in grado di mettere i pazienti in acqua, per la riabilitazione, anche il giorno dopo l’intervento, con dei cerottini idrorepellenti”.
Il Direttore Generale ha puntato molto sul tema dell’integrazione, nel suo intervento. Integrazione tra professionisti (chirurghi, fisioterapisti, riabilitatori, infermieri), in modo da seguire il paziente a tutto tondo, in un’ottica non di semplice cura ma di presa in carico. Parola d’ordine integrazione anche tra strutture: Tonini ha ribadito che la vasca cattolichina un patrimonio di tutta l’A.Usl, “cos come sono patrimonio di tutta l’A.Usl gli operatori e i professionisti che lavorano a Cattolica: una realt che comunque, sempre di pi, sta diventando importante nel panorama sanitario provinciale. Siamo sulla buona strada, ora non dobbiamo abbassare la guardia”. Conclusioni da parte dell’assessore Epiceno, il quale ha rimarcato la crescita del “Cervesi” negli ultimi tempi “dopo anni di incertezza”: una cosa questa “che meraviglia i cattolichini” e che stata possibile, ha detto ancora Epiceno “perch sia presso l’A.Usl, ma anche in Comune, ci sono persone che hanno perseguito pi la sostanza della forma e dell’apparire, e che hanno cercato di superare la burocrazia, quando questa era eccessiva, grazie al senso pratico”. Dopo il taglio del nastro e la benedizione da parte di don Serafino, parroco della chiesa di San Benedetto, una dimostrazione pratica con due riabilitatori e un finto paziente nella piscina: gli esercizi sono stati illustrati dal dottor Magagni che ha evidenziato nuovamente, e con una riprova pratica, l’utilit del lavoro in acqua.