Salute & Benessere
Il segreto dei coralli!
Gli effetti nocivi provocati dall’inquinamento di biossido nel nostro ecosistema, negli ultimi anni stanno generando impatti devastanti i cui danni secondo gli scienziati chiamati a rilevare e quantificare questi eventi negativi, sarebbero irrecuperabili. In particolar modo, studi provenienti da ogni angolo del mondo denunciano gravi compromissioni delle barriere coralline, quest’ultime particolarmente sensibili agli effetti del riscaldamento globale.
Line Bay biologa marina dell’Aims (Australian Institute of Marine Science) ha constatato con un team di colleghi, lo sbiancamento dei coralli nella Grande barriera corallina australiana ( 2900 barriere collegate tra loro con oltre 2200 km di lunghezza ospita circa 1500 pesci) che si verifica quando i coralli sono esposti a temperature dell’acqua superiori al normale e alla luce solare diretta.
Di recente si è osservato un fenomeno contrario definito di adattamento, considerato un segnale positivo. Alcune specie di corallo esaminate mostravano invece una certa resilienza a tale fenomeno. L’importanza delle barriere di corallo minacciate oltre che dalle alte temperature anche da altre forme di inquinamento marino come i veleni depositati nel mare, è al centro delle preoccupazioni degli ambientalisti soprattutto alla luce di uno sconcertante segreto. Questa volta la biologa americana Randi Rotjan della Boston University, ha scoperto che i coralli avrebbero sviluppato una preferenza insolita, mangiare la microplastica, i loro tentacoli scelgono attivamente di mangiare plastica e la preferiscono al loro cibo naturale come le uova di gambero. Le microplastiche contengono dei batteri che sono nocivi per i coralli nel giro di un paio di settimane. La ricerca ambientale sta facendo passi da gigante nella comprensione si queste alterazioni, ma questa non è abbastanza se non si interviene sull’inquinamento della plastica nei mari e negli oceani di tutto il mondo.
bibliografia:
Focus “Che cos’è il corallo e come si riproduce?”
Ricerca di Line Bay tratta da www.aims.gov.au
Ricerca di Randi Rotjan da www.bu.edu/biology/people/profiles/randi-rotjan
Leave a comment