Cinema & Spettacolo
Jocelyn Ieri e Oggi!
Montecarlo. Nuove imprese televisive e cinematografiche con tecniche all’avanguardi per una mente sempre attenta ai cambiamenti. Parlare di Jocelyn oggi, nel 2008, significa parlare della storia internazionale e nazionale della televisione.
Una storia le cui idee influenzano ancora i programmi che i nostri giovani vedono pi frequentemente. Molti non sanno, infatti, che i veejay di cui tanto sentiamo parlare (addirittura con pubblicit fantasiose e poco probabili) e cui molti si ispirano sono, in un senso molto lato, suoi figli: il primo ed unico veejay fu proprio lui quando nella met degli anni settanta ide e realizz in qualit di regista, produttore e presentatore il programma Un peu d’amour, d’amiti et beaucoup de musique per la tv del Principato di Monaco.
Non so spiegare bene il perch la mente a volte faccia strane interazioni, molto probabilmente il motivo deve essere ricercato nel potere della nostra testa di “adattare” il pensiero con quello che distrattamente abbiamo come sottofondo e forse sar perch in sottofondo avevo le immagini della partita della Roma in Champions League, fatto sta che l’intervista con Jocelyn mi suonata fin dall’inizio come una gran bella partita di calcio in cui a fronteggiarsi c’erano la sua classe e la sua profonda umilt e umanit da una parte e dall’altra il troppo divismo di alcuni personaggi nostrani.
Spinta da una forte nostalgia gli dico che mi ricordo benissimo, sebbene fossi molto giovane, il programma che aveva in una delle edizioni come sigla Bobo Step, al ricordo lui ride dicendomi “Ne passata di acqua sotto i ponti” e come dargli torto. Da poco aveva creato la band Michel Fugain et le Big Bazar e il successo di quel programma (in onda dal 74 all’80) gli fece firmare un contratto con la RAI per condurre “Discoring”.
I ricordi arrivano a fiotti ripensando a questa trasmissione. Erano i tempi in cui la musica cominciava ad essere il punto di incontro dei giovani di allora e il programma ideato da Gianni Boncompagni nel 1977 era uno degli spettacoli pi attesi della settimana. Dopo due stagioni di Discoring (80/81 e 81/82) Jocelyn cominci un lungo sodalizio con la RAI, interrotto solo dal 93 al 98 quando torn su tele Montecarlo e ripreso nel 1999 fino a pochi anni fa.
La partita entra nella fase calda, gli chiedo se ci sono speranze di rivederlo in tv “Beh ho appena finito di registrare una partecipazione ad un programma sulla tv satellitare Alice”, ride, ma per il resto glissa un po’ sorridendo e raccontandomi che attualmente alle prese con il cinema, con degli script cui si sta dedicando anima e corpo (e credetemi di anima lui ne ha da vendere) e con un lungometraggio top secret! Ma dopotutto non un secreto che il suo rapporto con la nostra televisione di stato gli abbia lasciato l’amaro in bocca ed oggettivamente considerata la qualit dei programmi nazionali forse proprio vero che non meritiamo “il suo genio” come lui definisce, fra il serio e il faceto, la sua immensa creativit e mi accorgo che appena passato in vantaggio.
Ci troviamo assolutamente d’accordo quando gli chiedo di spiegarmi il suo rapporto con la televisione, mi risponde “la televisione la vedo pochissimo ma quando l’accendo, il mio telecomando fisso ormai da tempo sulla tv satellitare e principalmente su Fox Crime”. Ride, ride continuamente facendoci credere veramente che la vita sia meravigliosa a qualsiasi et!
Scherziamo un pochino su questo argomento “a 62 anni, mi sento di avere un cervello da diciottenne” e che questo serva da lezione per tutti quelli che a 30 o 40 anni si sentono gi arrivati, padroni del mondo. Jocelyn con il suo modo molto affabile ci insegna che il “genio” (per usare nuovamente la sua espressione) non ha limiti n di tempo n di spazio. Incredibile siamo gi sul 2 – 0.
Lui un fiume in piena in grado di trascinare chiunque con il suo entusiasmo e la sua vitalit.
Gli chiedo di parlarmi un pochino di questo lungometraggio e lui mi risponde: “Si tratta di una nuova tecnica di realizzazione cinematografica che esce completamente dai soliti schemi. E’ una tecnica sperimentale che non si basa in nessun modo su quella classica cinematografica, perch sai – ride dicendomelo – l’industria del cinema ha le sue regole e in un certo senso la sua casta e visto che non hanno nessuna intenzione di farmi entrare in questa cerchia, io ho il mio genio e mi sono inventato una tecnica televisiva di ripresa, che loro non sanno fare, con cui girer a brevissimo questo film. Sar un lungometraggio interamente realizzato in un giorno. Si svolger interamente nell’arco di una giornata, ed davvero una bella storia, una sceneggiatura molto particolare ed intrigante, ricca di sorprese e molto dinamica. Inoltre il mio primo film da “televisaro” – sorride – quindi sar un’esperienza molto interessante per tutti. Avr il modo di unire quello che conosco bene, cio la televisione ed i suoi tempi, con un mondo affascinante ed eclettico come quello del cinema. Sar davvero un bel mix”
Un nuovo paragone mi viene alla mente e, ancora una volta nel giro di pochi minuti constato tristemente che il punteggio parziale nuovamente cambiato: adesso il tabellone segna 3 – 0.
Penso ad alcuni dei nostri “artisti” e al valore e al peso che danno a questa parola e che con troppa facilit i media stessi li definiscono “star” e come ogni stella, troppo lontani dalla realt per rendersi conto che siamo tutti esseri umani, ognuno speciale a modo suo e di questo Jocelyn ha la piena consapevolezza.
Parlare con lui come parlare con un caro amico perso da tempo ma, sempre presente ed un coinvolgimento dei sensi e delle emozioni.
La “vecchia scuola”, la storia dello spettacolo si incarna in un magnetico “uomo maturo” che conserva con una freschezza impressionante il suo accento francese e il suo modo di fare dolce e delicato che lo ha sempre distinto. molto facile lasciarsi trascinare dal suono della sua voce, dalla sua voglia di ridere e di trasmettere buonumore ed altrettanto facile perdersi nel chiaro dei suoi occhi ed immaginare come la vita possa davvero essere meravigliosa.
“Voglio condividere quello che so ed ho imparato con i miei amici perch non ha senso portarsi tutto nella tomba. Non voglio una tomba pi bella o magnifica delle altre e li, quello che ho dentro di me non mi servirebbe di certo”. L’estro, la creativit e la genialit non gli mancano ancora adesso, mentre altri si godono il loro riposo crogiolandosi in vecchi ricordi e nostalgici deja vu lui mi parla di un futuro ancora pi denso del passato. Credo proprio che ad umilt e voglia di mettersi continuamente in discussione siamo arrivati sul 4 – 0. Mi colpisce moltissimo un programma che sta preparando per la televisione spagnola:
“si intitoler El Presidente – mi dice ridendo – un gioco di fantapolitica dove ad ogni risposta esatta il concorrente guadagna una carica che pu riperdere alla prima risposta sbagliata retrocedendo di un grado nella carriera politica. Giudice sovrano il pubblico che decide sulla carica del Presidente”. Gli chiedo se ha mai pensato di portare questo format in Italia, la risposta categorica “Assolutamente no”. Questa volta a ridere sono io perch di questi tempi di fantapolitica ne abbiamo da vendere, ma una domanda si affaccia nella mia mente “anche qui il pubblico sovrano?”. La partita finisce con un secco 4 a 0. L’entusiasmo e l’adrenalina tunisina hanno la meglio sul tetro scenario italiano che abbiamo davanti agli occhi in questi giorni.