Vignettopoli
“Le Cirque du Cirill” varietà a gogò per Gabriele Cirilli
Roma. E’ tutto pronto per il nuovo entusiasmante spettacolo di Gabriele Cirilli, si intitolerà “le Cirque du Cirill” e come dice lui: “sarà un varietà – show con grandi personaggi, musica e balli”. Dal tormentone di “chi è Tatiana?” ad oggi Gabriele Cirilli di strada ne ha fatta davvero tanta. Fu proprio la trasmissione di Claudio Bisio, Zelig, a portarlo alla ribalta, prima è stata una lunga gavetta “sarebbe troppo lungo parlare della mia gavetta perché dura da 20 anni. Però posso dirvi che molto spesso mi sono sentito sfiduciato, anche se sono sempre stato convinto che alla fine il talento, se lo hai, ti porterà verso la meta”.
La comicità rappresenta una grande parte dello spettacolo ma, come nasce in Gabriele Cirilli la voglia di far ridere gli altri? “perché a me piace ridere e voglio vedermi allo specchio quando guardo il viso di un’altra persona!”.
Un cliché ormai diventato luogo comune vuole che in realtà il comico nella vita privata sia una persona molto riservata e non così felice come vuole farci credere, quando sale sul palcoscenico. Chiediamo a Gabriele Cirilli se questa affermazione è valida anche per lui: “No, no. A me piace molto ridere. Il mio animo è solare, ma resto pur sempre un essere umano con i suoi alti e i suoi bassi”. C’è anche un altro cliché che vuole il comico talmente tanto preso dalla propria arte da non immedesimarsi negli altri suoi colleghi, quindi gli domandiamo che cosa lo fa davvero ridere: “Un po’ tutto. Non sono il tipico comico che non ride alle battute degli altri, anzi forse rido troppo”. Per quanto la carriera di Gabriele Cirilli si è evoluta e adesso nel suo curriculum può vantare anche delle esperienze in alcune fiction televisive quali Scoop (1991), di José María Sánchez, Assunta Spina (1992), di Sandro Bolchi, e Chiara e Francesco (2007), di Fabrizio Costa e anche esperienze cinematografiche quali Un bugiardo in paradiso (1998), di Enrico Oldoini, con Paolo Villaggio e Chi è Tatiana (2001), di Roberto Campili, l’assonanza con il suo nome ci ricorda sempre Kruska la “borgatara” romana e la sua amica Tatiana. Gli chiediamo, allora, se il tormentone Tatiana lo condiziona un pochino o se è stanco di interpretarla ogni volta: ” no! Perché Tatiana è Tatiana è Tatiana, è un pezzo del mio cuore e quindi è un pezzo di me”.
Divagando un po’ gli domandiamo di raccontarci un suo viaggio ideale e quale colonna sonora sarebbe più adatta: “mi piacerebbe andare in giro per l’Italia, grande nazione da me ancora non esplorata. Mi piacerebbe girarla ascoltando musica classica, perché gli italiani sono grandi in questo. Il motivo per cui andrei in giro per l’Italia è perché non ci sono in altre nazioni sapori, odori e visioni simili”. Parlando di musica classica, ci viene in mente la recentissima performance a “I Raccomandati” il programma da poco concluso di Carlo Conti e a come Gabriele Cirilli abbia fatto grande sfoggio di una bellissima voce, gli domandiamo se ha mai pensato di poter allargare la sua professionalità dedicandosi anche alla musica: “noo.. io voglio solamente dimostrare di essere un artista a tutto tondo”. Riprendendo il discorso su “Le Cirque du Cirill”, la curiosità ci spinge a voler sapere tutto su questo spettacolo teatrale: “Le Cirque du Cirill è uno spettacolo veramente esilarante perché è una continua contaminazione di stili, con vari personaggi, musica e balli. Le date cui tengo moltissimo, perché la formazione è completa, sono Roma all’ombra del Colosseo l’11 e il 25 Luglio e l’8 e il 10 agosto”.
Prima di congedarci vogliamo sapere se ci sono altri programmi o sogni che vorrebbe realizzare: “mi piacerebbe portare Le Cirque du Cirill in televisione. Sarebbe veramente un’aria nuova nella televisione di oggi”.
Il rimando alla televisione ci permette di fare un po’ il punto su quello che tipo di rapporto lui abbia con questo mezzo tecnologico: “è una bella vetrina per l’immagine di un artista. L’importante è fare le cose giuste”.
C’è giusto il tempo per un’ultima domanda, una riflessione nata dal constatare l’evoluzione o l’involuzione, a volte, delle cose.
Gli chiediamo di darci un parere su come è cambiata la comicità rispetto agli anni settanta e all’avvento della televisione. Adesso ci sono dei tempi televisivi da rispettare, probabilmente anche uno schema “comico” che deve comunque esser seguito e, quindi, pensiamo sia molto differente tenere la scena in tv rispetto a quella teatrale: “Il telecomando ha reso la comicità troppo veloce ma attraverso quella velocità puoi farti venire a vedere in teatro e li lo spettatore capisce che si può far ridere non solo con le battute ma anche con le situazioni, pause e ritmi particolari”.
E allora… che altro aggiungere? Andate sul suo space tendenza e divertitevi a cercare Tatiana. www.gabrielecirilli.it