AMBIENTE
MOSE – PER POCHI MA NON PER TUTTI
Una rendita per pochi ma non per tutti. Queste in sintesi sono le voci che sui social si rincorrono sull’opera monumentale che avrebbe dovuto salvare dalle piene Venezia, stiamo parlando del Mose.
Cominciato nel 2003, con scadenze che spostavano continuamente la nascita dalle acque della gigantesca creazione idraulica, ad oggi, ancora non riesce a mettere la parola fine su quello che pare si stia annunciando come l’ennesimo “capolavoro” incompiuto e già vecchio, che se dovesse essere varato, necessiterà di manutenzioni costosissime. Pensate, un’opera di ingegneria ambiziosa e pensata apposta per tutelare la città di Venezia, l’ammiraglia delle città di mare.
Venezia merita, tant’è che i russi hanno fatto oltre un milione e mezzo di donazioni per aiutare i veneziani a mettere al sicuro i capolavori a perdita d’occhio che la città offre a chi la visita e al mondo intero. Ma ancora una volta, siamo qui a parlarne e di cosa? Di gente che ha vissuto momenti di paura per la forza della piena che dalla laguna veneziana, ha inondato i territori limitrofi, quindi, non solo Venezia ma anche città come Palestrina, ha subito grossi danni, per la città di Venezia, sono incalcolabili. C’è chi dice che il Mose sia stato fermato dalla corruzione, a far eco a questo sospetto che ormai tutti coloro che ne parlano, considerano quasi una certezza, è il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, Governi Conte I e II [n.d.r].
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- Lince P.J.