Editoriale
Malcom X
Un cammino fatto di fede e di morte: 21 febbraio 1965/ 21 febbraio 2005. “When my mother was pregnant with me, she told me later, a party of hooded Ku Klux Klan riders galloped up to our home Brandishing their shotguns and rifles, they shouted for may father to come out.” (Queste le parole che espressero in chiaro, cosa accadde la notte in cui uomini incappucciati del K.K.K. decisero di porre fine in modo efferato alla vita del padre di Malcom X.
Il pezzo tratto dalla sua autobiografia.) Il difensore dei diritti degli afro-americani, Malcom X, il 21 febbraio del 1965 fu ucciso a New York. Sono passati 40 anni dall’assassinio avvenuto nel ghetto di Harlem, mentre il leader nero si apprestava a tenere un discorso presso l’organizzazione che si batteva per l’unit afro-americana. Non riuscì nemmeno a dire una parola, che fu falciato da 16 proiettili. Una vita, la sua, spesa per la difesa dei diritti civili dei neri d’America, in continuo movimento, cercando alleanze con ex colonie, con Paesi arabi di origine africana.
“Ogni mezzo era lecito” per raggiungere i suoi obiettivi e proprio questo suo radicalismo, fissa delle distanze dal pacifismo di Martin Luther King. I due dopo la grande marcia su Washington, ruppero la loro collaborazione e rapporti di amicizia. Malcom X predicava la lotta contro i bianchi, mentre Martin Luther King, cercava con la non violenza di portare avanti le battaglie per i diritti dei neri. Troppo distanti. Ancora oggi sulla sua morte vigono troppi misteri e diverse ipotesi. I dice sono tanti sulla sua eliminazione: che sia stata decisa all’interno del movimento nero, da F.B.I. , dalla malavita organizzata…La vita di Malcom X stata segnata da subito dall’odio razziale: il KU KLUX KLAN uccise il padre, un pastore batista. L’uomo, fu eliminato perché reo di aver predicato nei quartieri segregati dei neri. Dopo aver circondato la casa di Malcom X, ad Omaha, gli incappucciati del K.K.K. urlarono al genitore di uscire e armati di fucili e carabine, misero fine in modo spietato e sotto gli occhi della moglie, alla sua vita.
Malcom X la raccolse la tragica realtà , dalle parole della madre Luise, che non riuscendo a reggere il dolore della scomparsa del marito, fin in manicomio. La vita del bambino Malcom Little, fu irrimediabilmente sconvolta e gli eventi che seguirono, contribuirono a fargli sentire che non aveva pi riferimenti e famiglia. Si aprirono per lui le porte di diversi orfanotrofi. La miseria, la vita dura e difficile per la gente di colore, portarono anche Malcom, come molti giovani di allora sulla strada della droga, del crimine e il carcere.
Nel periodo di dura detenzione conosce il musulmano nero Elijah Muhammad e, grazie a quest’amicizia si avvicina all’Islam e alla sua religione, da quel momento, una seconda volta la sua vita cambia radicalmente, ma sempre nel rispetto dei suoi ideali per i quali non smetter mai di lottare. Uscito dal carcere, Malcom entra nei Black Muslins, una comunità per la tutela dei diritti degli afro-americani e da qui ha inizio la sua intensa attività a favore del popolo nero. Ma l’amicizia con Elijah Muhammad muter nel prosieguo delle lotte, la rivalità tra i due uomini crescer fino a determinarne la rottura. Cacciato dall’organizzazione con il pretesto di aver fatto commenti non autorizzati sull’assassinio di John F. Kennedy, si crea nuovi e acerrimi nemici. Il grande regista americano Spike Lee, ha ben raccontato la sua vita facendo impersonare Malcom X dal grande attore Denzel Washington. Sono passati quarant’anni esatti dalla tragica scomparsa di quest’uomo che con il suo passaggio disperato, leader della componente pi radicale del movimento dei neri d’America, che cominci nel modo pi duro a lottare per i diritti dei neri contro i bianchi e che poi, aggiustಠil tiro, nella consapevolezza che con i bianchi era possibile anche il dialogo. Probabilmente questa rinnovata posizione gli rivolta contro le frange più dure dell’organizzazione cui fece parte, della “Nazione Islam”, per loro Malcom era ormai un nemico. Il giorno di San Valentino, meno di una settimana prima della sua eliminazione, una bomba incendiaria fu la prima avvisaglia lo avvertiva di quello che sarebbe stato l’epilogo di li a poco.
Per il delitto fu incriminato un seguace dell’Organizzazione, ma non venne fatta mai vera chiarezza su questo delitto. Ad Harlem, per ricordarne la scomparsa, nato il Centro Studi nell’Audubon Ballroom, luogo dove Malcom X fu ucciso che sarà dedicato alla sua memoria e a quella della moglie. Aprir le sue porte in Maggio. Il Centro Studi conterrà una biblioteca multimediale dove si potrà trovare la documentazione completa della vita di Malcom X, compresi manoscritti, registrazioni e discorsi tenuti dall’attivista nero. Un grande sforzo volto a far conoscere meglio la storia, il leader Malcom X (Little), l’uomo e prendere atto di quella che stata una vita all’insegna di una lotta contro una grave ingiustizia, quella dell’uomo bianco di allora verso un intero Popolo incatenato in schiavit๠al volere dei bianchi. Una schiavit๠che rimarrà sempre nelle anime dei neri d’America e nel loro DNA. Uomini di grande valore- anche se con mille contraddizione nel porsi, od usando gli stessi sistemi dei bianchi che li avevano combattuti-, hanno sempre tentato di cancellare quella ferita insopportabile e che la nostra storia contemporanea annovera. Di certo c’ che in prima fila, nell’approssimarsi dal prendere la parola per il suo discorso all’Audobon Ballroom di Harlem a New York, Malcom X si trovಠdavanti tre uomini che armati di pistole gli scaricarono addosso i caricatori come a riprendere tragicamente un passo sofferto e già vissuto dal padre, che sub la stessa sorte per mano del K.K.K. Una strada, interrotta probabilmente nel momento pi importante per il leader nero che aveva compreso il modus operandi per riuscire a far valere i diritti dei suoi fratelli, ma cammino di fede e di morte, dal quale lo stesso Malcom, forse, intuiva di esser predestinato.