ilmoséArte
Paola Paolucci a Forlimpopoli
Forlimpopoli. Ha uno sguardo sereno e sensibile, Paola Paolucci, di quelli che sanno comprendere l’animo delle persone, che ti entra dentro trasmettendo il suo amore per la vita. La incontriamo, a Forlimpopoli, nel giorno dell’inaugurazione della mostra dove i suoi quadri rappresentanti animali, sono un inno per loro e tentano di portare l’astante a entrare nel loro mondo.
– Com’è nata la sua passione per la pittura?-
E’ sempre stata dentro di me, fa parte del mio DNA, nella mia famiglia si respirava un’atmosfera artistica, mio padre infatti era un antiquario ma ha studiato all’Ac
cademia di Belle Arti di Roma ed è stato lui il mio primo maestro. Passavo le giornate nel suo laboratorio e cominciavo a sperimentare le mia naturale predisposizione per la pittura.
-Quindi suo padre l’ha stimolata a proseguire nella sua attitudine artistica, ma oltre al background familiare quali sono le influenze artistiche dirette che l’hanno portata a fare della pittura la sua unica ragione di vita?-
Ho esercitato la tecnica pittorica con il maestro Silvio Bicchi, è un macchiaiolo cresciuto nella scuola pittorica dell’800, allievo del Fattori. Ricordo che si dipingeva fuori , all’aperto, ancora oggi prediligo la pittura dal reale. Io amo molto i pittori dell’800, il mio maestro diceva sempre “la pittura è disegno, disegno, disegno”, io credo che volesse dire che nella pittura così come in qualsiasi forma di arte, bisogna partire dalle basi , fare un percorso strutturato nello studio dei classici della pittura, non mi piace infatti lo stile pittorico astratto o le forme d’arte d’avanguardia, per me quella non è arte.
– C’è un luogo speciale in cui ama dipingere?-
Dipingo nella mia camera, circondata dalle cose che amo di più, i miei libri, i miei dipinti e i miei colori ad olio, in pratica è il m io rifugio.
– Perché ha scelto gli animali come filo conduttore dei suoi dipinti?-
Ho cominciato il mio percorso di formazione nella pittura, dipingendo a tempera compos izioni di fiori, paesaggi dal vivo, poi abbandonata la tecnica ho sentito l’esigenza di personalizzare il mio discorso. Ho sempre avuto la passione per tutti gli animali, in particolare i cani di cui sono stata per anni allevatrice di razze pregiate, e solo conoscendoli bene che puoi dipingerli così e trasmettere agli altri le molteplici emozioni che comunicano con lo sguardo.
-Guardando i suoi splendidi dipinti, non si può fare a meno di constatare che Lei raffigura gli animali in diversi contesti di aiuto all’uomo, mettendo in risalto la loro importanza in questa società…-
E’ vero, infatti la mia pittura vuole essere un grido di protesta verso chi non riconosce le capacità degli animali, cani in particolare, che vengono in aiuto dell’uomo nei momenti di difficoltà si pensi ai Labrador che scavano nelle macerie in situazioni di calamità naturali, oppure i pastori tedeschi impiegati dalle forze dell’ordine per scovare i traffici di droga. Gli esempi sono numerosi, ma il punto è che ci tengo a sensibilizzare attraverso i miei dipinti chi non si rende conto che è importante rispettare e amare gli animali.
-I suoi bellissimi dipinti narrano i vari aspetti della vita del mondo animale, le difficoltà, la sofferenza, il legame con la prole e soprattutto la capacità di essere utile all’uomo, c’è forse un messaggio particolare che vorrebbe far conoscere a chi si avvicina alle sue opere per la prima volta?-
-Si, ci sono tante problematiche connesse alla violenza perpetuata contro gli animali che l’opinione pubblica dovrebbe considerare meglio, per esempio la vivisezione, i combattimenti clandestini fra animali, le barbare torture a cui vengono sottoposti per il crudele divertimento dell’uomo. Gli animali non sono dei giocattoli, sono creature indifese ma non per questo bisogna prendersi gioco di loro. Il 19 maggio nel Castello di Forlimpopoli, Paola presenterà il suo “Elogio alla Natura”, una personale dove una vasta esposizione dei suoi dipinti raffiguranti i suoi amici più cari: gli animali, ritratti nei momenti di vita quotidiana e di lavoro che spesso non consideriamo o non rammentiamo. Paola, con la sua mostra, ravviverà in noi il loro impegno volto a darci disinteressatamente il loro aiuto, un aiuto che troppo spesso l’uomo disattende.-
Vive immersa tra le sue tele, in compagnia dei suoi meravigliosi cani, stiamo parlando di una nuova amica e artista di talento riminese, Paola Paolucci, testimone di una pittura volta alla sensibilizzazione delle persone verso gli amici più cari e fedeli dell’uomo, gli animali. Lei si definisce una persona romantica, che ama sognare e ricordare i momenti belli della sua infanzia, ma non solo. La signora Paolucci attraverso la pittura, ci tiene a testimoniare la sua posizione di lotta nei confronti degli abusi e dei maltrattamenti a cui vanno incontro gli animali. La sua, si può benissimo configurare come una pittura di protesta, l’uomo è un essere distruttivo, non riconosce abbastanza i meriti e le capacità che per esempio i cani possiedono, così danneggiando loro, distrugge anche se stesso. L’ho incontrato per farvela conoscere e lei ci ha accolto con il più bello dei suoi sorrisi, nella sua soleggiata casa a Covignano, circondata da tantissimi quadri e pregiate opere di antiquariato, mettendoci a parte del suo amore incondizionato per l’arte e la natura e svelando alcuni dei suoi segreti di artista impegnata.