ilmoséArte
Fiori e marine alla Sala degli Archi
Si svolta in questi giorni, presso la Sala degli Archi 2 di Piazza Cavour, il vernissage della parmense Cristina Marcato, riminese d’adozione, che per la presentazione delle sue ultime opere, ha scelto come palcoscenico la piazza pi importante di Rimini, centro nevralgico della vita cittadina.
Dal 12 al 21 gennaio il pubblico ha avuto l’occasione di ammirare i migliori dipinti selezionati personalmente dalla pittrice che ho incontrato per voi di “ilmosearte”nel giorno dell’inaugurazione della mostra e con grande piacere ho riscoperto il linguaggio pittorico di Cristina. Tecnica mista ad olio, così ama definire il suo stile, e la predilezione per i soggetti esterni, come mare, fiori e natura incontaminata testimoniano una visione romantica e nostalgica della realtà . G li occhi invisibili dei suoi quadri ti seguono dappertutto lungo le pareti della sala, lo sguardo furbetto di un “pierrot” e le barche dei pescatori abbandonate sulla sabbia, creano un’atmosfera suggestivamente solare e vibrante. Poi ci sono tutta una serie infinita di rose, girasoli e gelsomini, che sembrano in movimento, fluttuano fra gli schizzi di colore e le sfumature sulla tela che riecheggiano di contemporaneità pur restando inquadrati in una cornice pittorica classica e aderente al reale.
Cristina parla dei suoi quadri definendoli “i miei figli”, non ce n’ uno che preferisce di pi, li ama tutti ed per questo suo atteggiamento umile e spontaneo, sempre con il sorriso sulle labbra che il pubblico affezionato la conosce, la stima e la segue da sempre. Quel sabato pomeriggio, mentre i passanti carichi di ombrelli e gocce di pioggia che pesavano come macigni sulle spalle, varcavano la soglia del mare di Cristina, mi sono fermata a spiare le emozioni che trapelavano dagli occhi di questi sconosciuti. Sguardi assorti e plagiati dall’esplosione dei girasoli, incantati davanti allo squarcio di un porticciolo, esasperati dal candore poetico di una miniatura, in pratica ho
letto nei loro occhi le stesse emozioni che provo io, quando guardo dentro i suoi dipinti. Del resto, l’artista per essere definito tale deve sapere “pescare” dentro di s, affetti e sensazioni che poi elaborerà in forma pittorica, per trasmetterle alla conoscenza dell’altro che guarda. In fondo, dipingere un guardare dentro di se, una sorte di autoanalisi raffinata, un percorso che Cristina ha iniziato nel 1999, anno in cui ha perso l’affetto pi importante della sua vita, la madre.
Da allora, l’input per la sua “personale” rinascita della creatività , così ha preso in mano pennelli e colori, elaborando in modo creativo la perdita, ma soprattutto portando a galla il suo innato talento. Cristina non soltanto una pittrice, ma si diletta anche nella scrittura di poesie, da diverso tempo, infatti, partecipa alle iniziative teatrali di “Passione insieme”, un’associazione culturale di Santarcangelo con la quale ha recitato anche in alcuni spettacoli. Ecco fra un dipinto e l’altro la prova delle sue doti letterarie ” Gli occhi immersi nel blu fino a smarrirsi in una tavolozza variopinta di colori…”… lei stessa ammette di essere alle prime armi, da poco infatti che ha cominciato a scrivere poesie, eppure questa passione giovane la coinvolge a tal punto che diventa un linguaggio unico con la tela. Diverse anime s’intersecano nella mostra, da una parte la gioia della natura, lo scoppiettare di colori e note di azzurro cielo dal lato opposto della sala si distingue il cammino di un treno in lontananza, affiancato dalla caduta di fiori su uno sfondo offuscato.
Un amico di Cristina, giunto alla mostra con fare da intenditore, mi suggerisce che lo stile pittorico dell’artista sempre nuovo, perché teso alla ricerca di qualcosa che non mai uguale a se stesso. Mi colpisce per lo pi una delle ultime opere, una tela emblematica e misteriosa, il cui centro gravitazionale dato dalla fessura di una porta aperta, che guarda verso uno spicchio di sabbia. Una cabina di quelle che usano i bagnanti in estate, si trasforma in uno spazio magico e non comune. Cosa c’ al di l della porta?… Mentre al di qua, cosa nasconde la cabina? La fantasia si scatena in questo dipinto, e lascia modo a chi osserva di interpretare e di attribuire il significato che ritiene pi giusto. Una tela che rappresenta una sorta di esperimento psicologico sull’osservatore che al tempo stesso diventa oggetto auto-osservante. Se amate l’arte e pur non amandola, l’amerete di fronte ai quadri di Cristina Marcato, e la sua mostra riminese l’occasione giusta per scoprirla, insieme al sapore del mare e del mistero.