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AUGURI CAPODIMONTE
Napoli. Grande Successo della mostra allestita in una delle regge più belle d’Italia, quella di Capodimonte. Oltre 40.000 le persone che hanno visitato le sale con i capolavori di grandi maestri provenienti dai più importanti musei di tutto il mondo. Quest’anno la Reggia di Capodimonte compirà 270 anni, ma l’aria di festa si respira già dal 27 ottobre scorso, difatti, in contemporanea si festeggia il 50esimo anniversario d ell’apertura del Museo al pubblico, avvenuta nel 1957.
Il capoluogo campano ha voluto così celebrare al meglio un evento tanto importante con una straordinaria manifestazione intitolata “Omaggio a Capodimonte” e presentando al pubblico partenopeo ed ai turisti, settanta splendide opere provenienti da il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Londra, il Louvre di Parigi, il Prado di Madrid e il Kunsthistorisches Museum di Vienna e che rimarranno in visione per tre mesi. Limitarsi alla sola visione delle tele del Caravaggio, di Degas o di Picasso, Vincent Van Gogh e del Velazques, sarebbe riduttivo, altre opere d’arte sono presenti nella mostra permanente con le quali i pregevoli dipinti si combinano, si riflettono, fino a dare forma nuova a tematiche, concetti precedentemente assunti, che nel palazzo settecentesco diffondono un’atmosfera di meraviglia, dove la storia si rincorre nelle sfumature delle variopinte tele. Entrando nella sala che inaugur a la galleria Farnese, ci si trova davanti a tutta la storia del ‘500.
Personaggi come Carlo V, Filippo II e il papa Paolo III si guardano tra loro attraverso il tratto preciso e i toni scuri del Tiziano. Passeggiando per le sale del primo piano si cominciano a scorgere i capolavori temporanei della mostra, dal modernissimo “Untitled” di Basquiat sino ad arrivare a opere agli antipodi, di Fiorentino e Salviati. L’allestimento delle sale, vede protagonisti quadri distanti negli anni ma vicini per tematica. E’ questo il caso esemplare della sala 11, nella quale ritratti di donne dipinti da autori geniali come Manet, van Gogh e Picasso incontrano una tela storica della mostra stabile di Capodimonte, l’ “Antea” del Parmigianino. I quadri di Brueghel precedono la sala 18, nella quale sono esposti dipinti con motivi raffiguranti il mercato e, sebbene Beuckelaer ritragga l’Anversa di fine ‘500, questa rimanda molto al caos pittoresco del presepe modellato dagli artigiani napoletani. Su tutta la stanza si erge una moderna opera di Rauschenberg , incosciente provocazione a tutta la città di Napoli che soffre del problema rifiuti, di cui è composto il lavoro . Passeggiando per i corridoi della Reggia non si scorgono solo opere d’arte, ma anche il vissuto delle famiglie reali che hanno abitato qui.
E’ il caso della stanza da letto di Francesco I e Maria Isabella, oppure dell’immenso salone dove la musica e le risa della nobiltà settecentesca sembrano ancora riecheggiare. Il secondo piano si apre con un grande contrasto. Nella prima sala sono presenti due opere di arte moderna appartenenti a Kiefer, ispirate ad una raccolta poetica di D’Annunzio; nella seconda invece osserviamo degli arazzi di motivo religioso risalenti al XIV secolo. Proseguendo però nelle stanze successive la scelta della disposizione delle opere si fa sempre più cervellotica e lontana dal buon senso : basti pensare alla presenza di una tela di Mario Schifano che ha di fronte a sé un’opera del cinquecentesco Cristoforo Scacco, oppure due ritratti di Modigliani che fanno da cornice alla rappresentazione classica della strage degli innocenti. Un dipinto di Caravaggio fa da preambolo alla sala 79, dove si amalgamano perfettamente le diverse vedute di Baurber e Boulougue sul cammino di Cristo verso la crocifissione.
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