Vignettopoli
“La verità paga. Sempre”
Quante volte abbiamo sentito dire: “La verità paga. Sempre”. La nostra è l’era della tecnologia, l’era moderna. Siamo nel 2009 e tutto, grazie all’avvento delle moderne tecniche in uso, è diventato semplice e immediato. Via internet riusciamo ad essere collegati con il mondo intero, in barba al fuso orario e senza nemmeno muoverci da casa.
I computer hanno facilitato i nostri compiti lavorativi oltre, che avere sostituito le nostre facoltà mentali. Chi di voi riesce ancora a leggere la sua calligrafia? Il televisore, sempre più bello e diventato ormai un complemento di arredo alla portata di tutti. Se cambi la tariffa telefonica, anche Telecom te lo vende rateizzato nella bolletta, schermo panoramico, ultima generazione… e magari, se solo lo volessimo, ci preparerebbe anche il caffè. Tutto rigorosamente in una “bolletta” ormai bugiarda a detta delle nuove compagnie telefoniche che a loro volta mentono per farti passare al nemico. La nostra vita è all’insegna della comodità, del confort, della bugia del “lusso”. Non accettiamo più di fare troppa fatica. Rifuggiamo ogni sforzo. Ci definiamo “moderni”, lontani anni luce dai nostri nonni che guardavano il cielo al tramonto per sapere se il giorno dopo avrebbe piovuto. Noi clicchiamo “meteo” su internet e in tempo reale, possiamo sapere se domani sarà soleggiato o nuvolo, ma non perché preoccupati del raccolto, ma solo per sapere che mise indossare, o decidere dove trascorrere il fine settimana. Eppure, i nostri nonni con poco, erano felici, noi con tutto, eternamente insoddisfatti. Seppur evoluti, abbiamo limiti e difetti. Quanti di noi non si trovano a dire, almeno una volta nella vita, qualche bugia? La “bugia” è definita come affermazione intenzionalmente falsa. Alle volte siamo quasi costretti a raccontarle, per educazione, per lo stato delle cose, per evitare discussioni, oppure, per giustificare, il più delle volte, qualche nostra mancanza. Da sempre le bugie vengono raccontate, e sempre le racconteremo, anche se ci hanno insegnato che la “verità” paga. Sempre. Ma sarà vero? Quante persone si ritrovano chiuse in galera ingiustamente per errori giudiziari o per carenze legislative? Quanti sono vittime di un prossimo più furbo, ma che nel collettivo è definito “perspicace”… ma non è un sinonimo? Quante volte ci siamo sentiti vittime di reazioni ingiustificate solo per avere detto la verità? Se fossimo come Pinocchio ogni bugia significherebbe l’allungamento del naso di qualche centimetro. Se fossimo come i politici, ogni bugia, diventerebbe un passo in avanti al raggiungimento del potere, ma lo chiamano “politichese”. Se fossimo uno degli imprenditori che fanno la differenza nel sistema economico, ogni bugia equivarrebbe a qualche migliaio di euro in più sul conto corrente bancario. Eppure, nell’era moderna, nel 2008 sembrerebbe proprio che il fine giustifica i mezzi. Quindi, tutto è lecito e, se necessario, qualche bugia facilita il raggiungimento dello scopo.
Nessuno lo ammette, ma è così. Noi viviamo in un mondo che è una bugia: viviamo un falso perbenismo e abbiamo valori che inneggiamo ma che non rispettiamo. Il nostro modo di vivere è una bugia. Eppure la verità paga. Sempre. Facciamo un esempio, oramai chi non può permettersi una macchina di lusso? Nessuno, basta fare un leasing (internet è pieno di siti più o meno fastosi di megafinanziarie). Il leasing, usato male, è un’illusione, una bugia. Prima o dopo le rate dobbiamo pagarle. Firmando il contratto stiamo mentendo a noi stessi: la verità è che se non possiamo permetterci l’auto di Tronchetti Provera non importa. Dobbiamo convivere con la nostra verità, accettarla come tale. Ma, la società non lo permette, perché esternare la verità è pregiudicante dell’opinione altrui. Poi, fa nulla se non riusciamo a fare la spesa o a pagare il panettiere, l’importante è viaggiare su una fiammante automobile. La politica italiana – e non solo – pone un’estenuante attenzione sulla famiglia. Un valore da rispettare, una verità, però, sempre più spesso distorta. Oggi anche la famiglia così come la viviamo è una bugia. Fin dall’antica Grecia la famiglia è fondamento di qualsiasi società che si rispetti. Purtroppo, però, chi è chiamato a governare, che inneggia a questo valore tanto da farlo diventare il fulcro del proprio modus operandi sta fondamentalmente, mentendo. Ci racconta una bugia. Quanti promulgatori della famiglia sono separati? Quanti dei nostri politici, affetti da “divismo” si fanno paparazzare con l'”amica” o con la “velina” o con qualche concorrente del Grande Fratello? Quando vogliono superare la soglia del buon senso, si fanno cogliere in castagna in un lussuoso hotel romano con l’accompagnatrice professionista. Quanti uomini (o donne) “normali” tradiscono? Quante bugie sono state raccontate per nascondere relazioni extraconiugali? Eppure la verità dovrebbe pagare. Sempre. Quanti sono gli uomini (moderni) della porta accanto che vivono con mogliettina a casa e amica nel letto? Eppure, grottescamente, sono gli stessi padri di famiglia che insegnano a dire la verità. Vivono loro stessi nella menzogna e giudicano chi si ritrova a dire una bugiola da nulla. Vivono in un’aurea di concettualismo cattedratico permettendosi di giudicare bugie, spesso del tutto innocenti, raccontate da altri. Imprenditori di successo e professionisti che consigliano di dire la verità sempre, perché paga e che inesorabilmente, vivono nella menzogna. Perché accorgersi della pagliuzza nell’occhio dell’altro quando si ha una trave nel proprio? Il Principe azzurro non esiste – nemmeno Biancaneve – quindi, se la verità paga, perché vivere alla luce del sole la menzogna? L’esigenza di avere una persona accanto, diversa dal marito (o dalla moglie) è una verità che non si può sottovalutare: nasconde un problema della coppia che deve, necessariamente, essere risolto. In questo caso serve poco, sia internet, che il computer e la tecnologia non può aiutarci. Noi dobbiamo prenderne atto e assumere le nostre responsabilità. Evitare di raccontare bugie, non solo agli altri, ma, soprattutto a noi stessi. Vivere un Amore sano è un nostro diritto, giocare con i sentimenti no e nemmeno mentire alle persone coinvolte. Troppe sono le storie di amanti delusi dall’unica colpa di avere frequentato una persona sposata. Il matrimonio e i figli vengono snaturati al punto da essere trattati come “clausole contrattuali” e c’è chi se li dimentica pure nell’auto…con le conseguenze che la cronaca ci ha fatto sapere. Quale bugia inventerà la mamma rea di questa dimenticanza? Lo sapremo nei prossimi giorni… Le bugie divengono oggetto di falso moralismo e di un bugiardo tourbillon di responsabilità. Il marito fedifrago improvvisamente, a letto con l’amante, scopre di essere padre e di avere una moglie a casa che lo aspetta. Nel momento in cui viene chiamato alla fatidica “scelta” ( o lei o me) che comporta nuove responsabilità, anche se similari a quelle che già si è assunto, fugge. Nuovamente, si trova a mentire a se stesso e, a sempre più persone che cadono vittime delle sue bugie. L’uomo fugge da altre responsabilità verso l’amante che si è stancata di arrivare sempre “dopo” l’ufficiale moglie, cornuta e mazziata, ma con pieni diritti verso il “povero” marito. Prima fugge le responsabilità verso la moglie e verso il rapporto che con lei ha creato, perché insoddisfatto da una donna colpevole di non capirlo, o di non essere presente, quindi si è “meritata” di evolversi a “cervo”. Poi, improvvisamente, la mogliettina prima criticata, non solo a parole (il macho ha “dovuto” cercare l’amante è stato costretto dalla moglie. È quasi fosse una prescrizione medica) diventa, inesorabilmente “poverina”, lasciando tutto lo spazio necessario ai sensi di colpa. Sensi di colpa falsi: anch’essi bugie. Infatti, come unica conseguenza, fomentano solo un malessere già ben radicato nel marito che tradisce e che, continuerà a farlo. Il raccontare le bugie sarà sempre un modo di vivere la sua insoddisfazione, mai razionalizzata, grazie alla “comoda menzogna” emergerà sempre, facendolo andare alla ricerca di altro e continuerà così all’infinito, cullandosi nella falsa convinzione di essere vittima. La realtà però è un’altra: la verità, che scansa la bugia, va affrontata con coraggio e determinazione. Dire la verità è difficile, perché ci mette effettivamente dinnanzi alle nostre responsabilità, come il nostro Valentino nazionale, ma alla fine, lo sconto l’ha ottenuto sulle tasse … quindi, la verità paga. Sempre!