Vignettopoli
Stefano Sani ricomincia da qui!
Montevarchi. Il 14 Febbraio ci ha portato a tutti un gran bel regalo, la festa degli innamorati su Rai 1 come “Pacco Ospite” ad Affari Tuoi di Max Giusti ha, finalmente, riacceso le telecamere su Stefano Sani. Guardarlo esibirsi, anche se solo per una manciata di secondi, ha davvero scatenato l’adrenalina sopita da parecchio tempo e insieme ricordi, entusiasmi e tante emozioni.
* Le foto sono state autorizzate dall’artista Siani *
Alda D’Eusanio gli dedica uno speciale di “Ricomincio da qui” su Rai 2 e finalmente siamo pi che convinti che qualcosa si stia nuovamente muovendo. Ma facciamo un passo indietro e presentiamo Stefano Sani a chi conosce le sue canzoni ma non ha ben chiaro chi sia.
Erano gli anni ottanta, gli anni in cui i cantanti erano belli ma belli davvero. Erano gli anni della British Invasion in cui nasceva DJ Television e noi adolescenti, restavamo ore davanti alla televisione a vedere i nostri idoli cantare ed esibirsi nei primi videoclip della storia. E in quel mondo patinato in cui il confine uomo/donna era molto labile (un esempio su tutti Boy George), in cui le ragazze scoprivano il gioco della seduzione attraverso i pizzi e i merletti di una ancora acerba Madonna, che gi lasciava presagire il grande fenomeno che sarebbe diventata o in cui Cindy Lauper alternava canzoni struggenti a canzoni scansonate con un look improbabile ma tanto colorato. Erano gli anni dei colori sfavillanti osannati anche dai Culture Club in Karma Camelion ma erano gli anni in cui mancava qualcosa, in cui si aspettava il Festival di Sanremo solo per vedere il dopo festival (e come dimenticare il grandissimo Carlo Massarini) per vedere i nostri idoli di oltre manica o oltre oceano e sognare con le inquadrature che il cameramen e il regista di turno dispensavano a noi povere adolescenti quando ecco che sul palco sanremese arriva un italiano vero (per citare Toto Cotugno), toscano e bello e tutte noi abbiamo tirato un sospiro di sollievo: perch cercare all’estero quello che di meglio abbiamo qui in Italia?
E con il ritornello che ancora oggi di tanto in tanto si affaccia nella nostra mente di questa Lisa che se ne era andata via (e noi a darle della stupida!) arriva Stefano Sani! Da li seguono due anni consecutivi di successi (o come si diceva allora di hit single) gli chiediamo di raccontarci la sua vita in quel periodo e i ricordi che conserva ancora adesso: “era una vita frenetica, intensa, movimentata. Una sorta di grande caleidoscopio dove tutto brillava e scintillava a un ritmo velocissimo. Soprattutto avevo la sensazione che tutto fosse incredibilmente in salita. E’ stato veramente un periodo bellissimo. Il rapporto con i fan, le mille lettere che ricevevo al giorno, i concerti, i giornali, le radio, la televisione. Facevo il mio lavoro a trecentosessanta gradi e trascorrevo la mia vita piacevolmente perch si trattava di un sogno realizzato”.
Stefano Sani, era uno di noi, un giovane ventenne del valdarno aretino che diventa improvvisamente il simbolo di un’intera generazione ma come stato a 20 anni vedersi catapultato di punto in bianco nel patinato mondo dello spettacolo? “Bello e al contempo scioccante. Si ha la percezione di vivere in un’altra dimensione col rischio per di commettere errori dovuti all’inesperienza: hai la cognizione di essere gestito da tanti, troppi forse, e si rischia di non capire molto e di essere soggetto-oggetto della tua stessa inesperienza che ti porta a condurre scelte sbagliate, non ragionate e spesso fatte impulsivamente.” Proprio questa riflessione ci spinge a fargli una domanda, forse scontata, ma che ancora non ha avuto delle vere risposte Stefano Sani aveva tutte le carte in regola per continuare a calcare i palcoscenici televisivi – un bel ragazzo, belle canzoni, Zucchero – che cosa successo?: “Sembrer incredibile ma sono stato ostentatamente allontanato dall’ambiente musicale con le conseguenze oramai storicizzate per le quali mi hai posto la domanda. Si tratta di una storia triste e dolorosa che mi ha molto forgiato come uomo e mi ha fatto riflettere molto su me stesso. Oramai storia passata. Adesso ho tanta voglia di riscattarmi soprattutto per me stesso e recuperare il tempo con estrema determinazione.”
Parlavamo di Zucchero Fornaciari non tanto paradossale affermare che fu proprio Zucchero a consegnare alla storia il nome di Stefano Sani, gli domandiamo come stato lavorare con lui?: “Molto piacevole nei momenti di successo. E pensa che nei suoi momenti bui, prima che esplodesse con ‘Donne’, ho imposto al nostro comune manager di portarlo con me in tour, dato che per lui ancora non era arrivata la svolta, era di amicizia e per riconoscenza di avermi fatto incidere con successo una sua creazione musicale. Eravamo molto amici: la mia casa era spesso anche la sua. Pensa che mia madre addirittura gli lavava i panni! Sono stato spesso testimone delle personali vicende familiari. Poi tutto cambiato. Nonostante ogni tanto mi abbia mandato i saluti (non ultimi quelli nel programma Radio in Rai condotto da Mario Luzzato Fegiz – il critico di Mr Fantasy di Carlo Massarini ndr). Pu darsi che si sia ‘defilato’ per ‘timore’. Quel timore ‘tipico’ delle persone che hanno raggiunto lo zenith e che talvolta vivono con l’ossessione che un collega in crisi professionale, possa chiedere loro qualcosa”.
Forse la vita funziona cos, ci viene da pensare e quando le luci dei riflettori si spengono le persone hanno paura di essere coinvolte da quel buio ma a differenza del buio che le persone “normali” ci sia consentito il termine che un buio con cui si fanno sempre i conti durante le nostre giornate per chi abituato ad avere la luce puntata contro come in un famoso spot pubblicitario di questi ultimi tempi difficile immaginarsi il buio.
E questo buio ha portato Stefano Sani verso altri orizzonti. Se in rete si fa una ricerca su di lui si legge: “Dopo qualche anno, ha deciso di proseguire gli studi in Medicina” (Wikipedia) come andata veramente?: “Medicina l’ho lasciata quasi subito per incompatibilit gestionale con il mestiere dello spettacolo. Comunque sia non ho mai abbandonato la musica e lo spettacolo. Ho continuato a fare molte serate, ho fatto teatro, musical, frequentando inoltre il Dams a Firenze con indirizzo storia del teatro e dello spettacolo. Periodo felicissimo e di grande formazione, grazie al quale continuo ancora a studiare e ad interessarmi di libri, arte, musica, tanto che la mia biblioteca conta pi di diecimila testi”.
Abbiamo sentito Stefano Sani raccontare alla Deusanio di paure, depressioni, attacchi di panico, adesso un uomo, con un lavoro suo, un nuovo stile di vita. Stefano Sani nel 2009 chi veramente e quanta voglia ha di rimettersi in discussione?: “Nel duemilanove sono pi determinato dello Stefano Sani degli anni Ottanta. Ho energia, entusiasmo, voglia di riscatto, di esprimermi, farmi riscoprire per come sono adesso. Non nego che mi piacerebbe, anche per l’emozione che indelebilmente ti lascia, tornare a Sanremo: magari mi mandano a casa dopo la prima sera ma vorrei davvero rivivere quell’esperienza. A parte questo desiderio vorrei davvero fare buona musica anche per far capire a chi non mi conosce e non m a mai ascoltato dal vivo che posso ancora regalare emozioni e comunicare, creare quel magnifico feeling, quella magia per la quale lanci un’emozione che oltrepassa la ‘quarta parete’ che si frappone tra te ed il pubblico e ti ritorna sub specie energia che a tua volta reinvii”. Ma il 2009 non certo quel fenomeno mediatico che ha caratterizzato i famosi e favolosi (per chi come noi li ha vissuti) anni ottanta, quanto cambiato il panorama musicale dai suoi tempi e in questa inevitabile nuova realt Stefano Sani come ci si inserisce?: “Credo moltissimo, anche se si fa ancora buona musica. Quello che balza all’occhio la facilit con cui si insegue il successo pensando che basti essere attraente ed avere conoscenze, o partecipare a programmi giusti che da emerito sconosciuto ti fanno diventare popolare. E poi cosa si fa? Si studia e si cerca di trovare una strada professionale. Qualche anno fa invece si faceva una grande gavetta, ci si forgiava il carattere e si acuiva la determinazione a forza di delusioni e porte sbattute in faccia, per poi – se eri fortunato – arrivare allo scopo per cui avevi lottato. Adesso l’inverso. Prima ti fai conoscere e dopo decidi cosa fare nella vita. In tutto questo io credo di inserirmici bene perch anch’io sono cambiato cos come i miei gusti e la mia vocalit. Mi piacciono molto gli artisti giovani. E trovo veramente interessante quello che hanno da dire: Tiziano Ferro, Giusy Ferreri, Jovanotti, Vibrazioni, Velvet e su tutti i Negramaro. Poi sono artisticamente innamorato di Giorgia. Credo che se fai un buon lavoro, al massimo delle tue capacit, alla fine vieni premiato, perch ci che sei traspare da ci che fai. E questo arriva alla gente che ti ‘sente’ vero, autentico, non costruito. La discografia in crisi e non investe pi. O meglio, va sul sicuro investendo su coloro che a prescindere, porteranno un risultato. Questo non mi fa paura. Il mio bicchiere sempre mezzo pieno”. Questo entusiasmo lo trascina e ci trascina e si ha la sensazione che sebbene siano stati anni bui nei quali ha dovuto combattere con tutto se stesso per riuscire a trovarsi nuovamente, dentro Stefano Sani sempre il ventenne entusiasta che sta spiando la vita da dietro le quinte, vuoi con timore e paura ma vuoi anche con una voglia immensa di riscatto e di ritrovare quel sorriso che gli illumina il viso quando pensa alla musica e al suo pubblico. Gli chiediamo di raccontarci del suo pubblico, dei suoi spettacoli: “E’ la cosa pi bella. I lives nelle piazze, sotto le stelle, dove ritrovi il calore del tuo pubblico che per fortuna non si dimenticato. E dove, per di pi, riesci a conquistarti persino la simpatia e la stima di coloro che per ragioni anagrafiche non ti hanno conosciuto. Vorrei fare una dichiarazione d’amore nei confronti dei miei fans. Li ringrazio perch non mi hanno mai abbandonato. Mi hanno ridato la vita. Perch su Facebook e Myspace intasano letteralmente la mia home. Mi sostengono e mi esortano a non mollare mai. E’ quello che farlo devo principalmente a tutti loro.”
E con questo ritrovato Stefano Sani, e lasciatecelo dire da bel ventenne acerbo il cigno diventato un affascinante uomo maturo, abbiamo giusto il tempo per due ultime domande. Siamo curiosi di sapere i suoi progetti, costa sta bollendo in pentola?: “Un nuovo disco, partecipazioni televisive con un nuovo management e un tour estivo. Ci saranno belle sorprese e sicuramente, momenti di grande grande emozione”.
Stefano Sani 2009 se dovesse immaginare un’ipotetica fuga dal mondo dove andrebbe: “In un posto al sole, tranquillo, con il mare, tanti libri (perch – ripeto – lo studio mi ha molto aiutato a superare l’obbligato’ empasse…) godendo con la vista, udito, il tatto eok basta! Musica rilassante di giorno e a pieno ritmo la notte”. Ragazze, donne cominciate a guardare un pochino le mete turistiche in stile Stefano Sani ma se avete davvero voglia di incontrarlo e di farvi trascinare dal suo entusiasmo e dalla sua voglia di fare musica noi vi consigliamo di non aprire un catalogo viaggi ma di consultare il suo sito internet e di tenervi aggiornate con le sue date e i suoi nuovi progetti, perch Stefano Sani non sta tornando, gi tornato!