EsoteriKaMENTE Sognando
Edward e la fiaba surreale
Una fiaba surreale moderna come questa, non poteva che essere opera di un grande regista coma Tim Burton che,da sempre, riesce a scovare nel mondo fiabesco importanti riflessioni sociali della cultura in cui vive. Un perfetto connubio tra realtà ed immaginazione che dagli anni Novanta ad oggi divenuto un cult.
“Una volta, tanti e tanti anni fa, viveva in quel castello un inventore, e tra le tante cose che faceva, si racconta che diede vita ad un uomo. Un uomo con tutti gli organi: un cuore, un cervello, tutto. Beh, quasi tutto. Perché, vedi, l’inventore era molto vecchio, e morì prima di finire l’uomo da lui stesso creato. Da allora, l’uomo fu abbandonato, senza un papà, incompleto e tutto solo. ”
Un eccentrico anziano inventore, vive da solo in un castello in cima ad una piccola montagna e, quando un giorno decise di sfruttare la sua attitudine per le creazione di macchinari, nacque Edward. L’anziano inventore trasmette, all’insolito figlio, nozioni di galateo e di educazione. Prendendosi cura di lui, ultima delle modifiche fisiche ad Edward finché un giorno, il vecchio uomo muore proprio quando per suo figlio erano state create un paio di mani, al posto delle quali aveva un insieme di forbici molto taglienti. In una drammatica realtà come la morte di un padre, Edward completamente solo ma non sa che la sua vita cambierà quando,molti anni dopo, una rappresentate di cosmetici di nome Peggy raggiunger il suo castello. Superato il primo imbarazzo, Peggy porta con s Edward che incontrerà Kim, figlia di Peggy, interpretata da Winona Ryder in tutta la sua naturale bellezza.
Da quel momento, Edward, finalmente, uscir dalla gabbia oscura che fino ad ora lo aveva protetto dal contatto con le persone della città e scoprir un grande sentimento come l’amore vero.Man mano che la situazione inizia a precipitare,che i pregiudizi iniziano a vincere,che l’amore tra Edward e Kim sempre pi tenero e vero ma impossibile, difficile trattenere l’emozione. Il personaggio di Edward, interpretato divinamente da Jhonny Deep, porta con s una grandissima lezione di vita sulla diversità; lo stesso regista Tim Burton dice di aver vissuto nella sua infanzia una situazione simile nei sentimenti di isolamento e di incapacità di comunicazione con le persone intorno a lui. Burton affermò in Edward tutto ciò esplicitamente presente e su questa stupenda fiaba così surreale, i commenti da fare sono diversi; a partire dal fatto che difronte al “diverso” si prova paura e la si esprime eccedendovi come succede a lui: inizialmente alcuni lo amano ed altri lo detestano ma alla fine viene “condannato” univocamente, da tutti. L’eccessivo interesse per la curiosità di scoprire la diversità e la stessa presa di coscienza di questa diversità che spinge ad allontanarla da sé, sortiscono lo stesso effetto nel soggetto “diverso” la sua non accettazione da parte della comunità. Edward realmente “diverso” dalle persone che ha intorno, ma la sua diversità nel saper amare senza inibizioni e condizioni. Edward non nient’altro che il ribaltamento in positivo del grande limite della nostra società : il non saper amare .