Vignettopoli
Nazismo Esoterismo: “Ogni 100 anni”
1789: l’anno della Rivoluzione Francese 1889: l’anno di nascita di Adolf Hitler 1989: l’anno della caduta del Muro di Berlino. Coincidenze? Solo coincidenze? Il piano di una Volontà Suprema? Il Caso? Uno scherzo del Destino? Nessuno mai, probabilmente, sarà in grado di rispondere a queste domande.
Il dato storico ci fornisce due fondamentali certezze: la prima è che nel mondo, continuano ad essere scritti volumi sulla storia del nazismo, come se gli orrori e il terrore di quegli anni continuassero, inesorabilmente, a sopravvivere nel tempo con un’attualità sconcertante. La seconda è che gli eventi accaduti nel 1889 e nel 1989 hanno cambiato la storia non solo della Germania ma del mondo. Aveva ragione Hitler a credersi un dio? Oppure, aveva ragione di credere in una Forza Soprannaturale che avrebbe potuto dar vita al Raich millenario?Già nella nascita del nazismo, troviamo forti analogie con il mondo esoterico, dell’occultismo, dell’astrologia, dell’alchimia e non è poi così causale. I colori del vessillo nazista: il nero, il rosso e il bianco sono colori sacri all’alchimia. Non dimentichiamoci che la Germania era uscita umiliata e sconfitta dalla Prima Guerra Mondiale e la grande incertezza e sfiducia nella vita di quel tempo, divennero presto e facilmente terreno fertile per lo sviluppo dell’occultismo e delle pratiche magiche.
La mancanza di alternative spinge l’uomo, quasi per estensione naturale, a ricercare qualcosa che, seppur, irrazionale, crea e dà speranza. Quasi una consolazione. La temperie culturale in cui Hitler vive, contribuisce ancora di più ad accrescere l’interesse del Furher per l’esoterismo, l’alchimia, la magia e l’occultismo. Siamo negli anni in cui si discuteva della possibile ubicazione di Atlantide. Negli ultimi decenni del XIX secolo, sorsero in Germania parecchie associazioni e altrettanti gruppi il cui comune denominatore era quello di dirsi depositari di un’antica sapienza primordiale che, sempre più spesso, si trasformava in occultismo ed esoterismo. 30 Gennaio 1933, una data che nessuno mai dimenticherà: quel giorno il presidente della Repubblica tedesca, maresciallo Paul Ludking von Beneckendorf e von Hindenburg affida l’incarico di cancelliere ad Adolf Hitler.
Si narra che il nazismo sia nato molto tempo prima, il 12 settembre 1919 in una birreria di Monaco di Baviera, dove il giovane Hitler, reduce di guerra, diventato informatore della polizia prende per la prima volta contatto con il “Partito Tedesco dei lavoratori”. Questo è il dato storico, ma cari lettori, andiamo oltre. Il partito prende forma, anch’esso in una birreria di Monaco, sulle orme di una società segreta denominata Thule (Thule- Gesellschaft). Fu fondata il 18 agosto del 1918 su iniziativa di Rudolf Glaurer (che successivamente si fece chiamare Rudolf von Sebottendorrf) e fu subito caratterizzata da un acceso nazionalismo e da un forte senso di antisemitismo. Tra i suoi adepti troviamo grandi nomi quali: Karl Harrer, Dietrich Eckart, Anton Drexler, Rudolf Hess, Alfred Rosemberg. Thule, in italiano Tile, è un’isola divenuta leggendaria grazie ai diari dell’esploratore Pytheas salpato da Marsiglia intorno al 330 a.c. per un viaggio verso l’Atlantico del Nord. Nei suoi racconti, per altro oggi considerati attendibili, Thule è “una terra di fuoco e ghiaccio, nella quale il sole non tramonta mai, a circa sei giorni di navigazione dal Regno Unito”. Il gruppo tedesco identificava proprio in questa isola mitologica, l’origine della razza ariana. Infatti nel mito l’isola “è abitata da una razza umana per certi aspetti superiore, identificata come il popolo degli Iperborei, organizzata in una società pressoché perfetta”.
La Thule- Gesellschaft attinse, oltre che dal mito, da strani personaggi, come il professore di geopolitica Karl Haushofer, piuttosto che dagli sgangherati insegnamenti di un monaco cistercense, non a caso, allontanato dalla chiesa, ma soprattutto di Madame Helena Petrovna Blavatsky, la più grande medium e occultista della storia, che andava dicendo di essere in contatto telepatico con i Grandi Maestri sconosciuti, i sopravvissuti di una razza eletta che sarebbe vissuta tra Tibet e Nepal. Già alla fine del 1919 le basi del nazismo erano gettate.
Ma, ancora di più dello stesso Hitler chi cambiò volto alla storia della Germania, rendendola così tristemente famosa fu un altro sostenitore del sogno psicotico della Thule prima e del nazzismo dopo: il suo nome è Heinrich Himmler, supremo capo delle tanto temute SS. Vestfalia nord occidentale, inverno del 1934, due uomini si incontrano nella foresta di Teutoburgo: sono Karl Maria Willigut e Heinrich Himmler. Il primo, un mago occultista esperto di alfabeto runico, il secondo Himmler, uno degli uomini più potenti del Terzo Reich.
Un mistico, un visionario che si intende di occultismo, astrologia e che crede di essere la reincarnazione di Enrico I di Sassonia, signore dei Sassoni e primo re di Germania. Willigut, durante quell’incontro, condusse Himmler in un antico maniero diroccato, che subito accese l’interesse del capo delle SS: il castello, in stato di dissesto sarà noto ai posteri con il nome di Schloss Wewelsburg. Indipendentemente dalla storia che vide protagonista l’antico maniero, ciò che interessa al nostro progetto è la sua forma architettonica e la sua posizione geografica. Lo Schloss Wewelsburg sorge nel cuore della foresta di Teutoburgo non lontano dal luogo ove nel 9 d.c. ventimila legionari romani trovarono la morte a seguito di un’imboscata tesa dalle tribù germaniche che abitavano quelle terre. I germani sotto la guida di Arminio, primo eroe nazionale tedesco, impedirono l’occupazione dell’amata terra ai romani.
La terra tanto sacra rimane “di proprietà”.Lì vicino, però, troviamo anche le “Externsteine”, la stonhenghe tedesca, per secoli il luogo sacro delle tribù germaniche che si riunivano per celebrare il solstizio d’estate. In questo luogo, prima i pagani, poi i cristiani hanno sempre trovato un luogo magico ove svolgere i loro rituali.
Su tutto domina il simbolo celtico dell’albero della vita ed un altare con un buco circolare che consente il perfetto incastro del disco solare all’alba e al tramonto del solstizio d’estate. È un luogo lugubre, spettrale, quale volesse essere presagio di ciò che sarebbe successo da lì a poco. Infatti fu rappresentato anche in un quadro, il cui titolo ci dà l’esatta proporzione di ciò che stiamo descrivendo: “L’Isola dei Morti”, uno dei dipinti, secondo gli esperti, più magnetici che si conoscano. In tutta Europa, poi, al di là della collocazione, non esiste castello con una simile architettura: le mura del Wewelsburg formano infatti un triangolo al verice del quale sorge un torrione che si rivolge a nord. La forma del castello, ortogonale, si fonda su un’idea anticristiana dato che la sua direzione si sviluppa da sud a nord contrariamente alle chiese cristiane che si sviluppano da est a ovest. Ma, cosa ancora più importante, per i rappresentanti dell’esoterismo, e quindi del nazismo, il particolare perimetro delle mura richiama volutamente la forma della Sacra Lancia di Longino, la spada con cui il centurione trafisse il costato di Cristo. Non dimentichiamo che il nazismo era fondamentalmente pagano, quindi che importanza poteva avere la Sacra Lancia di Longino?
Hitler dava un significato magico ed eroico a quella spada, che era stata di proprietà di grandi imperatori, ma che soprattutto, insieme al Sacro Graal (la coppa usata da Cristo nell’ultima cena in cui fu raccolto il suo sangue) rappresentavano l’immortalità e garantivano, da non dimenticare, l’eternità. La lancia, rinforzata da un chiodo della Croce di Cristo, finì, dopo diverse vicissitudini, legate al mercato delle reliquie, nelle mani degli Asburgo, che la riposero nella Stanza del Tesoro del palazzo di Hofburg. Fu proprio qui, che il giovane Hitler la vide per la prima volta.
Si narra che restò incantato nel vederla e subito avido di possederla. Hitler in quell’oggetto vedeva l’arma che rende invulnerabili ed invincibili. Finalmente, con l’annessione dell’Austria alla Germania Hitler ne entrò in possesso. Pare che fosse stata nascosta dallo stesso Hitler in una galleria blindata sotto l’antica fortezza di Norimberga. Dopo il bombardamento della città nel 1944, la fortezza fu rasa al suolo, gli alleati riuscirono ad arrivare al bunker e a sottrarre il prezioso oggetto. Poche ore dopo Hitler si tolse la vita. Ma l’avidità di Hitler, ovviamente, non era placata: mancava il Sacro Graal. Si narra che negli anni d’oro del nazismo l’archeologo Otto Rhan e il filosofo Alfred Rosemberg (tra l’altro amico intimo di Hitler) cercarono in un paesino dei Pirenei, Montségur, il calice. Nessuno saprà mai come andrà la missione.
L’unico dato certo è che Otto Rhan scomparve misteriosamente. Il delirio incontrollabile di Hitler, lo portò a scegliere come simbolo della “nuova Germania” la svastica. A prescindere dall’appoggio dato al Furher da Himmler, che riconosceva nello stemma le iniziali delle SS (Schutz-Staffel) la svastica, così come tristemente nota, nascondeva in sé qualcosa di più. Proviene dalle rune, i segni della scrittura nell’alfabeto degli antichi popoli nordici, il cui segreto era studiato da un tale List. Popoli nordici che, nella loro simbologia, riassumevano il concetto di reincarnazione, parte integrante del mito del karma e della rinascita. Himmler, lo abbiamo già detto si pensava la reincarnazione di Enrico I di Sassonia, tutti rappresentanti dell’élite SS dovevano calarsi nelle vesti di qualche personaggio storico: Ottone il grande, Re Artù, Federico Barbarossa, etc.
Già da milleni la svastica, in diversi luoghi d’Europa, rappresentava il giro del Sole nel ciclo del tempo. Hitler, però lo scelse, principalmente perché sembrava originaria del Tibet, terra da cui si riteneva provenisse la razza ariana, come sostenuto tra l’altro anche da Madame Blavatsky. Per anni dall’Asia all’America Latina all’Africa, in alcune zone dell’Europa, un drappello di esploratori, archeologi, antropologi, geografi storici vagò senza sosta alla ricerca del mitico popolo degli Ariani, la razza pura da cui discendevano i germani e quando non cercavano quel famoso popolo andavano cercando reliquie sacre, perché pur essendo pagani, i nazisti pensavano che Gesù Cristo fosse un ariano puro.