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Tutte le manie di Bob
Bob Wiley, di professione “nevrotico”, a causa delle sue troppe manie e fobie, dopo aver consultato un infinito numero di psichiatri, ricorre ad uno dei più noti e quotati nel campo della psichiatria a New York, il dottor Leo Marvin, caldamente consigliato dall’ultimo medico che lo aveva in terapia.
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Dall’alto del suo narcisismo, lo psichiatra invita il suo inaspettato paziente a leggersi il libro sul quale ha puntato tutta la sua vanità: Passi di bimbo. Un errore il suo, che realizzerà una rocambolesca vicenda che modificherà le vite dei due personaggi del film: Leo e Bobo.
Credendo, il medico, con l’illuminante ricetta – leggersi il suo libro-, di aver risolto la questione “Bob” ed essersi finalmente liberato di un impegno che gli impediva di godersi la sua meritata vacanza, dall’alto del suo smisurato ego, si ritroverà ad aver a che fare con un Bob, uomo dalle mille risorse e paure, che seppur accetti di seguire il consiglio del medico, ne è già diventato dipendente. Il libro “Passi di bimbo”, non sarà che il primo, di tanti tasselli di un’esilarante vicenda che il paziente accenderà ai danni di Leo Marvin. Ignaro di quanto ha attivato, Leo Marvin, con famiglia al seguito si reca sul lago Winnipesaukee nel New Hampshire, per un lungo periodo di vacanza tanto desiderato. Bob si sente solo. Non riesce a trovare il suo medico. Non ha riferimenti per rintracciarlo, non gliene danno, al fine di rispettare la privacy di Leo Marvin. Così Bob comincia a sentirsi perso, e inizia a inventare centinaia di stratagemmi per poterlo ricontattare. Ci riesce, nonostante le mille paure che gli impedivano anche di uscire da casa. Il film avrà uno svolgimento tragicomico. Le vicende che il simpatico Bob, più che mai invadente ma che riesce a piacere a tutti, lo aiutano a controllare e superare le sue paure, nonostante la forzata vacanza che l’ha visto inseguire il medico. Mentre Bob rinasce, Leo, regredisce. Per il medico Bob, diventa la sua ossessione, da combattere, di cui liberarsi, mentre il comportamento comincia a destare preoccupazione nei confronti della sua famiglia. Il sentirsi assediato, modifica giorno per giorno, il suo carattere, la comparsa di tic e un pensiero volto a distruggere Bob, lo porteranno ad attentare alla sua vita. Il tutto mosso abilmente una sceneggiatura che rivolta ogni mossa omicida abilmente costruita, dal paziente, verso di lui.
Il desiderio di liberarsi di quest’uomo, per Marvin diventa l’imperativo di quella vacanza tanto sognata, che doveva battezzare, grazie ad un’intervista televisiva in un famoso network, il successo letterario come autore. Ma le cose, seppur andate a buon fine, non si sono svolte come lui aveva da tempo programmato e Bob, salvandolo da un’apparizione televisiva muta, ferisce il suo ego ipertrofico, dando vita all’esplosione della sua rabbia contro l’uomo, reo secondo la sua visione malata, di avergli tolto il rispetto e l’affetto della sua famiglia, dei suoi amici.
Una rabbia così forte, porterà a un gesto estremo che però, non riuscirà a compiersi al giusto indirizzo e Bob, con il suo incedere surreale, ancora una volta, riuscirà a salvarsi dai tentativi di eliminarlo del medico, e restituire con gli interessi, senza rendersene conto, l’azione architettata a suo danno.
Le ultime battute ci fanno vedere un medico su una sedia a rotelle, che versa in uno stato pietoso e dal quale non riesce a uscire. Bob invece, si laurea in psicologia e porta avanti il messaggio del libro che Marvin gli aveva consigliato, finendo con lo sposare la sorella del medico.
Quest’avvenimento porterà la scintilla finale nella mente di Leo Marvin che, si riavrà magicamente, e poi, arresosi a Bob, finirà con accettare il matrimonio.
Troppo spesso la fretta nel voler raggiungere le nostre mete, le compromette. L’insegnamento che se ne trae da questo film, oltre ad una valanga di risate, è che si possono superare le nostre piccole e grandi paure; che i piccoli passi sono necessari per vincere, per raggiungere i nostri obiettivi, per crescere. Oggi, siamo abituati a non porci limiti, quando invece, ne abbiamo tutti, ma siamo talmente affascinati dai messaggi che arrivano dai media, che siamo convinti di essere ciò che dicono. La pubblicità serve solo a venderci un prodotto ma non insegna a vivere.
“Passi di bimbo” è un film da prendere in considerazione, che deve far riflettere sul nostro ruolo all’interno della società e di come, per cause inaspettate, lo stesso, può modificarsi irrimediabilmente. Siamo tutti “bambini” che camminano con fatica in questa vita, essi fanno un piccolo passo per volta, per un percorso che li vedrà un giorno, adulti. Abbiamo dimenticato il bambino che c’è in noi, dobbiamo risvegliare il “suo” interesse, per andare avanti, o saremo degli adulti a metà.
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- nicdamiano