EsoteriKaMENTE Sognando
La meravigliosa Neve
Nel film di Frank Capra “La vita è meravigliosa” (1946) la cittadina di Bedford Falls nello stato della Pensylvania, è completamente immersa in un’atmosfera natalizia, in cui la neve copre con il suo manto di gelo e candore, i dolori e le emozioni di un uomo come tanti, che scopre di essere sull’orlo del fallimento economico da un giorno all’altro.
La neve che è l’icona per eccellenza del Natale, sprigiona in questa vicenda un potere evocativo, ed è in mezzo e attorno ad essa, che vengono svelati i segreti dei protagonisti. Sotto la neve, soggiace un mondo sotterraneo, che non vuole essere svelato, tace nel rimorso ed è bloccato dalla forza del gelo. Il candore della neve è in grado di trasformare e trasfigurare la realtà, permettendo un’azione di copertura e di purificazione da un vissuto psicologico doloroso. In quest’ottica, la neve simbolicamente rappresenta la rimozione, un meccanismo di difesa in base al quale pensieri, desideri o esperienze disturbanti vengono rigettati dall’area della consapevolezza. L’emozione che genera conflitto o insoddisfazione può essere cosciente, ma del tutto slegata da ciò che l’ha determinata.
Sognare la neve può suggerire che è in atto un processo di rimozione, di cui il soggetto non è consapevole. L’oggetto neve così come ci appare nel nostro spettro visivo, è bianco, simbolo di purezza castità e nobiltà di sentimenti. Se il sognatore vede se stesso immerso completamente nella neve, oppure sogna di toccarla, esprime inconsciamente un bisogno di pulizia interiore e di guardare dentro di sé, alla ricerca di una rinascita. Se pensiamo invece alla danza dei fiocchi di neve, che volteggiano nell’aria, sospinti dal vento, essi vibrano di energia psichica che poggia le sue radici nel mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Sognare una cascata di fiocchi di neve, indica un bisogno di tornare alle origini, di sperimentare una vita più leggera e frivola, di staccare la spina dalle responsabilità, oppure di ricordare e rivivere un momento importante del passato. (B.P.)
Il quadro emotivo della scena onirica è piuttosto “asettico”, la sognatrice non lascia trapelare alcuna emozione, è circondata dalla neve, ma non riporta l’impatto affettivo che lo scenario onirico le trasmette.L’effetto della rimozione è evidente, i sentimenti sono congelati, sepolti da una fitta coltre di neve, sintomo dell’incapacità di esprimere i propri bisogni e di un Io molto introverso. Le cause del disagio sono lontane dalla coscienza, nel sogno viene citato un mondo lontano in cui si raccoglievano le ciliegie, ma anche in questo stralcio di ricordo non vi è ombra di emozioni. Il divertimento e la gioia provati nell’infanzia, e associati al ricordo delle ciliegie, sono privati del loro valore affettivo, per lasciare il posto ai riflessi argentei della neve che li ha sepolti. I riflessi argentei, così come i fiocchi di neve, rappresentano l’unica parvenza di un disagio dell’anima, nella neve B. intravede qualcosa di magico, fa un pausa, per qualche secondo non va avanti nella narrazione del sogno, come se qualcosa fosse riuscito a oltrepassare il muro della rimozione. L’ultima scena è significativa alla comprensione della sorgente di tensione che la affligge, l’improvvisa tempesta di fiocchi di neve, la fa cadere a terra. L’inconscio le lancia un input, è come se dicesse: è da qui che devi partire! e la folata di vento rappresenta una presa di consapevolezza che urge una risposta, una reazione. La sognatrice vive uno stato di oppressione psicologica causata da fattori esterni, che conosce ma verso i quali mette in atto schemi cognitivi inadeguati, per paura di soccombere, non reagisce e si chiude in se stessa. La neve che copre tutta la campagna in un tempo in cui era felice, rappresenta quindi, una melanconia muta e un comportamento impregnato di infantile nostalgia, che ostacola il suo adattamento psicosociale.
- VIA
- nicdamiano