Vignettopoli
Il TEST dei COLORI
Lo psicologo svizzero Max Luscher, nel 1949, realizzò un particolare test di personalità denominato “test dei colori”. Secondo il suo inventore, la visione di un determinato colore è in grado di generare nel soggetto una risposta comportamentale, emotiva e fisica.
Nella forma abbreviata del test, quella ancora in uso i colori sono otto ( grigio, blu, verde, rosso, giallo, violetto-magenta, marrone, nero). Tutti i cartoncini sono presentati in ordine casuale, davanti al soggetto, al quale viene chiesto di disporli in una graduatoria di preferenze soggettive. Il procedimento viene subito dopo replicato, con l’istruzione di non cercare di ripetere le scelte precedenti né di cambiarle volontariamente. L’interpretazione si basa sull’ordine di preferenza attribuito ai colori nelle due prove, perciò l’attrazione o la repulsione nei confronti di un colore, è riconducibile a particolari stati psicofisici ed emozionali. Il test dei colori di Luscher è suddiviso in 4 colori di base ( rosso, giallo, verde e blu) e 4 colori ausiliari (viola, marrone, grigio e nero). Il suo ideatore ha attribuito un significato psicologico a ciascun colore:
Il rosso esprime fiducia, sicurezza di sé, provoca uno stato di eccitazione e spinge verso l’attività, scegliere questo colore indica il desiderio di espansione, verso il mondo interpersonale nella direzione di una conquista; Il blu è sinonimo di calma interiore ed equilibrio, la ricerca nella vita di rapporti armonici: Il verde esprime stabilità, tenacia, perseveranza, una forte autostima e costante riferimento a valori acquisiti nell’ambiente familiare.Il giallo è il colore del cambiamento e della ricerca del nuovo, luminoso suggerisce espansione e movimento, bisogno di libertà e autonomia. Il viola, rappresenta la metamorfosi e la trasformazione, essendo ottenuto mescolando rosso e blu, il passaggio da uno stato all’altro, mistico e spirituale; Il marrone è un colore solido, materiale, corrisponde alla sensazione della propria fisicità; Il grigio è il colore neutro di chi prende le distanze dai sentimenti e dalla vita, evita il coinvolgimento; Il nero è la negazione, l’opposizione dietro la quale si nasconde un desiderio di rivendicazione di potere; Seguendo la metodologia di Luscher, la percezione del colore è un evento rilevatore di una dinamica emozionale profonda ed è collegata a conflitti, emozioni, desideri, paure e bisogni.
E’ innegabile che ciascun individuo nel momento in cui percepisce un determinato colore, si lascia guidare dalla propria soggettività, preferenze personali ma anche fattori ambientali che possono influenzare il suo giudizio, al momento della somministrazione del test. Per questo motivo, il test dei colori non può offrire una completa analisi della personalità come invece possono fare altri strumenti diagnostici, più completi ed affidabili come l’MMPI o fra i proiettivi il Rorschach….Ne esistono a migliaia, ma non è questo il punto; Il test dei colori può invece, secondo il mio parere, essere un utile “coadiuvante” nel momento in cui si affronta l’interpretazione psicodinamica di un sogno. Quando un sogno ricorrente perseguita il soggetto, allora il test dei colori può essere affiancato al momento dell’interpretazione, ed offrire grazie alla sua semplice esposizione, la possibilità di lasciarsi andare, svelando il suo mondo interiore.
Per esempio, si potrebbe chiedere al sognatore dopo aver raccontato il sogno, di scegliere tre colori che descrivono meglio il tono emotivo del sogno, come lo ha vissuto, quali emozioni gli ha trasmesso; ed osservare se esiste una correlazione fra le emozioni descritte dai cartoncini colorati nel metodo Luscher, e il significato cui il sogno rimanda. Spesso nella narrazione di un sogno, capita che si ometta la descrizione dei colori, quasi come se si sognasse in bianco e nero, altre volte il ricordo è più vivido e concreto e il sognatore descrive con precisione i colori. Il colore semplicemente si staglia fra gli elementi onirici definendo il tono emotivo del sogno. Nell’esempio seguente, la signora M. descrive la scena onirica in questo modo : desiderio di sposarsi era atteso da tempo, e per questa ragione quando la signora riesce a concretizzare nella realtà fissando la data del suo matrimonio, durante il sonno avviene la sua gratificazione onirica. L’abito da sposa, infatti, non è bianco, colore della castità e della purezza, bensì rosso fuoco, sinonimo di ribellione e di bisogno di autoaffermazione del Sé, così l’abito da sposa diventa l’alibi onirico per dimostrare a se stessa e agli altri, di aver raggiunto la meta desiderata e riscattarsi sfoggiando un colore che dona sicurezza e spinge nella direzione di una conquista.