Cinema & Spettacolo
Hip Hop, filosofia di vita
Una danza, una cultura, un modo di vivere: questi sono l’hip hop e la break dance, per la prima volta protagonisti a Roma dal 12 al 14 marzo nel festival che riunisce in Italia i massimi esponenti del genere nazionali e internazionali, lo Yo! Urban Dance Fest.
Tre giorni di musica, spettacoli, incontri e le immancabili sfide, a testimonianza di una cultura figlia della metropoli che finalmente inizia a ricoprire un posto d’onore anche nelle accademie, un’arte di rivolta che trova cosi la sua “strada” portando “la strada” in primo piano.
Per l’occasione Urban Style diventa protagonista della cultura contemporanea con ospiti di tutto rilievo: MR. WIGGLES (New York), pioniere del movimento Hip Hop e membro attivo della Rock Steady Crew e degli Electric Boogaloos (le due più significative realtà artistiche al mondo nell’ambito della breakdance e dei Funk Styles), il pioniere della House Dance BRIAN GREEN (New York) per la prima volta in Italia con il collettivo WORLD SOUL (New York), il francese DOMINIQUE LESDEMA (Parigi) pioniere del Jazz-Rock…per conoscere da vicino il movimento che negli ultimi 30 anni ha trasformato il modo di vivere la città.
Come è nata l’iniziativa?
Cristina Gastaldi (Organizzatrice Yo! Urban Dance Fest): Il contest hip hop, ossia la gara, è nato 10 anni fa per far scontrare e incontrare le scuole provenienti da tutta Italia, il contest di break dance invece è nato 4 anni fa…eravamo 30 gruppi all’inizio, e siamo diventati un centinaio. La cosa insomma è cresciuta, come è cresciuto l’hip hop, abbiamo così deciso di iniziare a invitare esperti dall’estero.
Non siamo abituati in Italia a vedere i veri professionisti del genere, e ne sentivamo la necessità, si tratta di personaggi grandissimi che veramente fanno parte della storia della danza e che nella nostra penisola non erano mai stati invitati.
Abbiamo quindi deciso di unire le forze e le competenze. Oggi fare un evento di Urban dance vuol dire creare un momento in cui oltre a gareggiare, i ragazzi possano imparare e vivere in pieno lo stile di danza e di vita.
In Italia i massimi esponenti del genere vengono solo per Yo! Urban Dance Fest e ne siamo particolarmente fieri! Per questo abbiamo deciso la formula dello show contenitore unico, per dare sotto un unico nome più possibilità di confronto e incontro considerando che vengono ragazzi da tutta la penisola. Non solo ballo quindi, ma anche studio.
Si può ripercorrere una storia dell’Urban Dance dagli inizi a oggi?
Cristina Gastaldi:
E’ molto lunga la cosa! Posso parlare dell’Italia…ed è ovvio che qui è stata rivista con la nostra cultura per cui non fortunatamente come guerra tra crew ma come genere di danza. Oggi si parla, infatti, di contaminazione contemporanea, afro e jazz, tutte cose che partono anche dagli insegnanti di danza, mentre in USA e Francia luoghi dell’Hip Hop puro, è proprio stato un percorso dalla strada al riconoscimento. In Italia rivisitiamo sempre le cose secondo la nostra cultura e a volte questo è bene!
Il riconoscimento artistico rischia di svilire il genere?
Cristina Gastaldi: a mio avviso no, è un’arte a tutti gli effetti e non si può fermare, è un modo di sfogo per i ragazzi, un modo di vivere la danza, rimane la sfida, quella non può finire la stessa break si sviluppa proprio a partire dalla competizione quindi quest’approccio non potrà mai morire…ma per il resto come tutte le forme d’arte non può perdere la sua vitale spinta iniziale.
L’appuntamento e’ a Roma dal 12 al 14 marzo, al Pala Cavicchi www.yofestival.com
Foto apertura notizia : stormybrothers
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- Marta Volterra