Vignettopoli
A.A.A. Artisti cercasi per serata di beneficenza
Lucca. Avevamo annunciato circa un paio di anni fa l’imminente uscita sul mercato discografico italiano del primo disco di esordio di Serena Pellegrini. A distanza di due anni la incontriamo per sapere che cosa non è andato bene. “Praticamente il mio disco è stato provinato. Dovevamo arrivare alla masterizzazione del disco, quando lo studio in cui registravo ha improvvisamente perso tutte le tracce ed il disco non è potuto uscire”. Le chiediamo se da parte dello studio di registrazione ha avuto in cambio qualcosa per cercare di porre rimedio ad una situazione in cui Serena Pellegrini ha investito e perso tempo e denaro: “Inizialmente hanno declinato qualsiasi responsabilità. Dopodichè mi sono dovuta rivolgere ad un legale per tentare di avere in dietro il mio lavoro o comunque una spesa di risarcimento danni. La situazione non è ancora conclusa”.
Nel frattempo, però, alcune cose si sono mosse ugualmente.
“Mentre aspettavo il master per andare in stampa, un produttore di Pistoia mi ha contattata e mi ha contrattata. Con questo conrtratto dovrei finalmente uscire con un inedito. Sono due anni che stiamo provinando canzoni su canzoni. Le case discografiche sembrano essere interessate sia alla mia timbrica che a me come artista ma, nonostante questo, tutto è ancora fermo”. Le chiediamo, tristemente, considerando che Serena Pellegrine è un vero talento di quelli che però non passano nei vari Talent Shows quanto stia influendo su di lei e sulla sua carriera il fatto di non avere alla spalle una sorta di sponsor:
“Pesa parecchio. Ho come la sensazione di essere una palla mandata di qua e di la. La mia sembra essere diventata una gavetta infinita. Mi sento persa, sola, in mezzo a milioni di problematiche che pongono le case discografiche. Le stesse case discografiche che poi investono su chi, magari dovrebbe ancora farsi le ossa. Mi fa tristezza vedere gente che non ha alcun tipo di gavetta alle spalle che esce da Amici o da Xfactor e improvvisamente si trova ai primi posti delle classifiche perché televotata. Sicuramente c’è un tassello che manca a me e al mio riuscire ad essere prodotta. E poi, non so proprio che gioco ci sia dietro ai vari Talent Shows visto che sono anni che mando in continuazione domande di partecipazione ad Xfactor e non sono mai e sottolineo mai stata presa in considerazione”
Parliamo di San Remo. Sappiamo che nella scorsa edizione c’è stato uno spiraglio o almeno così si vociferava. Domandiamo a Serena Pellegrini cosa è successo e se le voci sono fondate:
“Mi è stato detto che il mio brano era stato fatto sentire e che poteva essere preso. Ma mancava l’etichetta che in realtà c’era ma, non ha accettato i termini che le sono stati proposti. Nessuno mi ha mai dato spiegazioni e quindi il brano non è passato. Ma ripeto sono solo voci e quindi non so dare una spiegazione ne tanto meno dire se siano fondate o meno. Il mio motto è “se non vedo e non sento …” e quindi i discorsi sono solo fiato al vento”
Adesso come vive?
“Mi sono formata una tribut band dedicata a Gianna Nannini – I Ragazzi d’America – e con loro giro per locali continuando a coltivare il sogno di poter finalmente uscire con un mio album. Sono molto felice perché con i Ragazzi d’America sto riscuotendo molto successo. Ricevo parecchi complimenti perché dicono che la mia voce a volte graffia proprio come quella della Nannini. Io li accetto arrossendo e sorridendo perché di Gianna ne esiste una sola e io mi limito, con il dovuto rispetto, ad eseguire le sue canzoni con il mio timbro vocale, cercando di interpretarle al meglio possibile”.
C’è un’iniziativa che ci è giunta alle orecchie e ci ha incuriosito parecchio, le domandiamo se ha voglia di parlarne:
“La vocina è giusta – ci dice ridendo. Sto organizzando una serata evento a scopo benefico a favore degli alluvionati della mia zona – il Serchio – e dei terremotati dell’Aquila. L’idea di unire due situazioni simili mi è venuta avendo provato quasi sulla mia pelle cosa si prova ad essere vittima della natura. Ritengo sia giusto che anche noi artisti emergenti uniamo le nostre voci – che sono poi i nostri mezzi – per aiutare gente come noi che soffre più di noi. Attualmente sono impegnata con varie riunioni per avere tutti i permessi necessari e per tentare di avere quanti più artisti possibili. Non sono interessata ai nomi e non sono interessata a farmi pubblicità gratuita voglio solamente aiutare qualcuno. Una sorta di mano ideale da parte di chi, come me e come altri gruppi, sà bene cosa vuol dire avere le porte chiuse in faccia. Il mio sogno sarebbe quello di creare un ponte, un ponte reale tra Lucca e l’Aquila: due concerti paralleli in cui ci diamo una mano, ci assecondiamo sul palco dimenticando per una volta le barriere spazio temporali.”
Le chiediamo se anche in questo caso ha constato un certo disinteresse da parte di chi potrebbe invece fare la differenza:
“Inizialmente, non avendo io nessuno alle spalle con un nome conosciuto sono stata ascoltata a tempo perso. Però non ho mollato e adesso, anche se con grande fatica, alcune porte si stanno finalmente aprendo. Ho una data ma per scaramanzia preferisco non dirla. C’è ancora tanto da fare. E devo dire che le associazioni, le aziende locali e anche personaggi importanti della mia zona mi stanno sostenendo e aiutando quanto più possibile”
Quindi le chiediamo con fare scherzoso: Serena Pellegrini diventerà una promoter oppure si rinchiuderà in sala di registrazione e, magari, ci farà ascoltare e ci farà vibrare le nostre anime con la sua voce ed un inedito proprio in quella serata?
Ride lei afferamando “E qui casca l’asino. Personalmente vorrei evitare di fare promozione in quella occasione, perché non credo sia il contesto giusto e nemmeno lo scopo del progetto. Non voglio sfruttare due disgrazie per farmi pubblicità. Mi limiterò solamente, proprio perché non posso stare senza cantare ad eseguire qualche pezzo con la mia Tribut Band”
Prima di congedarsi Serena Pellegrini con la sua ironia e il suo modo di fare dolce e simpatico ci lancia un appello: “Cerco un presentatore e quanti più artisti vogliano mettersi a disposizione, possibilmente ad un costo accessibile, che siano interessati a questa mia iniziativa. Io offro vitto e alloggio. Ovviamente non a casa mia”
Trascinati e travolti dal suo ottimismo e dalla sua grande simpatia ci congediamo da lei augurandole ed augurandoci di sentirla al più presto cantare le sue canzoni una volta per tutte.