IMMAGINE
Paolo Gaveglia e L’’ESSENZA DELLA CURIOSITA’
Formia. Quando l’arte incontra la creatività ecco che nasce, come da un sogno, il capolavoro. Se è vero l’assunto per cui, l’arte è l’espressione della nostra anima e, se è vero che la stessa è formata dai tanti piccoli frammenti della nostra esperienza e sensorialità, il mosaico diventa che ne scaturisce rivela una tra le forme più eccelse per esprimere se stessi e filtrare il mondo.
A questo punto non ci resta che presentarmi colui che di questa arte ne ha fatto una vera e propria forma di espressività e stile di vita, Paolo Gaveglia, e a lui chiediamo di raccontarci chi è e come mai il mosaico e, scopriamo, che alla base di tutto c’è una parola, una chiave di volta: “semplicità”.
“Sono l’essenza della curiosità, vero volano e sorgente della mia arte. Mi reputo solo una persona con molta pazienza…a volte troppa, ma qualcuno si ostina a chiamarmi addirittura artista, un parolone grosso per il peso che do io a questa parola. Sono alla costante ricerca di semplicità. Credo che, ormai, siamo costretti a vivere una vita fin troppo densa e complicata, ed è per questo che io, opto, per cogliere la semplicità delle cose. L’approccio con il mosaico è stata una cosa del tutto casuale e naturale, perché questa voglia di semplicità mi ha portato, tempo fa, alla scomposizione delle immagini e ricomporle con i materiali più diversi, in seguito, la semplicità iniziale divenne un’estrema difficoltà tecnica, senza saperlo mi stavo “immergendo” sempre più nel mosaico”.
Affascinati da quest’artista gli chiediamo perché le sue opere sono volti femminili?
“Il mosaico infonde proprio quel senso di eternità, di forza, di solidità, tipico anche della donna, che da sempre, generatrice di vita, rende unica la vicenda umana”.
Ci rapisce il Gaveglia, con parole semplici e concetti chiari, in un mondo mistico e profondo.
“La cosa che mi incuriosiva, era, che ogni volta che posizionavo una tessera in un volto femminile, pensavo che potesse essere una sfaccettatura del suo carattere, della sua personalità…e che il soggetto si fidasse ciecamente di me consegnando nelle mie mani il suo destino, la sua anima”.
Paolo Gaveglia, non è nuovo in questo variegato mondo dell’arte, vanta al suo attivo numerose mostre in gran parte del mondo.
Come vorrebbe che il suo pubblico reagisse alle sue opere?
“Mi piacerebbe portare lo spettatore ad esplorare la profondità dell’animo femminile, con il mistero e la magia che lo rende unico, ma ogni volta in maniera differente, la gioia, l’aggressività, la sensualità, la passionalità, il gioco, la delusione, trasmettere queste emozioni attraverso le tessere di un mosaico”.
Un bilancio sulla difficoltà di affermarsi come “artista” nel mondo di oggi?
“Inizialmente il tuo lavoro ti riempie la casa perché non hai l’esigenza di mostrare a tante persone le tue opere, poi quando inizi a farlo, inizi ad incontrare fantomatici galleristi e mercanti d’arte che altro non vogliono che il tuo denaro. L’inizio, come sempre, ha un colore scuro, ma se la passione è sincera e costante, il tempo ti rende quello che l’inizio ti ha tolto, fino a poter scegliere con chi collaborare…e iniziare ad intravedere il rosa”.
Colpiti dalla semplicità del suo animo e delle sue parole, cerchiamo di conoscere uno dei suoi sogni e questo è quanto ci rivela: “Mi piacerebbe mostrare le mie opere al maggiore numero di persone possibile, sarebbe un sogno, aspirando sempre a dare il meglio di me nella composizione musiva ed emotiva”.
Una piccola pausa, serve ad entrambi per capire e focalizzare che proprio come i mosaici, la nostra vita e la nostra percezione delle cose altro non è che un’infinita serie di piccole tessere che, combinandosi tra loro, origina il nostro sentire e, in un certo modo, anche, il nostro sognare e Paolo Gaveglia continuando a parlarci dei suoi sogni, ci dice, sorridendo: “Il mio sogno nel cassetto? Uno studio grande, grande, grande!”.
Ci congediamo da lui con un appuntamento: “Nel frattempo che sogno….a maggio espongo a Parigi”.
Dopo aver apprezzato le donne, dipinte dalle parole di Roberto Vecchioni e l’amore dal sentire dolce e, quasi, impalpabile di Luigi Tenco, siamo davvero contenti di aver incontrato questo nostro piccolo, grande, artista. E se anche per voi è la stessa cosa, vi consigliamo caldamente di vedere le sue opere attraverso il suo sito internet: www.paologaveglia.it
Concludiamo questo viaggio dell’anima con una sua frase, che ha aperto il nostro incontro ed esprime perfettamente l’essenza dell’artista… “La mia immaginazione è perennemente alla ricerca di sguardi che potrebbero arrivare direttamente al cuore dello spettatore ed arricchirne la conoscenza”.