Vignettopoli
EX. PUNTO A CAPO
Una bambina di dieci anni dice all�amichetta sai? I miei nonni, oggi festeggiano i 50 anni di matrimonio e non hanno mai divorziato�.�� 8-9 Maggio 2010 all�Hotel Marriot di viale Washington a Milano si � svolto quello che i media hanno definito il primo salone del divorzio intitolato: EX. PUNTO A CAPO.
�
Analogamente a ci� che succede a quello del mobile o della sposa, per due giorni, sono stati proposti idee e servizi, pi� o meno originali e innovativi, ma, in questa occasione i destinatari erano gli ex, una categoria in costante crescita e non solo nel nostro Paese.�
In 600 metri quadrati facevano bella mostra gli stand di tutto ci� che serve per divorziare o separarsi: avvocati, consulenti di coppia, psicologi, agenzie matrimoniali e agenzie immobiliari. Oltre ad altri allestiti da consulenti del trucco, stylist, parrucchieri e architetti quasi a significare che la regola � ricominciare a ogni costo e che ci� potrebbe essere anche, bello e stimolante.
Gli ex potevano usufruire di una specie di �bottega degli orrori� dove destinare i regali di nozze non pi� graditi, ricavandoci anche qualche euro e per le suocere un tantino inviperite incuriosiva lo stand di una societ� di Prato esperta in esami del DNA per togliersi ogni dubbio sulla paternit� degli adorabili nipoti, nonch� potenziali eredi.
Un salone, dunque, che ha evidenziato come sia pi� difficile disfare una coppia che crearla.� Quella che � venuta all�organizzatore, Franco Zanetti, non � un�idea originale: nel 2007 a Vienna e nel 2009 a Parigi erano gi� state organizzate manifestazioni simili. La differenza, per�, � nello spirito in cui � stata allestita la chermesse milanese: per dirlo con le parole dello stesso Zanetti si � voluto porre l�accento sull�idea di ricominciare.
In Italia, sono stati registrati 80 divorzi su mille matrimoni, nel 1995, aumentati nel 2005 a 150 e nel 2007 a 273. Analogo andamento � risultato, ad esempio, in Francia dove si � potuto anche constatare � dato non del tutto irrilevante � come il 68% dei divorzi sia richiesto dalle donne, forse stanche di sopportare, forse pi� coraggiose dei mariti, ma sicuramente pi� indipendenti di una volta: coloro che chiedono il divorzio, hanno tutte un�attivit� professionale autonoma.� Viviamo in un mondo che facilita la vita � almeno in apparenza cos� sembra � per� certamente, non ci migliora.
In un passato � nemmeno tanto remoto � divorziare significava �macchiarsi la coscienza�: la gente tacciava i separati di ogni termine, come fossero �feccia� della societ�, che nella mentalit� di allora non si dovevano frequentare perch� altrimenti si era come loro. Anche per questo, si faceva il tutto e per tutto per salvare (almeno) l�apparenza di coppia solida e felice. Insomma la moglie a casa l�amante a letto. Probabilmente, concetti un �tantino bigotti� e generalizzanti una realt� che veniva analizzata con superficialit� e ignoranza (nel senso latino di ignorare la verit� della situazione). Oggi, di contro, si corre dall�avvocato per ogni sciocchezza e, alle volte con troppa facilit�: forse siamo diventati esagerati in senso opposto rispetto alle nostre mamme e ai nostri pap�.
Socialmente, non siamo stati in grado di trovare una via di mezzo.
Proprio attraverso il successo avuto da EX. PUNTO A CAPO possiamo renderci conto di quale mercato abbia creato questo lassismo nel ricorrere al cinico istituto giuridico del divorzio. Attraverso l�idea di fondamento del salone abbiamo potuto comprendere anche, la sofferenza di chi, da solo, non riesce a superare quell�abbandono che non � per tutti e in ogni caso �un capriccio�. Il salone potrebbe rappresentare, in qualche modo, la metafora del famoso detto con te sto male, ma senza di te sto peggio
.
Nessun rapporto di coppia finisce cos� per caso e improvvisamente. Di solito, infatti, � la somma, nel tempo di una serie di motivi, pi� o meno condivisibili, che alla fine portano alla tanto sofferta ma inevitabile, rottura.� Diffidate di chi vi dice � e sono soprattutto donne inconsolabili (gli uomini per orgoglio non lo diranno mai sarebbe una castrazione chimica!) � avevamo un matrimonio felice e l�ultima cosa che mi sarei aspettata�.Chi proferisce una frase del genere sta mentendo non solo a voi ma anche a se stessa.
Il divorzio, dagli psicologi, � trattato alla stregua di un lutto: alcuni si deprimono, altri lo vivono con rabbia, altri ancora si avviliscono al punto di perdere la propria autostima e la fiducia verso il futuro.
Un momento, quindi, come quello del lutto profondamente destabilizzante per entrambi i soggetti coinvolti (anche se non lo ammettono): sicuramente, per�, pi� difficile da superare da chi viene lasciato.� Chi decide di divorziare o di separarsi, pur essendo costretto ad assumersene � almeno si spera � le responsabilit� (ben maggiori se sono implicati i figli) deve fare i conti �solo� con l�avere fatto la scelta giusta oppure no. Un po� sdrammatizzando, riflettere sul vecchio detto sai quello che lasci, ma non quello che trovi.
Chi, invece, subisce la decisione, innegabilmente soffre di pi� e pi� a lungo: vive una specie di abbandono e lo elabora come un fallimento personale. Tende a prendere la colpa su di s� non valutando, in modo oggettivo, i veri motivi che hanno portato a quel momento.� Il divorzio �, innegabilmente, un evento nella vita di una persona che ne cambia l�esistenza: non solo da un punto di vista economico e finanziario, ma anche e soprattutto, famigliare, individuale e soggettivo.
Improvvisamente si � costretti a mettersi � di nuovo � in discussione cambiando tutto ci� che � stato fino a quel momento. Si deve �voltare pagina� modificando le proprie abitudini, quelle, che fino al giorno prima erano le priorit�, e dunque, la vita stessa.
Come tutti i cambiamenti, fanno paura, alle volte destabilizzano, deprimono.
Secondo gli psicologi, la �vittima� tende ad allontanare il momento del distacco attraversando un periodo cosiddetto di �negazione�. Spesso, chi, poi, prender� l�iniziativa non lascia trapelare nulla di esplicito: tende ad affermare che va tutto bene. In realt�, invece, sta mandando dei messaggi subliminali che indicano noia, disinteresse che l�altro o � incapace di intendere oppure, peggio, non vuole intendere. Soprattutto se la controparte � ancora innamorata, tende a non volere vedere e sentire nulla negando i problemi.
Come un meccanismo di difesa illudendosi di esorcizzare l�impatto traumatico allontanandolo. Ma occhio non vede cuore non duole � solo una questione di tempo, prima o dopo il momento �fatidico� arriva.�
Una relazione consolidata � un punto di riferimento solido nella vita di ciascuno, con la separazione improvvisamente, viene a mancare: chi lo subisce, inizialmente potrebbe continuare la propria vita come se non fosse accaduto nulla, ma poi, elaborando quotidianamente la nuova situazione realizza che la vita non � pi� la stessa. Razionalizza che il proprio mondo, costruito con l�altra persona, non c�� pi� perch� viene a mancare il riferimento: improvvisamente ci si ritrova soli, di nuovo single. La vittima comincia, inevitabilmente, a somatizzare l�avvenimento con insonnia, carenza di appetito eccessi nel fumo oppure nell�alcool, a seconda dei casi, ma il sentimento provato � comune: non si sa da che parte cominciare.
La separazione o il divorzio non comportano solo il trasloco dei nostri averi, ma � un trasloco della vita stessa: non mi posso pi� appoggiare a mio marito o a mia moglie. In pratica sono solo.� Attraverso il salone si � cercato di far capire che la separazione o il divorzio sono la fine di un rapporto, ma potrebbero, anche rappresentare l�inizio di una nuova vita, magari, anche, migliore della precedente. Tanti hanno potuto realizzare, anche attraverso il salone, a quanti sogni o ambizioni hanno dovuto rinunciare durante la vita matrimoniale, di quante possibilit� hanno perduto attaccandosi, inutilmente, all�altra persona.
Insomma, anche grazie al salone, possiamo capire come la fine di una relazione importante possa insegnarci anche ad apprezzare ci� che di bello ci ha lasciato il nostro passato e quanto di altrettanto bello ci riserva il futuro. Quando cominceremo a volere bene al nostro ex allora, sar� il momento in cui ce l�avremo fatta. Avremo dimenticato il passato, avremo capito gli errori commessi e quindi, forse, saremo pronti ad un�unione pi� stabile, migliore e pi� duratura.
Saremo pronti ad innamorarci un�altra volta e questa volta, per sempre.