Vignettopoli
FACEBOOK. ISTRUZIONI PER L’USO.
Il 71% degli adolescenti possiede un profilo su Facebook. Le pagine di cronaca ci raccontano quasi quotidianamente della pericolosità di questo fenomeno sociale che coinvolge sempre più giovani, di anno in anno. E’ facile iscriversi, è gratuito e ormai tutte le famiglie hanno almeno un computer in casa, quindi, è difficile non poter usufruire dei social network o fingerne di non averne bisogno. Quando il bambino va scuola e sente che i suoi coetanei si parlano su Facebook e s’inviano messaggi e post, non può fare a meno di desiderare anche lui l’oggetto del desiderio, essere come gli altri pur di non sentirsi escluso dal gruppo e dal contesto sociale di appartenenza.
MySpace, Badoo, Twitter, Flick, e tanti altri sono soltanto copie più o meno raffinate del social network per eccellenza, il dominatore della realtà virtuale da dieci anni a questa parte, Facebook, inventato da Mark Zuckerberg, uno studente universitario americano, per restare in contatto con gli amici di scuola e diventato nel giro di pochi anni un fenomeno sociale cult. Persino gli adulti lo usano, non riescono a farne a meno e se cedono loro alla tentazione, perché noi no? Sembra essere il pensiero del giovane adolescente moderno.
La difficoltà del genitore, è duplice perché da un lato usa Facebook per lavoro, chattare con gli amici, annotare pensieri oppure svagarsi con le numerose applicazioni, dall’altro è consapevole dei rischi e delle facili trappole che in esso sono racchiuse. Bastano due click per costruire un profilo: un’identità reale o fittizia, altrettanto facile è apparire ciò che non si è, postare foto seducenti, audaci, che ci rendono più attraenti agli occhi degli altri utenti. Lo fanno gli adulti, lo fanno i giovani adolescenti. Il sistema di risposta immediata velocizza l’acquisizione di contatti e di conseguenza la possibilità di fare nuove amicizie ogni giorno. Per di più, la finestra della chat permette il dialogo veloce con gli utenti on line.
Chi si nasconde dietro l’immagine patinata di un social network in cui è possibile trovare le icone di Topolino e Minnie, e al tempo stesso entrare nei numerosissimi gruppi di discussione e dire la propria su qualsiasi argomento senza mezzi termini?
Un amico, un fidanzato, forse l’amante, la collega di lavoro…, e purtroppo anche individui affetti da perversioni sessuali che entrano in Facebook con l’intento di plagiare e sedurre minorenni e far loro del male. Come si deve comportare un genitore? In questo articolo vorrei suggerire alcune linee guida per i genitori alle prese con figli adolescenti affamati di Facebook, con la speranza che possano divenire suggerimenti pratici e non solo teorici.
Cosa il genitore deve fare:
– Prima di tutto, se il genitore non conosce Facebook e non sa utilizzarlo, deve imparare semplicemente a farlo. Familiarizzare con le applicazioni del Social Network, e con tutte le modalità di scambio di messaggi fra utenti nella bacheca pubblica e in quella privata.
– Il genitore a questo punto, sarà lui a impostare il nome utente e la password dell’account del figlio. “Condicio sine qua non” per il suo utilizzo . In questo modo il genitore potrà verificare settimanalmente le amicizie acquisite, la provenienza delle richieste di contatto, i messaggi in bacheca e il contenuto di quelli privati, e gli eventuali gruppi ai quali il figlio/a aderisce.
– Stabilire un monte di ore settimanale al quale il figlio/a minorenne potrà dedicare al Social Network.
– Verificare che l’adolescente non utilizzi Facebook sul cellulare e quindi al di fuori degli orari consentiti dal genitore. Per ovviare a questo problema, è meglio che il cellulare non abbia la connessione a internet.
– Consentire l’utilizzo di un solo Social Network, possibilmente non prima dei 15 anni di età;
– Creare una rete di supporto fra genitori i cui figli usano Facebook e che per logica sono presenti nei contatti di vostro figlio.
Per poter applicare queste regole con serenità, il genitore prima dell’applicazione delle stesse, deve parlare apertamente al figlio adolescente e spiegare che il fatto di esporsi pubblicamente agli occhi di chiunque può avere degli effetti collaterali, meglio mostrare e far leggere gli articoli dei quotidiani con i fatti di cronaca più recenti, in cui il social network è utilizzato per scopi illegali e di violenza verso minori. Il genitore stabilirà una password che potrà usare una volta a settimana per entrare nell’account, e “supervisionare” le attività del figlio. Giorno e password vanno stabiliti insieme al figlio. Anche se il ruolo di controllo del genitore è palese in questo metodo, è bene lasciare il giovane gestire il suo tempo sul social network in piena libertà, lontano dagli occhi del genitore. Supervisionare per la sicurezza dei propri figli che navigano su Facebook, non deve tradursi in un clima poliziesco di indagine e interrogatori. La lista delle regole ( in sostanza ore e giorni in cui usare Facebook) va stampata e appesa nella camera dell’adolescente, in modo tale che sia sempre visibile. Per quanto riguarda il rapporto con gli altri genitori, (ultimo punto della lista) suggerisco di creare situazioni informali in cui condividere le ansie generate dal social network, ed è inoltre un buon metodo per conoscere senza invadere troppo, le amicizie di vostro figlio.
*Dr.ssa Nerina E. Zarabara Per info su consulenze o articolo: nezredazione@gmail.com*