Vignettopoli
Storie di Donne e di Uomini (Padrone)
A quindici anni la realtà che viviamo la sentiamo stretta nella gola ,come fosse un cappio che stringe l’aria e la rende mortale per i desideri. Quindici anni, e si spera di colorare il grigio di giornate sempre uguali, con la fretta di crescere e chiudere via la porta di casa, mentre le ali spiccano il volo nei sogni nitidi di occhi tersi ancora.
Sarah era una quindicenne come tante, con il suo fresco aspetto di appena donna. La guardavi negli occhi e ne vedevi il blu del mare, di quel posto che la circondava,dietro amicizie che la rendevano più grande ancora… Abbiamo scrutato nelle righe di diari segreti, per cercarne un’uscita di quella scomparsa. Abbiamo inventato storie di sconosciuti arrivati lì, in quel paesino, nella controra di un’estate torrida ,per vederla sparire nel nulla. Abbiamo scandagliato i suoi passi verso la casa di famiglia…un’altra…vicina a lei come se fosse la sua davvero. Ma niente…per giorni e giorni. Solo una madre dall’aspetto gelido che ci apriva la casa…quella per davvero di Sarah….
Una madre che non ha mai versato una lacrima….eppure una donna che non si è mai data per vinta. Ma quella madre che non sapeva piangere, e ancora ora non sa farlo ,ha forse mai riso nella sua vita? Ve lo siete chiesto questo?Ha un viso di dolore,fatica e sofferenza. Nulla della facilità che impone questa società riveste il suo sguardo. E si è detta “fredda””distaccata””glaciale”.Lei nel tormento ci era abituata.
Donne. Ancora Donne, nel fantasma degli uomini.
Ancora altre Donne in questa vicenda che lacera il cuore. Ragazze che vivono nella realtà di un paese che stritola. Chi conosce il sud sa quanto amore viscerale ci sia in queste terre,ma sa anche quanto sia più difficile farsi forza e alzarsi costruendosi un futuro. E si vedono cosi,’ padri andare via, e fratelli allontanarsi per il solo diritto di vita. Nella cerchia ristretta del rispetto verso il capo-famiglia che lavora e suda e si sacrifica. E allora spesso si diventa accondiscendenti per certi atteggiamenti. Si diventa cauti nel giudicare sguardi maliziosi o strette troppo ardite. E si nega. Si nega perché poi gli altri potrebbero capire male.
E allora quel 26 agosto ,tornando indietro nelle ore di afa, tutti ora vorremmo gridarle…
“Non andare…torna indietro. Scappa se puoi. Scappa lontano.”
- VIA
- Angela Olino