Vignettopoli
Il Ritmo dello Swing sbarca a Roma con Shout Sister Shout
Un grande evento dedicato allo swing con ospiti italiani e internazionali, tutti riuniti a Roma dal 2 al 5 dicembre in occasione di Shout Sister Shout, che apre indubbiamente le “danze” in prospettiva di un periodo natalizio ricchissimo di eventi tradizionali, ma anche originali, classici e talvolta trasgressivi.
Sempre per Vignettopoli, con piacere abbiamo incontrato e intervistato per voi Silvia Palazzolo, Direttrice Artistica del Festival che debutta a Roma il 2 dicembre.
Com’è nata l’idea di una “festa” con concerti, workshop e grandi ospiti interamente dedicata allo swing?
L’idea nasce da anni di lavoro e studio, da parte mia e di Bruno Rossi, mio compagno di avventura. Da quando abbiamo portato per la prima volta in Italia Frankie Manning, il padre del lindy Hop, organizziamo eventi a Genova ed a Bologna e da anni siamo il riferimento per lo swing Italiano nel mondo. Dopo il grande successo del nostro festival Bolognese Swing Brother Swing, ci siamo chiesti perché non provare a portare la nostra esperienza nella capitale, dove il numero di ballerini è in continua crescita, ma nessuno è mai riuscito ad organizzare un evento internazionale di alto livello. Con la collaborazione e l’appoggio di Cristiano Cavicchi e della Palacavicchi Events, è nato lo Shout Sister SHout: una finestra sullo swing e sugli anni 20-30-40, affrontati in tutti i loro aspetti: ballo, musica, moda, cultura. Nel corso del weekend avremo il meglio di tutti questi settori: i migliori musicisti, i migliori insegnanti del mondo, un’enorme pista da ballo di oltre 1500mq, gli stand più belli dedicati all’abbigliamento, al trucco, alle acconciature per uomo e per donna e tutto quello che si può chiedere ad un evento del genere.
Swing ieri e oggi…come ripercorresti in tre minuti ciò che ha rappresentato il genere che è stato in passato anche considerato rivoluzionario?
Lo Swing ha aiutato un paese come gli Stati Uniti ad uscire dalla grande depressione del 29. Ha fatto ballare intere generazioni, migliaia di persone. La caratteristica che più ci piace ricordare dello swing è che fosse un ballo “integrato”: non importava di che colore fosse la tua pelle, se fossi ricco o povero e quale fosse la tua estrazione sociale. Quello che importava era incontrarsi tutti sulla stessa pista da ballo e lasciarsi andare sulle note vibranti della musica delle big band. Una musica senza precedenti. E questo messaggio di uguaglianza e di integrazione è quello che vogliamo ricordare oggi, in un momento in cui tutti questi valori sono diventati solo un’utopia. Lo Swing oggi? Migliaia di giovani e persone di tutte le età, di tutto il mondo e di tutte le razze che parlano un linguaggio universale: quello del ballo. Non si può desiderare niente di più bello. Lo swing ha rappresentato e sempre rappresenterà l’unione.
E domani?
Il fenomeno è in continua crescita ed il domani potrà vedere il rifiorire della musica delle Big Band, le sale da ballo di nuovo piene di persone che finalmente balleranno in coppia. Persone che si vedranno per stare insieme, divertirsi. La dimensione sociale è quella che caratterizzerà il domani dello swing, se finalmente in Italia, tutti collaboreranno perché questa realtà cresca e si diffonda.
In un periodo di ritorno del retrò, come si colloca Shout Sister Shout? Esattamente cosa prevede?
Shout Sister Shout è una vetrina sugli anni della Swing Craze in tutti i loro aspetti e le possibili sfumature; prevede concerti con le migliori band del panorama nazionale: Red Pellini – di rientro dopo due anni di tourneè in Giappone – and His Hot Five, musicisti genovesi di grande talento, Emanuele Urso e la sua band al completo, la NP Big Band, una band di diciassette elementi, diretta da Roberto Resaz e costruita passo passo sotto la nostra direzione artistica (la band, infatti, è tutta composta di muscisti genovesi ed è nata dalle chiacchierate mie e di Bruno con il caporchestra Roberto), la Billy Bross Jumpin’ Orchestra, per chi ama più le sonorità di fine anni 40, ed il Luise Hot Jazz Quartet featuring Red Pellini, per i palati più fini, che propone selezioni di Gipsy swing ma non solo; ci saranno poi lezioni di ballo Swing e Tip Tap per tutti i livelli, anche per chi non ha mai ballato, con alcuni dei migliori maestri del mondo; stand di abbigliamento e moda vintage; e non da ultimo lo Shout Sister SHout ospiterà i primi campionati italiani di Swing, unica gara riconosciuta a livello internazionale e che darà la possibilità ai vincitori di accedere ai campionati europei e mondiali. E non da ultimo, tanto e tanto ballo!
Quindi si tratta soprattutto di grandi artisti internazionali…ma in Italia oggi chi è che fa swing?
Ci sono realtà swing più o meno in tutte le città d’Italia. Noi viaggiamo molto e cerchiamo di condividere quello che apprendiamo nei nostri numerosi viaggi all’estero. Nell’ultimo periodo, grazie ad eventi come quelli che organizziamo noi, lo Swing Brother Swing, Il Belindy Zena Camp, ma anche grazie ad altri eventi di altissimo livello come lo Swing Crash di Como, organizzato da Vincenzo Fesi ed Isabello Gregorio, lo Swing si sta diffondendo in tutto il paese.
Ci sono molte band, alcune più adatte all’ascolto ed altre che suonano per i ballerini, molte scuole, soprattutto in Emilia Romagna, in Lombardia ed a Roma. Continueremo a lavorare perché lo swing diventi una realtà diffusa anche al Sud, dove ancora non c’è una scena affermata. Da parte nostra, portiamo in giro per l’Italia lo swing con il nostro gruppo spettacolo nazionale, gli Wops: cinque coppie di ballerini di varie parti d’Italia che s’incontrano e si allenano con determinazione nonostante le distanze che li separano, sotto la guida di Bruno Rossi che cura le loro coreografie. E con gli Wops lo Swing italiano gira anche il mondo: infatti, hanno rappresentato l’Italia a Barcellona, in Francia ed a New Orleans: tutto questo in un solo anno di lavoro insieme ed hanno riscosso grande successo. Ci piacerebbe che l’Italia diventasse come il resto del mondo, dove migliaia di ragazzi si incontrano per ballare. Per ora siamo arrivati a qualche centinaio, speriamo di crescere ancora. Una grande festa dicevamo, che unisce danza, competizioni, concerti ma anche Dj Set con Lalla Hop, secondo te qual è la marcia in più di un genere che affascina ormai da generazioni. Per precisare, il dj set sarà anche a cura di Deeb, un grandissimo Dj Lituano. La marcia in più dello swing è che fa divertire, che la musica è irresistibile, che grandi, piccini, giovani, meno giovani, non possono stare fermi quando sentono risuonare le note di un pezzo qualsiasi di Swing. L’istinto porta tutti indistintamente a battere il tempo col piede per terra, o a schioccare le dita, o a muoversi, dondolando (swingin’) al suono della musica. Lo Swing mette di buon umore, può essere ballato a tutte le età (Frankie Manning ballava a 94 anni, Norma Miller balla e ne ha 91! E loro sono alcuni dei primi ballerini di Lindy Hop degli anni 30). Lo Swing fa sorridere, ridere, gioire! Avete mai visto una coppia di ballerini di swing in pista col muso lungo? Lo swing è un antidepressivo naturale. Per questo si balla da oltre 70 anni!
E per chi volesse vivere lo swing non solo dal 2 al 5 dicembre, cosa consigli?
Consiglio a tutti gli italiani di non emigrare più per cercare di ballare Swing: ormai in Italia si trovano i migliori eventi d’Europa: Shout Sister Shout, BeLindy Zena Camp, Swing Crash, Swing Brother Swing, Lindy in The Alps e molti altri (noi personalmente abbiamo in cantiere molti altri progetti!). Troverete i migliori insegnanti e la migliore musica del mondo senza dover fare troppa strada. Certo, viaggiare è importante per ampliare i propri orizzonti, anche noi non ci fermiamo mai e siamo spesso presenti ai principali eventi del mondo come ospiti. Ma ormai non è più indispensabile!
Consiglio di cercare scuole nelle proprie città, consiglio di andare a ballare ogni volta che è possibile – perché ormai si può ballare swing quasi ogni sera in moltissime città d’Italia. Chi volesse informazioni su dove ballare e prendere lezione, può scrivermi a info@swingdancegenova.net.