Vignettopoli
Aversa-Donna apre il sipario su Cartoline per Agnese
Aversa. “Dove si era visto mai che una donna leggesse meglio di un uomo, racconti di terre lontane, storie insulse di grandi amori, riviste di moda, vestiti, aria nel cervello…”. La presentazione che si attendeva tanto, è finalmente arrivata, ed è stato un “salotto” accogliente, quello di AversaDonna, che il 27 novembre, ha mostrato al suo pubblico, la nostra autrice, Chiara Grossi e la sua opera prima “Cartoline per Agnese” edito dalla casa editrice Edizioni Damiano.
L’autrice, insegnante e psicologa, vanta una grande passione per lo scrivere ed una ancor più grande per la lettura, non ama sollecitare l’attenzione su di sé e la sua creatura e nemmeno definirsi scrittrice. “Scrivo solo per il mio piacere”… questo si avverte sfogliando le pagine di Cartoline per Agnese, il piacere dello scrivere, del raccontare, di portare per mano il lettore nelle vite dei suoi personaggi che mentre sbucciano fagiolini o preparano confettura di pomodoro, agitano le loro vite, quasi palpabili e poco somiglianti a quelle dei nostri giorni.
Agnese, dalla folta capigliatura rossa e dalla vita “accettata”, così distante da quella che avrebbe voluto vivere, grazie alla penna di Chiara Grossi, ha saputo attualizzarsi in uno spaccato di vita lontano e annullare la distanza, che separa lei, e i lettori.
La scrittrice, muovendo abilmente un’altra figura nella storia, apparentemente di secondo piano ma alter ego della protagonista, l’insicura Anna, è riuscita ad annullare il salto generazionale, si ha così la sensazione che le due donne, vivano lo stesso tempo, gli stessi momenti, quasi muovendosi sullo stesso palcoscenico vitale. Chiara Grossi t’impone attenzione sul personaggio Agnese, mentre con determinazione lo tratteggia e ne fissa i passaggi salienti della sua dura vita, quasi a disegnare tra le pagine del suo libro, un raro canovaccio dove spicca un interessante parallelismo tra Agnese e Anna che, nel ritrovare l’amica, al fine di porgerle l’ultimo saluto, attinge dal suo vissuto, la possibilità di rileggere se stessa ma con una più vivida chiave di lettura e consapevolezza di chi deve saper ascoltare anche i messaggi del suo cuore.
Come spesso mi sono ritrovata a dire di questo libro, bisognerebbe leggerlo più di una volta: la prima, per il piacere di seguire e apprezzare una scrittura coinvolgente, precisa e ricca di esperienza; la seconda per lasciarsi trasportare dallo scorrere delle parole dentro la trama e la terza, per permetterci di riflettere su Agnese, sì, ma anche su Anna che coglie dall’amica, l’insegnamento utile che le permetterà di percorrere con maggior sicurezza la propria strada.
La storia di Agnese ci appartiene, rinfresca la nostra memoria portandoci in un tempo che forse nemmeno conosciamo, di cui abbiamo solo sentito parlare, dove usi e costumi erano agli antipodi con i nostri, con la nostra vita frenetica, comoda e perché no, bella in apparenza. Ma Agnese è una donna con i piedi ben piantati per terra, che accetta il sacrificio di una vita che non sente sua, ma la vive, va avanti. Quante donne oggi sarebbero capaci di fare altrettanto? E quante sono le donne che somigliano a questa protagonista o vorrebbero solo avere la forza di procedere come lei, nonostante le difficoltà che la vita dissemina sul loro cammino? Cartoline per Agnese, a piccoli passi, si è incamminato di casa in casa, ha saputo farsi apprezzare, amare e intrecciare con i suoi lettori quell’amicizia genuina nei confronti del libro, di Agnese, ma soprattutto ci ha fatto conoscere una penna di carattere, capace di suscitare rabbia e amore, di coinvolgerci e perché no, farci sognare, Chiara Grossi.
AversaDonna ha dato il là, ufficialmente ma, in modo garbato e confidenziale, al cammino di una nuova scrittrice che non mancherà di suscitare interesse con un bel libro, Cartoline per Agnese, per tutti, ma che le donne dovrebbero sicuramente leggere.
*Le foto dell’appuntamento di Aversa ci sono state gentilmente autorizzate da Clelia di Martino*