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Effetto Avetrana sul caso di Brembate?
TV e giornali hanno parlato anche troppo del caso di Avetrana? Quando un mistero si affaccia nel palinsesto televisivo, gli italiani si appassionano. La velocità della notizia, grazie anche alla rete che amplifica maggiormente le comunicazioni, potrebbe provocare un effetto boomerang? Le storie raccontate, sollecitano l’immaginario collettivo, le fantasie di menti meno equilibrate continuamente sovraesposte al tam tam mediatico potrebbe condizionarle n modo perverso? Trasmissioni come Chi l’ha visto, e altre ancora, sempre in attesa dello scoop in diretta possono aver fatto scattare in qualcuno l’idea di una visibilità macabra?
Rosemary Laboragine, oltre ad avere già dato il suo parere sulla scomparsa di Yara, oggi interviene in modo deciso sulla vicenda. La vediamo nervosa, sempre più tesa, preoccupata, quindi, le chiediamo di spiegarcene il motivo, visto che lei è convinta che altro accadrà proprio a causa di questo frastuono mediatico.
-Ho letto nel gruppo di FB che pensano a una ritorsione nei confronti del padre, ma non è così. Sono fuori pista. Se cominciassero a concentrarsi sul can can che hanno fatto TV e giornali, è possibile che riescano a vedere la luce nel buio dove si stanno muovendo. Non voglio accusare nessuno, mah!!-
Lei pensa che il grande palcoscenico mediatico possa aver agito da amplificatore e condizionato qualcuno fino a portarlo a macchiarsi di un rapimento?
Si. Ho brutte sensazioni, sempre più forti. L’effetto Avetrana e il troppo rumore fatto dai programmi trash, dai troppi giornalisti, esperti che con le loro opinioni hanno caricato la tragedia e stanno facendo la stessa cosa con questa storia. Ci sarà anche Internet, ma la televisione continua ad affascinare di più le persone. Misseri, Sabrina, più che accusati di omicidio e occultamento di cadavere, sembrano divi, si servono della TV quando devono dire qualcosa a qualcuno. Ma è normale dare tanto spazio a queste persone che non sono un grande esempio? Ditemelo voi. Sento in modo molto forte che la scomparsa di Yara, è anche l’effetto di queste recite che la televisione manda continuamente sono collegate in questa confusione televisiva. Ho una brutta sensazione, non passerà molto tempo. Succederà ancora. La povera Yara la troveranno o dentro l’acqua o in qualche pozzo l’ho detto due giorni dopo la scomparsa e lo ripeto con dispiacere, poi i sassi grossi che vedo dovranno pur avere un significato!!! E le coincidenze che ci sono in questa tragediatroppe. Lo so che l’informazione deve fare il suo lavoro, ma tutta questa visibilità a chi proprio non la merita, no. Stanno facendo un grave errore ed io lo sento che sta per succedere qualcosa.
La storia di Sarah, e poi quella di Yara, sembra che s’intreccino, benchà© distanti, temporalmente, le scomparse. Sarah Scazzi, il 26 agosto, alle ore 14.30 svanisce nel nulla, mentre si stava recando da Sabrina per andare al mare. A quell’ora l’ultima telefonata, proprio alla cugina e dalle 14.42 il suo cellulare si spegne. Il 26 novembre scompare Yara.“Dobbiamo essere là , per le otto”. E’ questo il testo dell’ultimo messaggio inviato dal telefonino di Yara Gambirasio, poi la scomparsa. Questo è quanto affermano come ennesima rivelazione nella trasmissione Quarto Grado su Rete 4.
Da Avetrana le rivelazioni si susseguono in rapida successione, non c’è programma che non ne abbia almeno una nei suoi titoli di testa. I giornali e vari blog, ogni cinque minuti, presentano trafiletti, firmati e non, con titoli altisonanti, oltre i quali, niente di quanto espresso dai caratteri cubitali. Quello che conta è tenere alta l’attenzione del pubblico sull’ennesima vicenda di terrore. Cominciamo a chiederci se sia proprio necessario dare così ampio risalto a queste vicende horror, o entrare nel merito di indagini che dovrebbero essere coperte dal segreto istruttorio, e che diventano sempre di più oggetto di discussione mediatica e paradigma di tutte le trasmissioni televisive. La violenza raccontata in diretta, fa audience e l’informazione, il suo lavoro, ma possiamo riflettere sui guasti che la stessa può causare, e correggere il tiro.
La sensitiva che ogni volta che scrive qualcosa in Facebook fa tremare la sua bacheca, e da qualche giorno ha nuovi flash che si intrecciano con la storia di Avetrana e parlano di disastro mediatico.
La fantasia delle persone si è scatenata sui nomi così somiglianti Sara(h) e Yara, e si comincia a parlare di strane coincidenze: due adolescenti, scomparse lo stesso giorno, a distanza di tre mesi dopo; un cantiere aperto nei pressi delle loro abitazioni; auto rossa sullo scenario di entrambe: Seat Marbella per Avetrana, Citroen a Brembate. Della prima auto, già siamo a conoscenza dell’utilizzo che ne è stato fatto, chi era il proprietario (lo zio), per la seconda è ancora buio. Un parente insospettato e reo confesso ha portato al ritrovamento del corpo di Sarah, mentre per Yara, la speranza di trovarla ancora in vita è ancora considerata dagli inquirenti. Confermato l’utilizzo del georadar, difatti, in quei giorni, preparavano una colata di cemento per la pavimentazione del centro commerciale. Il corpo di Sarah è stato ritrovato dopo quarantadue giorni, dalla scomparsa di Yara, 26 novembre, ne sono già trascorsi diciotto.
Il caso Avetrana ancora non si spegne e i suoi protagonisti, continuano ad avere l’attenzione dei media. Sabrina scrive ai giornalisti televisivi, e subito le sue parole sono trasmesse con tanto di esperti a contorno, pronti a dare il loro parere. Michele Misseri, ogni due per tre, cambia la sua versione, e la arricchisce di nuovi particolari, chiama il PM e fa i suoi proclami; Valentina Misseri, si serve della televisione per mandare lettere alla zia. Si, effettivamente, si sta esagerando, ma non sulla notizia, sul protagonismo dato a queste persone.
Se ci si mette così in luce uccidendo qualcuno, che messaggio stanno mandando in giro le televisioni?Ma siamo sicuri che è questa l’informazione che vuole la gente, ci chiediamo?
La signora Rosemary Laboragine ha ragione, il suo sfogo è legittimo. Non sappiamo se le sue rivelazioni su Yara si riveleranno esatte, e nemmeno, se quello che ci ha raccontato oggi, sarà confermato dai fatti, ma i suoi nuovi flash inquadrano una situazione inquietante, che potrebbe portare alla nascita di un emulo, o di tanti, come successe per i sassi lanciati dal cavalcavia.
Il rischio c’è, lo sappiamo tutti, addetti ai lavori e non. Forse gli esperti che via via, si avvicendano sul palcoscenico dei vari programmi televisivi, dovrebbero soffermarsi di più sul mistero della psiche umana, e analizzare con attenzione i pericolosi abissi dove queste vicende così pompate e per bocca dei protagonisti rei, si insinuano, perché gli effetti speciali potrebbero essere devastanti.