Vignettopoli
A Sanremo vince il JAZZ
Siamo arrivati alle ultime battute del Festival di Sanremo. Stasera sapremo chi sarà il vincitore assoluto. Già si comincia vociferare che sia Vecchioni a causa di una svista sanremese che ha fatto sfuggire alcune notizie sul televoto che lo davano in vantaggio.
La domanda rimane d’obbligo, al di là, dalle voci diffuse ad h.o.c o sfuggite nel corridoio festivaliero: Chi vincerà? Non è facile, benché si continui a ripetere che il valore musicale si sia notevolmente alzato, rispetto alle precedenti edizioni, pareri opinabili secondo noi, certo è, che la 61ma edizione del Festival della canzone Italiana, ha visto in Belen e Raphael le vere novità.
La prima, Belen Rodriguez, ha dimostrato di saper esprimere altro, oltre alla sua avvenenza e sorpreso anche noi, che sinceramente non ci aspettavamo un granché. La show girl, è stata all’altezza del ruolo assegnatole: classe, una bella voce ed saputo eseguire un brano tra i più interessanti del passato, offrendo ai telespettatori una pregevole interpretazione, con un bolero: Perfidia e ricordandoci la bella musica di Xavier Cugat, considerato uno fra gli artisti che hanno maggiormente influenzato con sonorità latino -americane, la musica popolare negli USA . Il brano Perfidia, lo ricordiamo, è stato ripreso da grandi musicisti come Nat King Cole, Glenn Miller, che l’hanno portato al successo con stili diversi. Una perfomance, quella di Belen Rodriguez, accompagnata dal ballerino Valerio Pino, che ha convinto tutti, rigorosamente dal vivo e che non possiamo proprio criticare e consegnato a Sanremo, un prezioso cadéau.
E che dire del giovane Raphael Gualazzi che ha presentato nella sezione Sanremo Giovani 2011, Follia d’amore e l’ha vinta? Il jazz, che per chi non se ne fosse accorto, ha conquistato critici, giornalisti e votanti. Insomma, pare strano affermarlo, però ha conquistato tutti! Che cosa sta succedendo? Forse i gusti degli italiani sono cambiati? O si sono solo stufati di persone urlanti che cantano solo canzonette? Pare di sì. Raphael ha scritto prodotto e arrangiato il brano che ha proposto, accompagnato da una tromba che tutto il mondo ci invidia, quella di Fabrizio Bosso, una conoscenza del nostro mensile che seguiamo con piacere musicalmente. Ma chi è questo giovane che forte della sua musica, che fino a ieri era “quasi” snobbata, a eccezion fatta per Sergio Cammariere, a Sanremo? Raphael Gualazzi nasce a Urbino l’11 novembre 1981. Diplomato in pianoforte al Conservatorio Rossini di Pesaro, approfondisce la sua musica con autori classici, poi, estende la sua ricerca musicale anche nel campo del Jazz, Blues e della Fusion, collaborando con grandi artisti del genere, distinguendosi per le sue capacità vocali e strumentali. Scott Joplin, Jelly Roll Morton, Fats Waller, Art Tatum e Mary Lou Williams, e il blues di Ray Charles e Roosevelt Sykes sono dal Gualazzi, attualizzati, a plasmare il suo stile, personalissimo dove convivono innovazione e tradizione musicale.
Vince il Jazz a Sanremo ma per ironia della sorte, al di là, dalla canzone che si aggiudicherà il trofeo del 61mo festival, non se n’è accorto nessuno. Sempre le povere interviste a contorno dove il genere interpretato dal Gualazzi con Follia d’amore non è stato nemmeno citato; la musica cambia ma non chi se ne occupa, che continuano a considerare le canzoni del Festival solo “canzonette” con domande standard al seguito: Come ti senti?, Cosa ti hanno detto da casa?, La tua prima impressione?, A chi dedichi la tua vittoria?, pare il Giro d’Italia, dove il ciclista vincitore, prima o poi esclamerà: Ciao mamma!