Politicando
QUELLO CHE NON CAPISCO SULLA RIFORMA DELL’ART. 18.
Ho provato a farmi la sceneggiata di un contenzioso per un licenziamento per motivi economici. Il giudice sente le parti e chiede all’imprenditore: “E’ sicuro che questo licenziamento sia solo ed esclusivamente per motivi economici?”.
Risposta: “Ma certo! Me possino cecamme! Figuriamoci se ce l’ho con questo sovv ….. Cioè …. Lavoratore! E’ che proprio non ne posso fare a meno! Qua chiudo bottega!” Giudice: “Quanti dipendenti ha?” Imprenditore: “200:” Giudice: “E il problema è questo qui?”. “Guardi questo qui mi sta proprio sul caz …. Ehm ….. sul Brek even point.” Giudice: “Sarebbe?” Imprenditore: “Se lo licenzio raggiungo il punto di pareggio, se no sono rovinato: devo chiudere lo stabilimento in Serbia.” Giudice: “Proprio questo qui!” Imprenditore: “Se gliel’ho detto che mi sta rompendo i cogl ….. Ops! … Gli equilibri aziendali!”. A meno che il giudice non sia scemo, capirà che l’imprenditore sta raccontando una palla, ma anche se il licenziamento è illegittimo, non potrà ristabilire la situazione di diritto: il licenziamento rimane efficace. Al lavoratore non rimane altro che la monetizzazione di questo diritto denegato. Leggo che il governo sta studiando misure per evitare abusi. C’è un solo modo: scordarsi di questa norma. Se non sussistono motivi economici, il licenziamento è sempre un abuso, non a volte sì e altre no. Quindi, non si tratta di inserire correttivi per impedire che la si faccia troppo sporca: consentire licenziamenti illegittimi è una porcata di per sé.
Come pure è aberrante un altro risvolto della questione: il diritto a non essere licenziati illegittimamente rimane (e ci mancherebbe altro!), ma impedendo al giudice di ristabilire la situazione di diritto se ne impedisce la tutela. Se passa il principio che ad un diritto non è più conseguente la sua tutela si introduce nell’ordinamento giuridico un elemento devastante. Un bel vulnus alla Costituzione: quel percorso avviato alla nascita della Repubblica per riempire di contenuti i principi di civiltà fissati dai Padri Costituenti subirà un’inversione di tendenza. I diritti rimangono scritti per decenza, ma chissenefrega, tanto non ci sarà nessun giudice, neppure quello famoso di Berlino, che potrà farli rispettare. L’ultimo capolavoro dei mercati: se le regole non si riescono ad eliminare si rendono impotenti. E l’ultima spallata alla coesione sociale: se una comunità non può contare sulla certezza del ripristino delle condizioni violate si frantuma in corpi sempre più separati e irrequieti. E allora, Professor Monti, mi spieghi una cosa che non ho ancora capito: i sindacati le aveva offerto quell’accordo onorevole sul modello tedesco, avrebbe potuto chiudere la partita in fretta e salvaguardando la pace sociale, sarebbe potuto partire tranquillo e sereno per la Cina e invece si è andato ad infilare in un fosso che le farà perdere mesi per venirne fuori. Possibile che l’abbia fatto solo per il pregiudizio ideologico di assecondare il teppismo dei mercati?