Politicando
“Comitato Italiano per lo Sputtanamento delle Mitologie”
Già esiste il CICAP, cioè il “Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale”, che sguinzaglia i suoi adepti, tra cui autorevoli scienziati, per smentire apparizioni di fantasmi, avvistamenti di Ufo e altri abusi della credulità popolare.
Però per mantenere accesa la luce della ragione io proporrei di fondare il CISM, ossia il “Comitato Italiano per lo Sputtanamento delle Mitologie”. Non c’è ancora, me ne faccio promotrice. La prima iniziativa di quest’associazione dovrebbe essere rivolta a sfatare il mito della democrazia della rete. Cioè quella colossale boiata secondo la quale la rete può essere luogo di decisioni collettive perché è in grado di formare cittadini consapevoli ed esprimere le proprie preferenze su tutti gli aspetti della vita pubblica senza la mediazione della rappresentanza. Mai fu propalata fesseria più grande e la riprova è che proviene da un comico che soffre di deformazione professionale. Il presupposto del suo ragionamento (?) risiede nell’attribuzione alla rete dello straordinario potere di svelare tutti i trucchi e le censure dell’informazione “di regime” in modo che il cittadino abbia tutti gli elementi a disposizione per formarsi un’opinione con cognizioni di causa. Insomma l’informazione che viaggia in rete è trasparente, non distorta, esaustiva, praticamente l’oracolo della modernità. Tace, il comico, la circostanza che esistono tecniche specializzate per veicolare più velocemente certe informazioni a discapito di altre indirizzandole verso certi nodi della rete più potenti nel rimbalzarle. E, visto che si tratta di lavorare sporco, tanto vale utilizzare lo stesso metodo anche per la disinformazione. E, infatti, la rete è piena di scemenze utili a piegare la pubblica opinione. Eccone un esempio (questa è proprio grossa).
Il cittadino che attinge dalla rete con la ferma convinzione di trovarvi tutti gli elementi utili per trasformarsi in stratega si è formato la ferma convinzione che è stato scippato del risultato del referendum sul finanziamento pubblico dei partiti. E già questa non è una verità incontrovertibile: in Italia le consultazioni referendarie non si svolgono su principi o istituti, ma su norme specifiche. Quindi fu abrogata “quella norma lì”, non il finanziamento pubblico ai partiti in assoluto, e questo il cittadino “consapevole in grado di decidere con cognizione di causa” lo dovrebbe sapere. Ma ammettiamo pure che sia stato perpetrato questo scempio della volontà popolare. Il cittadino “consapevole e che decide con perfetta cognizione di causa” dovrebbe per lo meno saper leggere il calendario: si è votato nel 1993. Se ogni volta che si vota non ci si può tornare su allora possiamo abolire anche le elezioni politiche: si è votato per il Parlamento il 18 aprile 1948 e gli Italiani si sono chiaramente espressi sulla sua composizione, quindi, perché dovrebbero cambiare idea ogni 5 anni? Ma non è neanche vero che gli Italiani non si siano più espressi da allora sulla materia del finanziamento pubblico dei partiti. Gli apostoli dello scippo della volontà popolare strombazzato in rete non fanno mai il minimo riferimento alla consultazione referendaria svoltasi il 21 maggio 2000 avente ad oggetto “Rimborso delle spese per consultazioni elettorali e referendarie: Abrogazione”. Iscritti alle liste: 49.067.694; votanti: 15.796.834; quorum non raggiunto! Significa che quando gli Italiani sono stati chiamati a votare su questa legge non l’hanno ritenuta tanto ripugnante da correre in massa alle urne. Quindi se si richiama la volontà popolare, bisogna fare riferimento a quando si è espressa, strafottendosene di come, quando e perché dare soldi ai partiti.
Ma c’è un’altra domanda che non sfiora la coscienza del cittadino furbo “consapevole e che decide con perfetta cognizione di causa”: la rete sta rimbalzando lo stesso furore contro il finanziamento pubblico ai partiti delle grandi testate nazionali, prima tra tutte il Corriere della Sera, di cui, sempre al rivoluzionario cittadino “consapevole che decide con perfetta cognizione di causa” dovrebbe conoscere l’assetto proprietario e a quali interessi fa riferimento. Strepitosa questa democrazia popolare della rete la cui voce finisce sempre per allinearsi alla volontà dei poteri forti.
Sono aperte le iscrizioni al “Comitato Italiano per lo Sputtanamento delle Mitologie” sulla mia pagina Facebook.