Politicando
I TROGLODITI E LE CAVERNE 2.0
Implica uno sforzo di analisi, l’elaborazione di un pensiero coerente. Gli uomini primitivi che non ci si vogliono misurare se ne stessero nelle loro caverne virtuali e non inquinassero qualsiasi tentativo di discussione. E mi facciano il piacere pure gli spocchiosi che accusano noi “bersanoidi” di non capire il web: non c’è niente da capire, basta saper leggere per cogliere l’inciviltà di certi commenti. E anche oggi nel troiaio 2.0 non ci siamo fatti mancare niente. Tutto parte da una frase che io avrei sottoscritto, anche se invece di Bersani l’avesse pronunciata il mio vicino di casa, quello che mi sta antipatico perché parcheggia nel mio posto macchina: “Vedo frasi come ‘Siete cadaveri, siete zombi, vi seppelliremo, sono considerazioni fasciste ma noi non ci impressioniamo. Vengano via dalla rete e vengano qua a dircele”. Traduzione (non credevo ce ne fosse bisogno, ma evidentemente io sopravvaluto la capacità di comprensione di buona parte dell’utenza FB): sono frasi che appartengono ad un linguaggio squadrista e non hanno nessuna attinenza con il diritto di critica e la libera discussione. Perciò se qualcuno ha qualcosa da dire in dissenso affronti il dibattito e discuta nel merito. Bisogna essere veramente imbecilli per interpretare le parole di Bersani come una fatwa lanciata sulla rete. E’ un invito invece ad usarla per il confronto di idee e una condanna a chi vuole soffocare il dibattito. Perché il dibattito consiste in questo: uno dice una roba abbastanza sensata e un altro risponde al palo! Ma se uno pronuncia una frase di senso compiuto e l’altro gli risponde: “Zombi” il discorso è chiuso! Non si parla più! E siccome ogni era, ha il suo fascismo e non sempre ha bisogno dei carrarmati per distruggere la democrazia, allora stiamo attenti a riconoscerlo quando usa mezzi incruenti: oggi non ha bisogno di vietare le parole, gli basta renderle vane ed inconcludenti. Cioè quello che avviene quando in un post viene espresso un concetto che invece di essere sviluppato viene seppellito da insulti e offese: nessuno viene manganellato, nessuno è costretto a bere l’olio di ricino, nessuno viene deportato in un campo di concentramento, ma viene inaridito l’humus della democrazia, che fiorisce solo in presenza di un’opinione pubblica riflessiva e qualificata.