Vignettopoli
L’Italia col FISCHIO!
Arezzo. Pietraviva è un piccolissimo borgo medievale, rinchiuso nella pianura della Valdambra in provincia di Arezzo. Conta poco più di 300 anime ma se vi capita di visitarlo resterete particolarmente colpiti dalla varietà di mondo che potrete trovarvi.
E proprio in questo piccolissimo centro è nato e risiede tal Benito Borgogni e se il nome ed il cognome anagrafico sono perlopiù che sconosciuti persino agli abitanti del paese, di grande notorietà e di fama regionale è invece il suo appellativo: Fischio!
Quest’ometto, dal volto simpatico e dalla parlantina inesauribile, si è guadagnato la notorietà ed il rispetto grazie ad un tipo di arte senza pari.
Dalla mente vivace e dallo spirito arguto, tipico della vecchia scuola toscana, Fischio sa ricreare con una veridicità incredibile il mondo intero usando come materiale il legno ed il ferro.
Se entriamo nella sua cantina e credeteci, si deve fare la fila per vederla ma quando si riesce ad entrare si ha l’impressione di essere dentro un enorme guazzabuglio di cose, messe in un ordine incredibile che rappresentano le varie evoluzioni del suo modo di creare e di vedere il mondo.
Con grande ironia ci racconta che il tutto è cominciato quando aveva sui 12/13 anni:
“Dissero a mio padre che ad Ambra (un paese a 2 km ndr) stavano cominciando dei corsi per insegnare un mestiere e mio padre mi ci mandò! E tutto è nato da lì – ci dice ridendo – Avete presente quei vecchi astucci di legno che si aprivano facendo scattare un perno? Beh, io li guardai così tanto che alla fine ne ricreai uno molto simile!”.
Si prende in giro da solo, continuando a raccontare:
“Certo era molto rudimentale, però rendeva l’idea! Fatto sta che quando lo videro, i maestri capirono subito le mie attitudini ma sapete io fino a quel momento ero stato tra i ‘porci e gli oci’ che ne sapevo io, che potevo creare qualcosa?”.
La storia invece l’ha clamorosamente smentito ed adesso la sua cantina è un grande, immenso museo ricco di tutte le sue creazioni.
Ad accoglierci all’entrata c’è un bel cesto in vimini pieno zeppo di funghi porcini e se uno ci si concentra bene, corre anche il rischio di sentirne l’odore ma … sono di legno!!
E non potete nemmeno immaginare quante persone ci sono cadute!
Appesi al soffitto abbiamo diversi insaccati: salsicce, salami, prosciutti ma non v venga in mente di chiedergli gli anni di stagionatura perché il povero Fischio dovrebbe andare a leggere i cerchi negli alberi da cui li ha creati!
Orgoglioso ci mostra una statua che riproduce una figura femminile ricurva appoggiata ad un bastone e come dice lui:
“Mia mamma! Me la immaginavo così da vecchietta!”.
In una vetrina ci sono dei frutti che sembrano essere succosi e davvero buoni:
“Sono di legno! Volete assaggiarli?”.
Per non parlare di una serie di riproduzioni di animali che, vista la zona, farebbero pensare a quelli impagliati dai cacciatori ma lui ci ride:
“Li ho creati io! Posso smontarli e rimontarli in meno di due minuti!”.
Al centro di una grande tavola fa bello sfoggio di sé un cesto pieno di uva … legno … legno anche quella!
Divertente è poi la statuina di un uomo ridotto stile Robinson Crusoè:
“Quello sono io! Mi immagino così quando sarò vecchio … talmente tanto rimbambito che nessuno mi capirà e mi ritirerò su un’isola deserta!”.
Orgoglioso ci mostra una foto con Toldo, il portiere della Fiorentina di qualche anno fa e ci racconta della sua passione per il calcio e di come ha conosciuto tutta la squadra.
Tutto quello che vediamo che sia di ferro o di legno è frutto della sua mente e delle sue mani.
In questi anni sta riscuotendo una notevole notorietà anche perché giornali e telegiornali nazionali hanno parlato di lui nel corso del tempo.
Gli chiediamo, prima di salutarlo, qual è il suo sogno e lui ci risponde foderando un sorriso buono ed accattivante:
“Mi piacerebbe venderle … fare entrare un po’ di me nelle case degli altri e magari, stimolare la mia mente e creare nuove cose!”.
Uscendo, tra i convenevoli urtiamo un signore seduto, intento a rimettere a posto delle vecchie scarpe e stiamo quasi per chiedergli scusa se non fosse che notiamo il sorriso ironico di Fischio e ci rendiamo conto che quella è la sua ultima creazione: il vecchio ed ultimo calzolaio di Pietraviva nato ai primi del novecento.
Signori e signore o come dicevano altri prima di noi “cari amici, vicini e lontani” questa è l’Italia, l’Italia che non si ferma, che ha voglia di sognare, che ha così tanta voglia di cambiare le cose da arrivare fino a ricreare il mondo intero in ferro ed in legno, alimentando il sogno che con la forza del pensiero si può arrivare veramente a costruire un mondo migliore!